AVEZZANO Entra in sala alle 12.17, con 47 minuti di ritardo sulla tabella di marcia, ma chi è in attesa al castello Orsini, al gran completo, quasi non se ne accorge e tributa al vice premier Lugi Di Maio, con al fianco la candidata presidente M5S della Regione, Sara Marcozzi, il primo dei tanti applausi della giornata sui temi regionali, certo, ma con un occhio sempre rivolto a Bruxelles.
UNIONE EUROPEA. L'Ue, infatti, è stata un po' il convitato di pietra della kermesse a 5 stelle, dove Sara Marcozzi ha messo in cima alla lista delle priorità la «migliore programmazione dei finanziamenti comunitari, per alzare il livello della spesa, ferma al 10%» con l'assessore uscente Dino Pepe, mentre il vice premier non ha mancato di ricordare i motivi di «contrapposizione», come ad esempio sulla direttiva Bolkestein. Mentre in settimana, visto che siamo in terra di Fucino, il governo darà il via al provvedimento per l'etichettatura dei prodotti agricoli, «anche se», ha aggiunto «l'Ue farà scattare la procedura di infrazione». Un nemico da abbattere, quindi, per Di Maio che, seppur delimitando il campo di battaglia all'Abruzzo, nella speranza di piazzare qui la «prima bandierina a 5 stelle con Sara Marcozzi presidente»; e all'Italia, «dove», ha scandito il vice premier, «in otto mesi di governo abbiamo fatto tanto, con in testa il reddito di cittadinanza e quota 100, che, a differenza di Maria Elena Boschi, che vorrebbe fare il referendum per abolirli, sarebbero piaciuti anche al Pci e all'Msi». E, se le misure adottate, «daranno spinta ai consumi interni, entro 3 anni, sulle pensioni scatterà quota 41».
VITALIZI E SANITÀ. Seppur in terra d'Abruzzo sulla questione vitalizi e «malagestio» nella sanità, dove il M5S punta a stoppare i project-financing per la costruzione di nuovi ospedali, Di Maio ha evocato 2 illustri conterranei: l'ex ministro Cirino Pomicino per ricordare che «se qualche ex parlamentare se la passa proprio male c'è il reddito di cittadinanza»; e il governatore De Luca, il più acerrimo nemico, il primo commissario silurato dal governo Lega-M5S. Non sono mancate, ovviamente, bordate all'indirizzo dei competitor più accreditati di Sara Marcozzi. «Giovanni Legnini ha votato la legge Fornero», ha arringato Di Maio, «e le leggi che vi hanno danneggiato. Anche il centrodestra è responsabile del disastro. Puntiamo a far diventare l'Abruzzo la prima regione a 5 stelle. Il Ministro Bonafede ha prolungato la vita del Tribunale, con un governo regionale vicino potremo lavorare in squadra per rilanciare questa splendida terra. Ma comunque vada a finire il 10 febbraio, aiuteremo l'Abruzzo». Ciò che sperano i lavoratori della L-Foundry presenti in tanti alla convention M5s dove le Rsu e i rappresentanti della Fiom-Cgil provinciale e regionale hanno consegnato un documento sulla scottante questione dello stabilimento delle memorie di Avezzano e chiesto un incontro urgente al Ministero per avere chiarezza sul futuro (vedi servizio in basso).
BUONI E CATTIVI. Sul palco del castello Orsini, dov'erano schierati numerosi parlamentari e i candidati alle regionali, Sara Marcozzi ha ricordato le «buone azioni» dei consiglieri grillini sui banchi dell'opposizione in Regione (720mila euro destinati a microcredito, acquisto di 4 ambulanze ecc) e quelle «cattive» della maggioranza: «30mila disoccupati in più; 4.000mila aziende e 5 ospedali in meno». PROGRAMMA. Poi ha messo sul tavolo le priorità del programma con «prima grande sfida per Abruzzo, una nuova programmazione sui fondi europei. «La Regione», ha sottolineato Marcozzi, «spende soltanto il 10%, il settore è disorganizzato e mancano dirigenti. Il piano di sviluppo rurale è totalmente carente. Serve un piano marketing per promuovere l'agricoltura e il turismo. Basta con l'Abruzzo ricordato solo per i terremoti e le tragedie. Basta con la precarietà nei servizi nella sanità affidati all'esterno che hanno peggiorato sia le condizioni dei lavoratori che del lavoro svolto. Occorre un piano di reinternalizzazione e uno stop ai project financimg con i privati».
OSPEDALI DA RICOSTRUIRE. Sui nuovi ospedali da ricostruire in regione, Marcozzi mette "in cima alla lista delle priorità quello di Avezzano: «Ha il più basso indice di sicurezza», ha osservato, «e si trova nella zona a più alto rischio sismico». Altra priorità regionale: le strade.
COMPETITOR. In finale la stoccata ai due competitor. «Giovanni Legnini», chiosa Marcozzi, «dice che la sua candidatura è in discontinuità col passato, ma poi ha ricandidato tutti, anche l'assessore alla sanità Silvio Paolucci, dove le assunzioni sono bloccate per colpa sua. È il passato. Il centrodestra, invece, punta su uno di Roma. Non è riuscito a trovare un candidato alla presidenza della Regione che ha una popolazione di oltre 1 milione 300mila persone. Entrambi sono in politica da vent'anni: non sono la