Sciopero nazionale del trasporto pubblico di quattro ore, ieri sera, proclamato da tutte le sigle sindacali contro la normativa europea che intende rivedere l’attuale impostazione che regola di tempi di guida e i riposi del personale.
Una protesta alla quale hanno anche i sindacati molisani che tuttavia si trovano a dover lottare anche con vertenze strettamente locali, quali il mancato pagamento delle spettanze e la situazione di difficoltà che l’intero settore attraversa, sia a livello urbano che extraurbano.
Servizi scadenti, inadeguati, a fronte di costi elevatissimi, è la denuncia dei sindacati. Mezzi datati, spesso insicuri e sporchi per i quali, dicono le parti sociali, il costo per ciascun residente è di 187 euro, in assoluto il più elevato tra le regioni italiane, superando di oltre il 71% la media nazionale. A questa situazione già grave, si aggiunge anche il fatto che i dipendenti non vengono pagati con regolarità, nonostante, è sempre la denuncia dei sindacati, le aziende di trasporto ricevano con puntualità i finanziamenti da parte della Regione.
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Da qui la richiesta, perentoria, all’assessore ai Trasporti e al governatore, di dare seguiro al bando per l’assegnazione dei servizi di trasporto ad un gestore unico. Una procedura che era già partita molti anni fa, quando al governo regionale c’era il presidente Michele Iorio e l’assessore competente era Luigi Velardi. Un percorso che però si è interrotto a causa tutta una serie di veti e iniziative arrivate finanche sui tavoli della giustizia amministrativa. Per i sindacati, invece, quella del gestore unico è l’unica strada percorribile per garantire un servizio efficiente, adeguato anche ai costi che i passeggeri sostengono.
La situazione, è la denuncia delle parti sociali, è divenuta insostenibile sia per gli utenti, stanchi dei continui disservizi, sia per i dipendenti dell’Atm, della Gtm di Termoli, della Sati e della Seac di Campobasso, esasperati dal mancato pagamento degli stipendi. Un quadro drammatico per il quale i sindacati chiedono l’immediato intervento della Regione.