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Data: 18/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Toninelli contro Tirrenia: «Basta con il monopolio»

MILANO Un nuovo scontro agita i trasporti e questa volta il fronte aperto dal governo è marittimo. Nel mirino del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli c'è la Tirrenia, un gigante della navigazione diventato il ponte mobile che collega l'Italia con le isole. «Siamo stanchi di questa situazione e porremo fine al monopolio Tirrenia. Svolge un'utilità sociale fondamentale, utilizza soldi pubblici e non può far schizzare così i prezzi, è inaccettabile, ci sarà un cambiamento tra pochi mesi», annuncia Toninelli da Cagliari.
SOLDI PUBBLICI
Prossima scadenza, tra un anno e mezzo. «A luglio del 2020 sarà bandita la nuova gara per la continuità territoriale marittima per la Sardegna, con il superamento del monopolio della Tirrenia», afferma il ministro. «Significa che sarà scritta una convenzione in cui al centro ci sono i cittadini sardi e non gli interessi di una compagnia che ha preso i soldi pubblici, tantissimi, 72 milioni, e ha aumentato i prezzi. È una cosa sconvolgente. Purtroppo l'ho trovata in tutti i dossier, nelle convenzioni e nelle concessioni autostradali e con Tirrenia». I tecnici, anticipa Toninelli, sono già al lavoro e chi si aggiudicherà la gara «dovrà rispettare condizioni precise e paritarie tra i suoi vantaggi, legittimi, di guadagno, e i vantaggi legittimi in termini di utilità sociale per il popolo sardo».
Tirrenia, con Moby, è controllata da Onorato Armatori, gruppo presente in Italia, Francia e Malta. Gestisce i collegamenti con la Sicilia - dove il traffico merci l'anno scorso è cresciuto del 35% - Sardegna, Corsica, Isola d'Elba, Arcipelago Toscano e Tremiti. L'armatore Vincenzo Onorato, alle parole di Toninelli, replica con durezza: «Quella del ministro è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale. Per quanto riguarda il monopolio, non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi. Le tariffe Tirrenia inoltre non sono stabilite da noi, ma dalla convenzione firmata con lo Stato, e spesso sono ben al di sotto dei limiti fissati». Onorato ricorda al ministro, «alla cui impreparazione siamo abituati da tempo e sui temi più svariati», che per il gruppo di cui Tirrenia fa parte «lavorano 5000 persone, tutte italiane, e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole». Consiglia inoltre «di includere nel reddito di cittadinanza i 50 mila marittimi italiani disoccupati a casa, grazie a politiche confermate dai suoi predecessori e che servono gli interessi della lobby degli armatori a cui anche il signor Toninelli sembra rispondere».
Sul piede di guerra anche il sindacato Federmar/Cisal, che oggi chiederà un incontro con il ministro «per discutere a che condizioni intenda portare avanti le eventuali dismissioni - nel luglio 2020 - della Compagnia Italiana di Navigazione che in questi 70 anni ha onorato, nel bene e nel miglior modo possibile, le esigenze del popolo della Sardegna». Il segretario nazionale Alessandro Pico non concede aperture: «Naturalmente, se Toninelli non convocherà l'organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei lavoratori della Tirrenia, dovrà aspettarsi quanto meno e quanto prima il blocco totale dei collegamenti con la Sardegna».

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