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Pescara, 23/07/2024
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Data: 30/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vincono le richieste fai da te sul sito. Ai patronati i disoccupati in prima fila

ROMA Nella corsa alla pensione vince il fai da te. Delle 800 domande per Quota 100 presentate alle 19 di ieri (il numero complessivo è poi ulteriormente cresciuto in serata) 470 erano state presentate direttamente da cittadini, le altre 330 attraverso patronati. Che queste strutture si fossero preparate in anticipo non è sorprendente: del tema di parla da molte settimane e gli operatori specializzati hanno avuto modo di prepararsi anche consultando le bozze circolate prima della stesura definitiva del disegno di legge. Più interessante è forse il fatto che molti pensionandi, disponendo del Pin dell'istituto o delle credenziali Spid, abbiano scelto di muoversi comunque in proprio. I dati sono riferiti a Quota 100, ovvero la possibilità di lasciare il lavoro con il doppio requisito di 62 anni di età e 38 di contributi. L'istituto di previdenza comunque fin dal mattino aveva reso possibile la presentazione della domanda per tutte e tre le novità entrate in vigore, quindi probabilmente ne sono arrivate anche per opzione donna e per la pensione anticipata con il requisito ridotto.
Ma chi sono i primi che si sono affrettati a presentare la domanda? Tra coloro che hanno più fretta ci sono di sicuro i dipendenti pubblici, che devono dare un preavviso di sei mesi alle amministrazioni di appartenenza. Ma di sicuro in queste settimane hanno seguito con ansia il dibattito in tema di pensioni anche molte persone che avendo perso il proprio lavoro vedevano lontano il traguardo della pensione. È il caso ad esempio di Fausto, un ex lavoratore la cui testimonianza è stata raccolta dall'Ansa. La casa di cura dove lavorava a Roma, Valle Fiorita, ha chiuso a fine 2012 e da quel momento ha dovuto «arrangiarsi». Ora ha presentato domanda tra i primi tramite il patronato Inca-Cgil. «Ero sfiduciato - ha spiegato - alle ultime elezioni non ho votato ma ora tornerò a votare».
IDENTIKIT
Fausto è nato il 10 aprile del 1956 ed ha cominciato a lavorare regolarmente a 18 anni come coadiuvante in un negozio di alimentari. «Ho lavorato poi come infermiere e come ferrista, ho fatto i corsi di riqualificazione e per metà della mia vita lavorativa ho fatto anche le notti. Avrei avuto diritto a fare domanda per la pensione da lavoro usurante ma il mio datore di lavoro non mi ha dato i documenti dicendo che erano nella struttura che poi era stata occupata. Non ho potuto neanche fare domanda per l'Ape sociale perché pur essendo disoccupato non avevo ancora 63 anni».

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