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Pescara, 23/07/2024
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Data: 23/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Marcozzi incalza Legnini e assessori in lista. La candidata 5 Stelle: «È lui, non Di Maio, la vera distrazione di massa». E oggi il blitz a Bussi di Costa

PESCARA «Ho letto sul Centro le parole del candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini che accusa il ministro Luigi Di Maio di essere troppo presente in Abruzzo. Parole che hanno dell'incredibile, come ci si può lamentare che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico venga nella nostra Regione, ascolti i lavoratori e cerchi le giuste soluzioni per rimediare al crollo dell'occupazione provocato dal fallimentare governo Renzi a da quello regionale uscente? Mi rendo conto della difficoltà di Legnini che non può ospitare nessuno dei suoi ex ministri, dal momento che hanno tutti contribuito al declino del Paese e della regione: 5 ospedali depotenziati, 30mila posti di lavoro persi e migliaia di imprese chiuse solo negli ultimi 5 anni». Così il candidato presidente del M5S, Sara Marcozzi, va al contrattacco: «Criticare chi si occupa della nostra regione e del Paese ha del comico, soprattutto se a dirlo è chi oggi si propone come "il cambiamento", "la discontinuità" ma nei dieci anni che ha trascorso sulla poltrona del Parlamento ha sostenuto il governo Monti, ha votato sì alla legge Fornero, ha votato a favore del pareggio di bilancio in Costituzione e del decreto Imu-Bankitalia». E ancora: «Inventa dati sui danni del Decreto Dignità, a due giorni dalla notizia che nel 2018, proprio grazie al Decreto Dignità, sono aumentati i contratti a tempo indeterminato, mentre sono calati quelli a termine. Forse non era l'obiettivo del Pd dare stabilità e certezza al futuro di lavoratori e giovani. La vera "distrazione di massa" - dice Marcozzi - la consuma Legnini presentandosi agli abruzzesi con 8 liste rastrellavoti all'interno delle quali ha inserito l'intera giunta D'Alfonso. Centinaia di candidati la cui funzione è solo quella di portare voti ai soliti Paolucci, Pepe, Di Matteo e Berardinetti, quelli che hanno già dato prova della amministrazione fallimentare della nostra regione, gli unici che - forse - rientreranno in Consiglio Regionale. È l'abuso di democrazia che stiamo denunciando da settimane. Per garantire all'Abruzzo un governo efficiente, che non si regga su accordi sottobanco, che non sia sotto ricatto di singoli consiglieri o di grandi portatori di interesse e pensi esclusivamente al bene dei cittadini, le ammucchiate non servono a niente». E oggi Marcozzi accoglie il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (ore 11, museo Colonna Pescara), con il quale farà anche un blitz nell'ex discarica di Bussi. Dove però ad attenderli ci sarà Legnini.

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