Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/07/2024
Visitatore n. 738.553



Data: 24/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Il ciclone Costa contro le trivelle e gli inquinatori

PESCARA Arriva anche il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, a spingere la candidatura di Sara Marcozzi alla presidenza della Regione. Una staffetta necessaria, secondo qualcuno, per far tirare il fiato al vice premier Luigi Di Maio che nelle ultime settimane ha fatto più selfie tra Pescara e Chieti accanto alla candidata del M5s che sull'intero territorio nazionale. Bussi, trivelle, gestione dei rifiuti, parchi nazionali. Costa interviene su tutti i temi ambientali ancora aperti nella regione. Soprattutto compie in Abruzzo un atto simbolico importante: la firma sul documento di riforma dei reati ambientali, dove viene per la prima volta utilizzato un concetto rintracciabile nella legge antimafia Falcone-Borsellino: «Si chiama - ha spiegato il ministro - inversione dell'onere della prova. Chi inquina ha prodotto un tale disvalore sociale, ha toccato la vita delle persone, delle famiglie, e io, come Stato, mi vado a prendere tutto il suo patrimonio e gli restituisco solo la parte che è in grado di dimostrare di avere guadagnato in modo lecito. Tutto il resto no».
Un salto al Sir di Chieti scalo, un sopralluogo a Bussi per dire che i soldi per la bonifica della discarica dei veleni ci sono: erano rimasti bloccati solo da cavilli legati alla contabilità dello Stato. Ma in mattinata, nell'incontro al Museo Colonna di Pescara, Costa fa un altro annuncio: «Le trivelle passano dal Via (valutazione di impatto ambientale) e poi le autorizzazioni arrivano sul tavolo del ministro. Io lo dico qui con chiarezza: non le firmo. Mi sfiduceranno? Torno a fare il generale dei carabinieri - precisa il ministro -, non mi pare che vado poi così male in quel ruolo: è la libertà di chi ha un altro lavoro». E dopo il no alle trivelle, arriva anche un appunto per il governo regionale uscente: «C'è un Masterplan senza finanziamenti sui Sir (i siti di interesse nazionale) e questo non va bene».
Non poteva mancare un passaggio sulla questione dei parchi nazionali: «Questa è storicamente la regione verde. Apprezzo molto che nel programma di Sara ci sia la fiscalità di vantaggio. Quante volte - ha osservato il ministro - ci siamo detti che i parchi nazionali sono un limite per lo sviluppo, perché i cittadini che vi abitano sono considerati in qualche modo di serie B rispetto a chi vive all'esterno. Non possono fare ciò che è invece consentito a chi abita magari nella porta accanto, fuori dal perimetro dell'area protetta. Bene - ha suggerito Costa -, proviamo un riscontro oggettivo: se questi cittadini partecipano al bene ambientale, con un sacrificio supplementare, è giusto dargli un beneficio supplementare». La promessa del ministro è di rintracciare le risorse adeguate nella Finanziaria 2019-2020, per dare strumenti di fiscalità di vantaggio agli enti parco. Sara Marcozzi ha illustrato le linee guida del programma del M5s, in materia ambientale, partendo da una premessa: «L'ambiente non è qualcosa da tutelare mettendolo sotto una campana di vetro, ma un valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile da favorire con strumenti di programmazione a medio e lungo termine. La nostra - ha detto ancora la candidata del M5s - è una regione che ha subito tante brutte esperienze a causa di una politica che ha avvelenato la nostra economia e il nostro ambiente. Per 5 anni non abbiamo fatto che studiare le soluzioni per porvi rimedio».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it