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Pescara, 23/07/2024
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Data: 31/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, a quota 100 anche le domande. In due giorni boom di richieste a Inps e patronati per sfruttare la possibilità di uscita anticipata dal lavoro, la Cgil corre ai ripari. Gli interessati sono in gran parte dipendenti pubblici e donne. Gli esperti dell’Inca: occorre valutare un taglio tra il 15 e il 20%

Un centinaio di domande arrivate in poche ore. Un risultato imprevisto persino per i funzionari dell'Inps, che ieri mattina hanno attivato il sistema di acquisizione delle domande per la pensione anticipata. Quaranta quelle transitate direttamente sul sistema informatico, cui si aggiungono le oltre cinquanta pervenute negli uffici del patronato della Cgil, dove da giorni decine e decine di cittadini fanno la fila per capire se e come poter aderire alla nuova riforma previdenziale, la tanto dibattuta quota cento che permette ai lavoratori di congedarsi dalla propria occupazione, purché totalizzino, nel triennio 2019-2021, 38 anni di contributi e 62 di età. Il passaggio burocratico appare tutt'altro che semplice: stando a quanto stabilito dall'Inps, le domande possono essere presentate via internet solo se si è in possesso del pin accesso rilasciato dall'ente. In alternativa, bisogna affidarsi a patronati e altri istituti abilitati.
La grande affluenza di utenti, registrata nei giorni scorsi, ha spinto il patronato Inca della Cgil a predisporre un servizio di consulenza personalizzata: il lavoratore viene preso in carico, mediante un sistema di prenotazione, fino alla presentazione della domanda di pensione. Un vero e proprio tutoraggio, attivo in tutti gli uffici della provincia di Pescara. D'altra parte, che le difficoltà di comprensione e gestione della nuova misura in materia previdenziale non siano di poco conto lo dimostra anche la scelta, da parte dello stesso patronato, di organizzare un corso di formazione sulla previdenza e i decreti legge attuativi rivolto ai gruppi dirigenti della confederazione.
CAMPAGNA INFORMATIVA
A spiegare ieri i meccanismi della riforma, nata come superamento della legge Fornero, è stato chiamato Villiam Zanoni, tra i maggiori esperti nazionali del settore. A breve, poi, sarà avviata dalla Cgil una massiccia campagna di informazione. «La significativa risposta da parte dei cittadini, desiderosi di usufruire delle possibilità stabilite dalla nuova normativa, dimostra quanto sia forte l'esigenza, da parte di molte categorie, di lasciare anticipatamente il lavoro spiega Nicola Primavera, direttore del patronato Inca -. Un bisogno che si scontra con una criticità ben evidente: questo grande esodo, incentivato dalla quota 100, non prelude però ad un incremento occupazionale. Ed è questa la nostra più grande preoccupazione». Ma i timori e le perplessità non hanno ripercussioni sulla macchina organizzativa: «Ci siamo dotati delle strumentazioni informatiche adeguate per far comprendere effettivamente ai nostri utenti il quadro della situazione continua Primavera -. Certo, va detto che andare in pensione anticipatamente significa vedere penalizzata la propria retribuzione di una percentuale pari al 15-20%. Ma, mettendo da parte le valutazioni, noi cerchiamo di dare significato al ruolo di intermediazione del patronato e di tutelare fino in fondo i diritti dei cittadini». Tra le tante domande pervenute, un dato comune: a fare la parte del leone tra i richiedenti vi sono i dipendenti del pubblico impiego. E le donne sono in numero consistente. La legge prevede, infatti, 35 anni di contributi e 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti, 59 per quelle autonome. Un'occasione che in poche, sostengono al sindacato, si faranno scappare.

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