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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Il centrodestra si incarta. Scontro finale sulla Scoccia. Rotondi accusa la Lega di un inciucio con il M5S, Bellachioma lo smentisce. Da Marsilio e gli altri veto bis. Mentre Cesa tratta dietro le quinte e Masci ricorre al Tar contro Di Matteo

PESCARA Per il centrodestra doveva essere il giorno della pace e dell'unità. Invece è stato il giorno della spaccatura bis tra Marco Marsilio, candidato presidente, Lega, Forza Italia e Azione politica, da una parte, l'Udc di Lorenzo Cesa e la Dc di Gianfranco Rotondi dall'altra. Una spaccatura che però non ha nulla di definitivo perché a un certo punto della giornata Cesa e Marsilio si sentono per telefono e si mettono d'accordo anche se fuori non si deve ancora sapere.
LE CONDIZIONI. Fuori, per ora, si deve sapere che Marsilio e la coalizione senza Udc, hanno deciso, in una riunione tenuta dalle 15 alle 17,30 nella sede di corso Vittorio Emanuele a Pescara, di fare terra bruciata intorno ai due candidati indesiderati dell'Udc, Marianna Scoccia, sindaco di Prezza e moglie di Andrea Gerolsolimo, e Mario Olivieri, mandando un messaggio agli altri candidati della lista. Il messaggio è: gettate la zavorra, non fate campagna elettorale per quei due, solo così noi vi riaccogliamo in coalizione ridando visibilità al simbolo Udc-Dc e Idea per il resto della campagna. In caso contrario la punizione sarà che Marsilio non parteciperà ad alcuna manifestazione dell'Udc nel Chietino e nell'Aquilano.
OGGI LA CONVENTION. L'aut aut verrà ribadito oggi, alla convention del centrodestra nel padiglione Becci del porto turistico di Pescara dove a lanciare l'avvertimento saranno Marsilio e Gaetano Quaglieriello. Ma la risposta che arriva dall'altro fronte è di sfida totale. Almeno in apparenza è così.Cesa, infatti, ha partecipato ieri sera all'assemblea pubblica a Sulmona con la Scoccia facendo quadrato intorno alla candidata. «Sono onorato di averla in lista», è la frase che ha pronunciato. Una frase che ha un effetto impattante tanto quanto la rivelazione fatta in mattinata dal Dc Rotondi che ha sferrato un colpo basso a Salvini e Giuseppe Bellachioma. La vecchia guardia democristiana ha parlato dell'esistenza di un patto di desistenza tra Lega e Movimento 5 Stelle: un accordo sotto banco con cui il Carroccio si impegnerebbe a far perdere il centrodestra in Abruzzo, garantendo la vittoria di Sara Marcozzi, in cambio del corrispettivo trionfo della Lega in Piemonte.Ma da Bellachioma, interpellato dal Centro, gli arriva una sonora smentita. E a tutto ciò si aggiunge il commento finale di Giovanni Legnini che parla di caos nel centrodestra dove le liti faranno vincere la sua ampia coalizione civica.
LUNGA E TORTUOSA. Andiamo per ordine raccontando la giornata più lunga e tortuosa del centrodestra che si è incartato su due nomi. Ma che alla fine troverà l'unità grazie a un passo indietro della Lega, dice Cesa («Con Marsilio ricomporremo la situazione e già ci siamo mossi in questo senso»), dopo quella la telefonata che nessuno però deve sapere.
PRIMA TAPPA. Sono le 10 quando Marsilio, con una nota, apre all'Udc. Ma non a tutto il partito. «Solo ai candidati seri», sottolinea. Scoccia e Olivieri, quindi, sono fuori. Ma un'ora più tardi, nella sede di via Carducci, parla Rotondi, prima che Enrico Di Giuseppantonio, affiancato da Giampiero Catone, Angelica Bianco e Andrea Buracchio, presenti una parte dei candidati, compresi gli "indesiderati".
COLPO BASSO. «Sono stato contattato qualche mese fa da amici giornalisti vicini ai Cinquestelle», ha spiegato Rotondi, «e mi hanno detto "guarda che ti candideranno presidente". Io dico, guardate lo reputo davvero difficile, perché la mia sarebbe una candidatura debolissima. "Vedrai che cercheranno una candidatura debole - hanno aggiunto - e lungo la strada faranno di tutto per renderla ancora più debole, perché i patti sono che l'Abruzzo deve andare ai Cinquestelle". Così quando si è manifestata la candidatura di Marsilio che è persona rispettabile e da noi rispettata, io già mi sono messo un po' in sospetto. Quando poi si sono inventati lo psicodramma dei candidati dell'Udc mi sono ricordato questa cosa, aveva ragione il giornalista ben informato, si vuole far perdere l'Abruzzo al centrodestra visto che noi, con questa lista, siamo determinanti, con il 6,6% che i sondaggi ci danno, per la vittoria di Marsilio. Ma a sua insaputa lo eleggeremo presidente della Regione».
PRONTI ALLA CAUSA. Rotondi però avverte: «Per il momento sospendiamo la comunicazione degli atti che abbiamo pronti per i danni per quanto la coalizione ha fatto di illecito: aver pubblicato dei manifesti senza il simbolo della Dc configura una serie una serie di danni che non si esauriscono nel dibattito politico». E poi, a presentazione dei candidati finita e a sala vuota, arriva Cesa che resta a parlare con Rotondi. Subito dopo c'è la telefonata con Marsilio e, a seguire, il vertice del centrodestra senza l'Udc e con Nazario Pagano, Luigi D'Eramo, Gianluca Zelli ed Etel Sigimsondi. Nel frattempo il Centro chiama Bellachioma, impegnato ad Ascoli Piceno, che liquida Rotondi: «Salvini verrà in Abruzzo domani (oggi, ndr) e tornerà altre due volte con 100 parlamentari della Lega al seguito perché qui vuole stravincere». E su Scoccia e Gerosolimo ribadisce il veto: «Per noi restano fuori».
CONTRO DI NINO. La scena si sposta all'assemblea di Sulmona e alle parole di Cesa anticipato da Scoccia che ringrazia il marito, Gerosolimo e dà una bordata alla sindaca di Pratola, Antonella Di Nino, accusandola di essere la causa di tutto e di muoversi per invidia. Quindi tocca a Cesa: «Marsilio sapeva tutto. Lo avevo detto a lui e ai vertici di Forza Italia che nella lista dell'Udc erano stati inseriti Scoccia e Olivieri. Il responsabile di quello che è accaduto sono io perché ho voluto la Scoccia in lista e ho voluto anche Marsilio candidato presidente». Ma aggiunge: «Da oggi si chiude la polemica».
MASCI AL TAR. Stando a Cesa, Marsilio siglerà la pace con L'Udc ma la Lega per ora non deve saperlo, anche se oggi il candidato presidente seguirà come un'ombra Salvini a Lanciano e Vasto. Mentre Carlo Masci sferra un nuovo attacco a Donato Di Matteo ricorrendo al Tar contro la riammissione della lista teatina di Abruzzo Insieme. E sul caos del centrodestra interviene Legnini.
LEGNINI INTERVIENE. «Le rivelazioni dell'onorevole Rotondi hanno dell'incredibile», dice il candidato dell'ampia coalizione. «Sono affermazioni che denotano il caos che regna nella coalizione di destra, dove da mesi si susseguono accuse reciproche e attacchi tra alleati. Ciò dimostra che si tratta di una coalizione divisa e molto lontana dai problemi della nostra regione. La rivelazione di Rotondi», continua Legnini, «ha ancora più dell'incredibile, se si considera che comunque i voti del suo partito vanno a sostegno di Marsilio, che tuttavia ha disdetto l'accordo di coalizione. Appare sempre più chiaro», conclude, «che non vinceranno né Lega né 5 Stelle ma la nostra coalizione civica e popolare». Tocca adesso a Marsilio imporsi sulla Lega. Ma ne ha la forza?

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