TERAMO Ci sono più donne che uomini nella lista del Pd di Teramo per le prossime elezioni regionali che è stata varata ieri dalla direzione provinciale del partito. È questa la caratteristica principale della pattuglia dei sette candidati Dem che si prepara ad affrontare le elezioni del 10 febbraio, tra conferme abbastanza scontate e qualche piccola sorpresa. Le conferme sono quelle, già note da tempo, dell'assessore regionale all'agricoltura e alla pesca Dino Pepe, nome forte dell'area vibratiana, e del consigliere regionale Luciano Monticelli, espressione della costa sud della provincia, l'area Silvi-Pineto-Atri e delle zone interne limitrofe.Sempre da Silvi viene una delle quattro donne in lista, Maria Grazia Marinelli, avvocato, ex assessore comunale di Silvi nella precedente giunta Comignani e attualmente vice presidente della Commissione provinciale pari opportunità. Con lei ci sono Teresa Ginoble, personaggio politico di lungo corso e attualmente presidente del consiglio comunale di Roseto, Ana Marà, segretaria del circolo Pd di Giulianova Paese, e la tortoretana Maria Maddalena Marconi. Quest'ultimo è un nome nuovo per la politica, ma ben noto come responsabile del Sian, il servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione della Asl di Teramo, incarico per il quale la Marconi è salita spesso alla ribalta delle cronache come quando si verificò un caso di inquinamento dell'acqua del Gran Sasso e ordinò la sospensione dell'approvvigionamento idrico in quasi tutta la provincia. Completa la pattuglia Gianni Di Giacomantonio, che fa parte del gruppo dirigente provinciale del Pd. Sociologo, coordinatore dei servizi sociali della Comunità montana della Laga e docente a contratto nell'ateneo aquilano, dovrebbe essere lui il candidato che rappresenta il capoluogo; qualche giorno fa si era parlato dell'inserimento nella lista per le regionali del consigliere comunale di Teramo del Pd Flavio Bartolini, ma la direzione provinciale del partito ha deciso diversamente. La casella di Teramo sembra in effetti la più debole tra le sette candidature, ciascuna delle quali è espressione di una parte ben definita del territorio provinciale. Ed è una candidatura arrivata all'ultimo momento perché la prima scelta per Teramo era quella di Anna Marcozzi, il primario di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Mazzini, designata non più tardi di una decina di giorni fa dall'unione comunale del Pd. Senonché il giorno dopo l'ufficializzazione della proposta del Pd teramano alla direzione regionale è arrivato il secco e polemico "no grazie" della Marcozzi, la quale ha fatto sapere che si sarebbe candidata a sostegno di Giovanni Legnini, ma non con il Pd bensì in una lista civica, la cosiddetta "lista del presidente" in rappresentanza della città di Teramo. Una decisione, aveva scritto la Marcozzi nella nota con cui declinava l'invito, «frutto di un disagio che vivo da tempo nel Partito democratico, non condividendo i metodi delle ultime gestioni e il merito dell'azione politica». Si dice soddisfatto dell'esito della direzione provinciale il segretario del Pd Gabriele Minosse il cui commento sulla lista è (e non poteva essere diversamente) molto positivo. «Nonostante il momento delicato del Pd», ha dichiarato, «siamo sicuri di aver fatto una bella lista con dentro molte donne. Andiamo avanti così».