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Data: 17/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Di Matteo vince il ricorso torna Abruzzo Insieme

L'AQUILA «Giustizia è fatta. Ringrazio Carlo Masci per la grande pubblicità fatta in questi giorni. La verità trionfa sempre!». Alle 16.27 di ieri Donato Di Matteo, nel consueto tono dissacrante che gli è proprio, ha annunciato la riammissione della lista Abruzzo Insieme-Abruzzo futuro nel collegio di Chieti, da cui era stata esclusa per decisione dell'Ufficio circoscrizionale territoriale. Il raggruppamento, che sostiene Giovanni Legnini, sarà dunque presente in tutti e quattro i collegi regionali alle prossime regionali.
I MOTIVI
Tecnicamente l'Ufficio centrale regionale della Corte d'Appello ha accolto il ricorso che era stato presentato da Alessandra Storci, in qualità di presentatrice e delegata della lista a Chieti, sostenuta dall'avvocato Sergio Della Rocca. Scrive l'Ufficio centrale regionale che la lista «non necessitava, come disposto dall'articolo 12 comma 2 della legge regionale 9 del 2013, del deposito di firme dei sottoscrittori, essendo espressione del gruppo Abruzzo futuro presente in Consiglio regionale, secondo quanto attestato da Mauro Di Dalmazio, presidente del gruppo». Non si è posta, dunque, la questione della titolarità del simbolo di Abruzzo futuro sollevata da Carlo Masci, storico esponente del centrodestra regionale: «Non è di pertinenza di questo ufficio» è scritto nella decisione adottata ieri. L'esclusione era stata motivata dal fatto che lista sarebbe stata presentata da «soggetto privo dei requisiti formali di legge legittimanti», ovvero Di Dalmazio che non sarebbe stato munito di «valida attestazione» perché pervenuta da «articolazione amministrativa dell'ente regionale».
Abruzzo Insieme nel ricorso ha evidenziato che «il riconoscimento della qualità del Presidente del Gruppo è un fatto certo e non un concetto astratto» e che «il riferimento ai partiti nazionali, ai segretari e presidenti dei partiti nazionali è frutto di una interpretazione da un lato anacronistica e, dall'altro lato, decontestualizzata rispetto alla volontà del legislatore regionale, il quale ha preso atto della evoluzione della politica nazionale e, soprattutto regionale, che ha riconosciuto ai movimenti civici, non necessariamente collegati ai partiti nazionali, la sua autonomia e la possibilità di presentare liste espressione del proprio gruppo consiliare. E' il gruppo consiliare, rappresentato dal capogruppo, ad avere rilevanza nel panorama interpretativo ed applicativo della legge regionale».
PROMOTORE
Il caso Di Matteo, per semplificare rispetto al promotore della lista, salva dunque in automatico tutte le altre liste che si sono collegate ai movimenti sedicenti civici già presenti in consiglio in modo da non dover raccogliere le firme all'atto della presentazione. La questione chiude così tutte le vertenze aperte dopo la presentazione delle liste. Legnini conferma il suo esercito di otto raggruppamenti, Marsilio si ferma a quattro per l'esclusione di Popolari per l'Italia-Popolo della famiglia. Rigettato il ricorso di Casapound contro l'esclusione dal collegio di Pescara (motivata da alcune presunte irregolarità sull'identità anagrafica dei sottoscrittori, sulla tipologia di modelli utilizzati e su alcuni certificati), ma l'avvocato Maurizio Dionisio ha annunciato che andrà al Tar e, se servirà, al Consiglio di Stato. I big. Nel frattempo vanno delineandosi le presenze dei big nel corso della campagna elettorale. Certo il ritorno di Salvini, probabilmente in Marsica, tra il 25 e il 27 gennaio. Giorgia Meloni potrebbe essere all'Aquila intorno al 20. Ieri Luigi Di Maio ha ufficializzato una tre giorni a sostegno di Sara Marcozzi: domani sarà a Sulmona, alla sala Congressi dell'Hotel Manhatta; sabato alle 19,30 a Vasto, al Teatro Ruzzi; infine domenica alle 11.30 ad Avezzano, Castello Orsini.

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