PESCARA C'è anche Sinistra italiana a dare una mano a Giovanni Legnini. Lo fa sostenendo tre candidati al consiglio regionale inseriti nella lista del presidente: l'assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo; Enrico Raimondi, a Chieti e Giorgio Giannella per la circoscrizione di Teramo. Niente simbolo, nessun apparentamento con l'altro cartello della sinistra formato dai progressisti e dagli ambientalisti. Una scelta autonoma quella del partito di Fratoianni, ma convinta come spiega Di Iacovo: «Quella di Legnini è per noi la migliore candidatura che il centrosinistra potesse esprimere. La sua strategia di ricostruire liste civiche sul territorio, un po' come ha fatto Zingaretti nel Lazio, è vincente». Di Iacovo, animatore del Fla (il Festival delle letterature e altre cose) e di altri importanti eventi culturali, tiene però a rimarcare i tratti distintivi del suo partito: «Noi portiamo nella coalizione i valori della cultura, dell'ambiente, della solidarietà».
Legnini ringrazia: «Abbiamo avuto un confronto con Sinistra italiana. Ci siamo intesi subito sui programmi e sugli obiettivi». È invece un piccolo colpo di scena l'intervento di Benigno D'Orazio, ex consigliere regionale, da sempre di area centrodestra, alla conferenza stampa di presentazione di avanti Abruzzo, la lista liberal promossa da Daniele Toto in appoggio a Giovanni Legnini. Più un appoggio ad personam che una conversione: «Ho votato Salvini alle politiche e penso che lo voterò alle Europee - ha puntualizzato D'Orazio -. Sono di centrodestra e non ho nulla da rinnegare, ma questo non toglie che in Abruzzo non sia contento e soddisfatto di quello che è successo e dopo una lunga riflessione ritengo di dover far prevalere le ragioni di questa Regione, rispetto al discorso delle appartenenze e a fronte di una coalizione molto politicizzata che a mio avviso manca dei requisiti per poter governare questa Regione, io ho scelto il presidente Giovanni Legnini». Che, da parte sua, incassa e ringrazia: «Conosco D'Orazio, c'è una amicizia e lui ha avuto il coraggio di rivendicare l'autonomia dell'Abruzzo nelle scelte politiche».
Ma c'è solo il tempo di correre all'altro appuntamento organizzato a Pescara da Giovanni Lolli: la presentazione dell'accordo di programma per la sostenibilità e l'innovazione sottoscritto dalla Regione con 7 aziende (Fater, Cellulose converting solutions, Eurofil, Fameccanica data, Ontex manufacturing Italy, Pantex international e Texol) da presentare al ministero per lo Sviluppo economico. In ballo, un investimento complessivo di 103 milioni di euro. Il convegno doveva essere anche l'occasione per un confronto sui temi dell'ambiente con i 4 candidati presidenti alla Regione. Alla fine nella sala dell'Auditorium Petruzzi si sono presentati soltanto Legnini e lo sfidante del centrodestra, Marco Marsilio. Gli altri due: Sara Marcozzi (M5s) e Stefano Flajani (Casapound) hanno dato buca. Lolli ha descritto come una sorta di «lascito testamentario» quello affidato a chi verrà dopo alla guida della Regione: «Possiamo fare dell'Abruzzo un luogo particolare, sapendo che abbiamo una natura fragile da salvaguardare».