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Data: 28/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ncc, arriva la stretta città a rischio blocco

ROMA I centri storici saranno presto bloccati dalle nuove proteste degli Ncc. Un primo assaggio lo avremo già oggi a Roma, con Federnoleggio-Confesercenti che ha organizzato un presidio della categoria a Largo Vidoni. Nonostante i tentativi di mediazione della Lega, i Cinquestelle non faranno sconti alle cosiddette auto a noleggio con conducente. Nel decreto legge Semplificazioni in discussione al Senato entrerà la stretta, che limita l'attività di questi autisti soltanto alla provincia di appartenenza, impone di fatto il ritorno alla base alla fine del servizio, punta alla creazione di un registro nazionale del settore e blocca fino ad allora la concessione di nuove licenze. Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha parlato di «una misura tampone», quindi provvisoria, ma questo non è sufficiente alla categoria (quasi 25.000 gli autisti con un giro d'affari a loro dire vicino ai 7 miliardi di euro), pronta sia a scioperare e occupare di nuovo le piazze sia provare a bloccare i nuovi provvedimenti con ricorsi giudiziari.
IL TAVOLO
Nei giorni scorsi il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, aveva provato a trovare una mediazione con gli attori in campo, annunciando un tavolo con tutte le rappresentanze del cosiddetto trasporto pubblico non in linea: cioè taxi e Ncc. A ciascuno di loro aveva chiesto di designare tre esperti costituzionali per scrivere tutta la normativa destinata al settore assieme con le Regioni, alle quali il Titolo V dà poteri concorrenti in materia dei trasporti. Invece, dopo il primo incontro informale, i Cinquestelle hanno imposto alla Lega di portare tutte le nuove norme, inserite in un primo tempo in un decreto ad hoc in discussione alla Camera, nel decreto legge Semplificazioni, blindando ogni modifica.
LE RIUNIONI
Nel mirino quindi finiscono gli autisti che si fanno autorizzare in una Regione e poi operano in una dove c'è un bacino d'utenza più grande e remunerativo. Annuncia uno di loro, Giorgio Dell'Artino, che è anche il leader di Azione Ncc, una delle sigle più agguerrite e che è in prima linea per creare un coordinamento delle associazioni del settore: «Queste norme sono anticostituzionali, perché cambiano le regole al settore retroattivamente. Ci muoveremo su due piani: ci stiamo organizzando con le altre associazioni per riprendere la protesta quando il provvedimento sulle semplificazioni arriverà in aula al Senato. Ma questo tipo di mobilitazione ha un'eco solo mediatico, quindi stiamo studiando con i nostri legali una serie di ricorsi».
Nei prossimi giorni Dell'Artino e i suoi omologhi incontreranno le Regioni, «che hanno competenze concorrenti in materia di trasporti, per chiedere ai governatori di impugnare le nuove norme davanti alla Corte Costituzionale». «Abbiamo già fissato delle riunioni con i rappresentanti delle giunte di Campania, Lazio e Toscana per portare loro le nostre istanze e dimostrare i margini di incostituzionalità del pacchetto» spiega ancora Dell'Artino. L'altra via, legale, riguarda «la possibilità di portare il Ddl davanti alla Corte di giustizia europeo, perché è in contraddizione con le basilari norme comunitarie sulla concorrenza e sulla libera circolazione dei lavoratori. In ogni caso, mi chiedo se il governo si rende conto che sta per mettere in ginocchio un settore che vale solo di fatturato 7 miliardi di euro».
L'ECCEZIONE
Nel decreto Semplificazioni il governo impedisce a tutti gli Ncc, regolari o no, di iniziare la loro attività partendo dalla rimessa e di rientrare a fine servizio. Unica eccezione se la prenotazione del cliente avviene nei giorni precedenti. Gli autisti dovranno compilare un foglio elettronico, nel quale riportare la targa del veicolo, il nome del conducente, data luogo e chilometri di partenza e arrivo, orario di inizio servizio, destinazione e orario di rientro, dati del fruitore del servizio. Sempre il governo ha deciso di istituire un registro nazionale per catalogare tutte le auto nere in circolazione. Fino alla fine della sua creazione, è bloccata l'emissione di nuove licenze.

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