Quella fiammante Fiat 500 rossa era la sua passione e voleva riportarsela a Pescara. L'aveva appena ritirata da un'officina di Pollutri ma giunto sul ponte di Valle Grotte, a San Vito Chietino, l'utilitaria è partita come una scheggia per l'asfalto reso viscido dalla pioggia ed è finita contro un bus Tua che trasportava 14 operai che andavano a prendere servizio al turno delle 14 alla Sevel. L'impatto tra i mezzi, poco prima delle 13.30 di ieri, è stato devastante. L'autista del bus ha frenato mentre gli operai Sevel sono stati bruscamente sballottati sui sedili, ma nessuno si è ferito e sono poi ripartiti con un bus sostitutivo. Purtroppo nel terribile urto Paolo Proscia, 74 anni, originario di Bologna e residente a Pescara, dove gestiva un B&B, è deceduto sul colpo.
TESTA-CODA
Nello schianto, il mezzo Tua, partito da Santa Maria dei Mesi di Lanciano, ha preso in pieno il lato guidatore della Fiat 500 dopo un testa-coda dell'utilitaria. Paolo Proscia è stato catapultato verso il sedile passeggero dove è rimasto esanime. L'autista della Tua, N.B., 43 anni, si è ritrovato di colpo davanti la 500 mentre usciva da una semicurva.
LA CROMA
L'auto speronata è intestata al figlio di Proscia, di 41 anni. La macchina era seguita dalla Fiat Croma, di colore nero, su cui viaggiavano la moglie della vittima, Lilli D'Agostino, e altri familiari. Per loro è stato uno sconvolgente choc vedere quello schianto fatale. Una drammatica dinamica subito accertata dai carabinieri di San Vito e del Norm della compagnia di Ortona, coordinati dal Tenente Giuseppe Lambriola comandante facente funzioni. In perfetta regola anche il tachigrafo del bus che procedeva secondo le norme e che escluderebbe responsabilità da parte del conducente Tua.
I PRECEDENTI
Insomma una tragedia imprevedibile su un tratto del ponte sulla statale 16, sul millimetrico confine tra San Vito Chietino e Vallevò di Rocca San Giovanni, che nei giorni scorsi ha visto altri cinque pesanti sbandamenti di auto, con le medesime modalità, tra cui una Nissan Micra, con madre e figlia a bordo, finite sul gard rail. I residenti ieri hanno contestato duramente il fatto che di quei cento pericolosi metri sul viadotto solo la corsia Nord ha ancora il vecchio e scivoloso asfalto. Proprio il tratto che stava percorrendo Paolo Proscia, che aveva anche il domicilio a Pollutri dove la famiglia D'Agostino è nota e molto stimata e dove si svolgeranno i funerali.
IL SUOCERO EX SINDACO
Dopo gli accertamenti il procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio ha infatti disposto la restituzione della salma. L'incidente è avvenuto a pochi metri dal territorio di Rocca San Giovanni dove la famiglia Proscia frequentava la vicina spiaggia del Cavalluccio. Inoltre il suocero, il medico Francesco D'Agostino, è stato sindaco di Rocca e tra i fondatori della locale Cantina Frentana.