«Abbiamo bisogno di un sindacato confederale davvero unitario. È una scelta obbligata, l’unica che potrebbe fare la differenza». Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella relazione che apre il congresso di Bari, dove sono presenti i segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. «L'unica scelta - sottolinea - che guarda ad un orizzonte nuovo e non ci riporta al parallelismo, alle componenti di partito, ma che salvaguarda e rafforza l’autonomia». Con Cisl e Uil «abbiamo elaborato la nostra piattaforma per il Paese e, a partire da questa, dato un giudizio largamente critico e severo della manovra e indetto la manifestazione nazionale del 9 febbraio. Lavoriamo per una grande manifestazione, per una stagione di vera e propria vertenza con il Governo».
La Cgil «è chiamata ad essere parte attiva nella campagna elettorale europea, con Cisl e Uil, ne discuteremo con Confindustria, perché continuare ad essere europei è una scelta di prospettiva e di campo rispetto alle destre e ai nazionalismi». Così il segretario generale uscente, Susanna Camusso, nella relazione al congresso, rilanciando lo slogan marxista. «Slogan che cito - dice - non perché è il bicentenario, ma perché è una delle condizioni per far risorgere una sinistra oggi in preda a processi autodistruttivi, per ridare senso ad una alternativa: «Lavoratori di tutto il mondo unitevi!».
CAMUSSO LASCIA: «NON MI FATE COMMUOVERE» - Susanna Camusso lascia dopo due mandati e otto anni alla guida del sindacato di corso d’Italia: è «l'ultima mia relazione come segretaria della Cgil», dice nelle battute finali del suo intervento al XVIII congresso nazionale a Bari, tra gli applausi e, al termine, la standing ovation della platea. A cui si rivolge chiedendo, tra l'emozione: «Non mi fate commuovere...».
Un’ora e mezza di relazione, accolta da diversi applausi (52 quelli contati), che dopo aver affrontato temi come la manovra economica, l’unità sindacale e l’Unione europea, si è chiusa con i ringraziamenti a chi ha lavorato in questi anni al suo fianco, raccontando anche qualche nota personale come «la mia maniacale abitudine di scrivere con carta e penna». Al collo, come sempre, il ciondolo a forma di quadrato rosso, simbolo della Cgil; oggi presente anche sulla maglia grigia che ha indossato per l’ultima relazione
Il segretario uscente ieri ha espresso «solidarietà e vicinanza a tutto il personale giornalistico e tipografico della Gazzetta del Mezzogiorno» in amministrazione giudiziaria. «È da oltre un secolo che il giornale attraverso giornalisti e tipografi racconta la storia del Mezzogiorno, del suo patrimonio di identità e la storia di un Sud che combatte, cresce e fa sentire la sua voce libera attraverso una informazione giornaliera e puntuale che rischia di essere messa a tacere». (foto Luca Turi)
FURLAN: «APRIAMO NUOVO CANTIERE UNITÀ PARTENDO DAL BASSO» - L’unità sindacale è «una conquista continua quando si ha una rappresentanza così vasta. Apriamo questo cantiere sull'unità, che va fatta crescere dal basso, se è calata dall’alto senza coinvolgere le persone sarà complicato realizzare». Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo al congresso nazionale della Cgil raccoglie l'appello sull'unità lanciato dalla leader uscente Susanna Camusso. «Sarà un lavoro lungo, appassionato. Ma occorre trovare condivisione e assunzione di responsabilità a partire dai territori, dai nostri delegati. E’ una sfida importante, ma solo così potrà rendere più grande quel sindacato confederale che rappresenta le aspettative e i bisogni di milioni di persone», evidenzia Furlan.
«Entrambe siamo state le prime due donne a guidare due grandi organizzazioni confederali, con forte senso di responsabilità. Non abbiamo avuto tempi facili, in un momento di cambiamento complessivo del lavoro, del modo di produrre, degli assetti istituzionali e dei rapporti. Non è stato forse un caso, ma il destino». Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo al congresso nazionale della Cgil ha salutato la leader uscente Susanna Camusso, che ha chiamato al suo fianco sul palco. «Con Susanna abbiamo condiviso molto e qualche volta scelto strade diverse, però ogni volta, davanti alle priorità, non è mai mancato il nostro impegno collettivo e personale a lavorare insieme per fare sintesi ed agire per il bene comune», ha detto Furlan, augurandosi che continui a portare il suo «contributo per far crescere questo Paese e il lavoro».