Non gli occhiali del sindaco che volavano, non i selfie noncuranti di Salvini, non gli insulti ed i cori da stadio davanti alla chiesa delle Anime Sante che il Capitano ha ossequiato con un segno della croce. A colpire di più nel parapiglia generale, fuori programma della fiera dell'Epifania, è stato lo sguardo sbigottito e sconcertato del candidato del centrodestra alla corsa di Governatore, Marco Marsilio, rimasto giocoforza in secondo piano e la consapevolezza di avere una città divisa. Il caliente Biondi, a caldo si è sfogato su Facebook: «Dopo sette mesi vissuti in una tendopoli, notti insonni e anni di sacrifici, qualcuno stasera pensava di impedire al sottoscritto di scegliere dove camminare liberamente per le strade della città. Poveri illusi. Ah! A quel vigliacco che ha provato a colpirmi di lato, la prossima volta fatti vedere in faccia, se hai coraggio». Resosi forse conto dello scivolone istituzionale ieri il sindaco ha cercato di smorzare i toni. Troppo tardi. Dalla richiesta di dimissioni di Rifondazione alla solidarietà spinta di Fratelli d'Italia. Tutti hanno voluto commentare e dire la propria verità. Per Rifondazione è stato Biondi ad aggredire, arrivando quasi alle mani con un manifestante. RC ha chiesto pertanto «le dimissioni immediate di Biondi, ritenendo che un provocatore non può ricoprire l'incarico di sindaco». FdI parla di «episodio allarmante. Gli aggressori siano individuati e denunciati. Gli aquilani valutino bene a chi dare il voto». Dal versante opposto Fabio Ranieri descrive l'accaduto come «una brutta pagina che non si recupera cambiando la realtà. La verità è che le provocazioni a volte sfuggono di mano, soprattutto in un clima così teso, creato ad arte giorno dopo giorno da Salvini, sempre più ministro del disordine». Dice la sua anche l'ex sindaco Cialente: «Con quello che ho subìto io in dieci anni da sindaco, sarei dovuto andare in giro con il mitra. Biondi ha sbagliato a reagire in quel modo, è evidente che non ha il fisico per fare il sindaco dell'Aquila. Il problema più grande per me è la polarizzazione della città sempre più evidente. Ho avuto contro la Protezione civile, l'Assemblea cittadina, il Comitato 3.32, ho passato guai giudiziari, ma non ho mai polarizzato la città tra chi era con me e chi era contro di me. Ti dicono che sei un fascista di ma? Se non sei capace di mantenere la calma, te ne vai». Vale la pena concludere con una citazione del capogruppo Pd, Stefano Palumbo: «Ma come posso fare a meno borbottò Winston come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro. Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo. Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno».
Il Sindaco: «Ho esagerato? Questa è la mia indole»
Ieri il sindaco, Pierluigi Biondi, arrivando all’ex Onpi per incontrare il vice premier Luigi Di Maio, ha provato a ridimensionare la lite con un manifestante, avvenuta in occasione della visita di Matteo Salvini dell’altra sera alla fiera dell’Epifania, che ha acceso una veemente polemica politica. Una replica, quella di Biondi, dai toni molto diversi rispetto alla giornata precedente, certamente conciliante, ma senza particolari ammissioni di colpa o retromarce. «Ho perso le staffe? No,ho perso gli occhiali – ha scherzato il sindaco primadi tornare serio –Non è stato niente di che, vicenda chiusa. Anzi: poiché non conosco il ragazzocon cui ci siamo confrontati, faccio un appello pubblico affinché magari se ne possa parlare con tranquillità. Si può polemizzare con Salvini, ma non ho capito perché è venuto a dirmi che ho distrutto la città». Biondi non ha comunque fatto una marcia indietro completa: «Atteggiamento giusto? Questa è la mia indole, sono fatto così. Noncredo cheuno debba imbalsamarsi perché fa il sindaco». A chi lo ha incalzato chiedendogli se un primo cittadino, in quanto tale, è autorizzato a reazioni simili, Biondi ha replicato: «No, il sindaco non è autorizzato a fare nulla. Mi sembra, però, che il fatto in questione faccia parte di una dinamica abbastanza naturale, non ingigantiamo un caso che tutto sommato va ricondotto al momento». Il sindaco era venuto a contatto con un manifestante mentre un altro, lateralmente, lo ha raggiunto sul volto con una manata che gli ha fatto cadere gli occhiali.