L'AQUILA La lista Udc-Dc-Idea è blindata. Lo dicono i giudici dell'Aquila con un atto che pubblichiamo a destra in cui scrivono: «La lista, così come presentata, è ammessa», perché «la rinuncia alla candidatura dev'essere presentata entro i termini previsti per la presentazione delle candidature». Cioè entro le 12 di sabato scorso. Nel rigettare le istanze di Iride Cosimati e Lino Cipolloni, che chiedevano di essere esclusi dalla lista, i giudici finiscono così per mettere al sicuro i nomi di Marianna Scoccia, moglie dell'assessore della giunta D'Alfonso, Andrea Gerosolimo, e di Mario Olivieri. E superano i veti di Marco Marsilio, candidato presidente del centrodestra, e di Giuseppe Bellachioma, sui due candidati finiti nel mirino soprattutto della Lega. Non è un atto politico ma, di fatto, supera la politica. E finisce per dare forza alle parole durissime di Marianna Scoccia, sindaco di Prezza e candidata nella lista Dc-Udc-Idea a sostegno di Marco Marsilio: «Non mi fermo, anzi. Vado avanti con maggiore convinzione». Così ha dichiarato al Centro dopo aver postato su Facebook un commento altrettanto forte: «Diciamo la verità, mi stanno attaccando perché sono la moglie di Gerosolimo. Un attacco vile, razzista sessista e provocato solo dall'invidia. Un veto violento, perché la Lega aveva bisogno di essere coerente e non candidare nessuno che avesse amministrato con il centro sinistra. Su di me si possono fare tutte le ricerche del caso, ma il mio nome non si troverà mai in nessuna lista di centrosinistra. Invece nelle liste del centrodestra ci sono tantissimi candidati che da sinistra sono passati a destra. L'unica coerente sono io». Quindi, con la precisione di un notaio, aveva tratteggiato i momenti della sua carriera politica, tutta nel centrodestra. E spiegava che «grazie alla politica ho conosciuto l'uomo che è diventato poi mio marito e che mi ha permesso di essere la donna più felice del mondo con la nascita di Francesco e Federico. Andrea quindi è arrivato molto dopo la passione per la politica, e le cariche istituzionali che ho ricoperto. Per Andrea io, da sempre donna di centrodestra, mi sono dimessa da assessore provinciale quando lui ha deciso di candidarsi consigliere regionale con il centrosinistra». Quindi la sfida finale: «Comprendo la paura, sì perché di questo si tratta, paura di misurarsi, ma non comprendo la cattiveria gettata su di me. Non per questo mi arrendo». Era questa la sua risposta al centrodestra che, ieri mattina, si è riunito all'Aquila. Oltre a Marco Marsilio c'erano Bellachioma, D'Eramo, Quagliariello, Iampieri, Antonella Di Nino, Sigismondi e D'Ottavio. E al termine Marsilio ha dichiarato: «C'è una sola possibilità per l'Udc di rientrare in coalizione: far ritirare oggi stesso (ieri ndr)le candidature contestate, quella di Marianna Scoccia e di Mario Olivieri. Questo sarebbe un segnale di buon senso, segno della volontà di far parte davvero della coalizione. Altrimenti si assumeranno le responsabilità ed è chiaro che a quel punto non potranno farne parte. Tutta la coalizione è coesa nel porre all'Udc questa condizione. Tecnicamente è possibile», ha detto Marsilio, «il candidato, finché la commissione elettorale non ha certificato le liste, può personalmente e materialmente andare in tribunale e ritirare la propria accettazione della candidatura». Più perentorio Bellachioma dopo aver letto il post della Scoccia: «A queste condizioni», sbotta il leghista, «facessero quello che vogliono, la coalizione del centrodestra rinuncia all'Udc». Ma non può farlo più. Lo dicono i giudici. Ecco la lista che non si tocca: Lino Cipolloni, Marianna Scoccia, Pasqualino Di Cristofano, Barbara Marianetti, Iride Cosimati, Elena Carusi, Andrea Liberatore, Antonio Viola, Mario Fiore Olivieri, Antonello Di Campli Finore, Donato Di Santo, Annamaria Donia, Cinzia Santoferrara, Rosella Stampone, Michele Suriani, Raffaele Tenaglia, Walter Gallese, Fabio Iervese, Adele Di rocco, Patrizia Malandra, Cristina Gambini, Giuseppe D'Onofrio, Gianfranco Di Marcello, Natalia Di Giambattista, Berardo De Simplicio, Nadia Baldini, Roberto Canzio, Maria Grazia D'Angelo e Stefano Rapali.