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Pescara, 23/11/2024
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13/01/2019
Il Centro
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Presidenza, è corsa a 4. Due liste sono a rischio. In campo un esercito di 464 candidati. A sostegno di Legnini otto simboli. Sei stanno con Marsilio, corrono da soli Movimento 5 Stelle e Casapound. Ma esplode la bomba politica di Gerosolimo. Fuori Udc-Dc e Idea. Bellachioma (Lega) e Marsilio cacciano dalla coalizione la lista che «ha tradito» candidando gli ex alleati del centrosinistra. Forza Italia, Tajani arriva all'Aquila e accusa il governo Lega-5 Stelle |
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PESCARA Quattro candidati presidenti, sedici liste e 464 aspiranti consiglieri. Sono questi i numeri delle elezioni regionali abruzzesi del 10 febbraio. Ma la scrematura è dietro l'angolo; già oggi qualche lista, senza le sufficienti firme a sostegno, sarà cancellata dalla commissione elettorale. Si parla già di due liste ad alto rischio. E poi c'è la bomba politica fatta esplodere dall'Udc e da Andrea Gerosolimo che sta determinando un effetto a catena nel centrodestra. Un domino che potrebbe sfociare anche in clamorosi provvedimenti a discapito della lista scaricata da Marco Marsilio e Giuseppe Bellachioma se si considera che i legali sono già al lavoro per cercare di annullare in corsa l'apparentamento con Udc-Dc e Idea. Al netto del caos politico, il quadro è composto da quattro concorrenti per la poltrona da presidente: Giovanni Legnini, 60 anni, ex vicepresidente del Csm, già uomo di governo e delle istituzioni, appoggiato da otto liste, nessuna delle quali, tranne in un caso, quello del Pd, ha un marchio partitico. Il centrodestra schiera Marco Marsilio, 51 anni il 17 febbraio, laureato in Filosofia, senatore dimissionario di Fratelli d'Italia, nato a Roma ma figlio di genitori abruzzesi di Tocco da Casauria. Lo appoggiano sei liste, anche se quella del Popolo della Famiglia non ha raccolto le firme. Ha invece 41 anni ed è di Chieti Sara Marcozzi, avvocato, consigliere regionale uscente, candidata presidente del Movimento 5 Stelle. Il quarto è Stefano Flajani che di anni ne ha 47, fa l'avvocato a Teramo ed è il candidato presidente per la lista di Casapound. VIA LIBERA DAI GIUDICI. Alle 16 di ieri, i giudici della Corte d'Appello, Rita Sannite, Alberto Iachini Bellisarii, Nicoletta Orlandi e Maria De Felice, hanno ammesso le 4 candidature a presidente. La campagna elettorale è partita, ecco gli appuntamenti di oggi. LEGNINI. Il candidato presidente Legnini sarà a Pineto, alle 10, nella sala Salvador Allende per il convegno "Civismo - Populismo - Europeismo", con la partecipazione del candidato consigliere Dino Pepe.Alle 11, si sposterà a Pescara, in via Bologna 2, per l'inaugurazione del comitato elettorale di Donato Di Matteo. Alle 17, con il candidato consigliere Luciano Monticelli, incontrerà i cittadini a Scerne di Pineto (hotel Parco degli Ulivi).MARSILIO. La giornata del candidato presidente del centrodestra, Marsilio, inizia alle 10.15 a Sulmona nel piazzale antistante la stazione, per rispondere alle domande dei giornalisti. Poi salirà sul treno (destinazione L'Aquila), dove alle 12, nel ristorante Delfina (alle 99 Cannelle) terrà una conferenza stampa sul tema "Destinazione sviluppo: le idee di Marco Marsilio per l'Abruzzo".Alle 16, Marsilio sarà a Pescara per inaugurare il comitato elettorale di Berardino Fiorilli e Sandra Santavenere, in via Orazio 85. Alle 17 con il deputato Luigi D'Eramo parteciperà, a Orsogna, all'inaugurazione del comitato elettorale di Fabrizio Montepara. MARCOZZI. Le tensioni interne al centrodestra per il blitz di Gerosolimo nella lista dell'Udc, non è sfuggita agli avversari politici di Marsilio. «Il romano Marsilio e la sua maxi coalizione sono allo sbando ancor prima di cominciare», dichiara la candidata alla presidenza per il Movimento Cinquestelle, Sara Marcozzi. «Neanche il tempo di depositare le liste e il centrodestra è già spaccato. La notizia che al candidato presidente non sia stato neanche comunicato il contenuto delle liste, tanto da costringerlo ad una imbarazzante e squalificante presa di posizione pubblica appena dopo il deposito, la dice lunga sull'autorevolezza e sul rispetto che il "console" romano è in grado di esercitare sui suoi. Come pretende di governare la nostra regione per 5 anni se non è in grado neanche di controllare chi si candida in coalizione con lui? È vergognoso che i cittadini siano costretti ad assistere a queste svilenti pantomime e, tanto i responsabili tanto chi ha permesso che tutto questo accadesse, dovrebbero chiedere scusa agli abruzzesi poiché è proprio per questi indegni atteggiamenti che le persone oggi non credono più nella politica. E come dargli torto davanti a simili azioni? Il M5S si è sempre posto l'obiettivo di restituire alle comunità la fiducia nelle Istituzioni. Stiamo lottando anche per questo».
Ma esplode la bomba politica di Gerosolimo. Fuori Udc-Dc e Idea. Bellachioma (Lega) e Marsilio cacciano dalla coalizione la lista che «ha tradito» candidando gli ex alleati del centrosinistra
PESCARAAndrea Gerosolimo diventa una bomba politica che esplode nel centrodestra. Le candidature decise nella notte nella lista Udc-Dc-Idea, su ordine partito da Lorenzo Cesa, di Marianna Scoccia, moglie dell'ex assessore della giunta regionale di Luciano D'Alfonso e del consigliere uscente Mario Olivieri, ex alleato del centrosinistra, ha un effetto a catena devastante. La Lega di Giuseppe Bellachioma insorge, Marco Marsilio caccia l'Udc dalla coalizione, Gianluca Zelli si scandalizza, Gaetano Quagliariello prende le distanze e consiglieri dell'Udc si dimettono dalla candidatura. Ma in un sol colpo Gerosolimo ha piazzato i suoi diventando l'ago della bilancia del centrodestra che in caso di vittoria dovrà fare i conti proprio con lui. Ma a questo, per ora, nessuno pensa. Oggi è il giorno della vendetta contro quella che il centrodestra definisce un'imboscata. È Bellachioma a dare la stura a tutta la sua rabbia: «Non vogliamo vedere durante la campagna elettorale i simboli dell'Udc affiancati a quelli della Lega e del centrodestra unito con Marsilio. La candidatura di alcuni esponenti e amministratori di centrosinistra nella lista dell'Udc non rispetta l'accordo e insulta tutti gli uomini e le donne onesti e coerenti che nel centrodestra lavorano e si impegnano per costruire un Abruzzo diverso. Per noi», concludono Bellachioma e Luigi D'Eramo, «l'Udc è fuori dalla coalizione e chiunque venga eletto sarà tenuto ben lontano dalla maggioranza di centrodestra». Dalla Lega, la frusta passa nelle mani di Marsilio che in queste ore sta consultando i legali per tentare di annullare l'apparentamento: «Apprendo con stupore e rabbia che nelle liste dell'Udc sono stati i candidati Scoccia e Olivieri, nonostante i partiti della coalizione avessero posto un veto politico sulla loro presenza. Prendo atto che è stata tradita la parola data e la fiducia riposta, e che qualcuno ha voluto fare una grave e stupida forzatura che non può che portare, come conseguenza inevitabile, l'esclusione dell'Udc dalla coalizione della futura maggioranza in consiglio regionale. Il tempo dei sotterfugi, degli imbrogli e dei trasformismi deve finire. Mi dispiace che tanti candidati in buona fede dell'Udc e rispettabili esponenti di diversi movimenti che compongono la lista dell'Udc, a partire dal movimento Idea di Gaetano Quagliariello, siano rimasti coinvolti in questo deprecabile giochino a causa di qualche irresponsabile». Ed è così perché il senatore di Idea afferma: «In nessun momento e in alcun modo né il sottoscritto né rappresentanti di Idea sono stati informati del cambiamento della lista rispetto a quella che era stata concordata stanotte (ieri notte, per chi legge), prima che fosse affidata a quanti si erano assunti la responsabilità politica, formale e materiale del deposito». Mentre Zelli dice: «È intollerabile il "colpo di mano" di alcuni esponenti della lista Udc». E Nazario Pagano (Forza Italia) prende tempo: «A questo punto il candidato presidente Marsilio, in qualità di garante della coalizione, dovrà farsi carico della convocazione urgente di un tavolo politico con tutte le componenti di centrodestra». Da Fratelli d'Italia non poteva che arrivare un plauso a Marsilio: «La coraggiosa scelta di escludere l'Udc dalla coalizione dimostra come Marsilio sia autentico garante ed esempio di una nuova stagione politica». E l'Udc si spacca. C'è chi scrive: «Marsilio pensi a fare il candidato presidente, nessuno ci detta l'agenda», (Giuseppe Marcuccitti da Chieti). «Totalmente ignari della grave scorrettezza che si era consumata», scrivono il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale di Avezzano, Lino Cipolloni e Iride Cosimati, «per rendere ancor più esplicito il nostro dissenso avvieremo immediatamente le pratiche necessarie per ritirare la nostra candidatura a consiglieri regionale». Da ambienti vicini a Gerosolimo invece dicono: «Come si fa a dire che la lista Udc-Dc-Idea non fa parte della coalizione? Esiste un apparentamento ufficiale, con tanto di firma di Marsilio, che certifica l'appartenenza alla coalizione». E infine Fabrizio Di Stefano che a questo punto se la ride e afferma: «Osservo con meraviglia questa stucchevole situazione che vede protagonista la coalizione del centrodestra. Sono ancora più convinto di aver fatto la scelta giusta».
Forza Italia, Tajani arriva all'Aquila e accusa il governo Lega-5 Stelle
L'AQUILAE' Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, a tenere a battesimo le liste di Forza Italia. Gli azzurri scelgono L'Aquila per presentare i candidati che correranno nelle quattro province. Affiancato dai parlamentari Nazario Pagano (coordinatore regionale), Antonio Martino, Maurizio Gasparri e Paola Pelino (il candidato presidente Marsilio arriverà a conferenza stampa ultimata), a Palazzo Fibbioni, sede del Comune, in una sala Rivera gremita, Tajani, vice presidente del partito, suona la carica ai suoi: «Forza Italia sostiene con convinzione Marsilio e si candida a essere la guida politica della coalizione di centrodestra, che qui c'è ancora ed è alternativa al centrosinistra. Abbiamo le liste migliori, composte da persone espressione del territorio, con idee, competenze e progettualità in grado di dare risposte concrete a questa regione. La priorità è il lavoro: bisogna ridurre la disoccupazione, specie quella giovanile, e mettere in atto azioni di sostegno alle imprese, abbassando la pressione fiscale e migliorando le infrastrutture. Bisogna puntare anche sulla modernizzazione dell'agricoltura e sul turismo: l'Abruzzo deve triplicare le presenze che ha oggi». La Lega alleata di Forza Italia in Abruzzo è la stessa che, a livello nazionale, governa con i Cinque Stelle. E Tajani non è per niente tenero con l'esecutivo gialloverde: «E' un governo frutto di un matrimonio contro natura tra due forze politiche in contrasto tra loro, che è giusto che vada a casa perché non sta facendo niente per la crescita e la disoccupazione». Tajani tornerà all'Aquila il 26 gennaio per festeggiare i 25 anni di Forza Italia e aderire alla mobilitazione lanciata da Berlusconi contro la politica economica del governo.
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