Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/07/2024
Visitatore n. 738.553



Data: 02/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Francia e Ue hanno perso la pazienza: vogliamo una risposta entro 14 giorni

ROMA A Parigi, nonostante i toni soft e la volontà di trovare un compromesso anche in extremis, hanno perso la pazienza. Tant'è che, secondo quanto risulta al Messaggero, sarebbe già stato convocato il consiglio di amministrazione di Telt , la società di proprietà per il 50% del governo francese e al 50% da quello italiano, attraverso Fs, che, come noto, ha in carico la costruzione della Tav. Il motivo? Dare un colpo di acceleratore per rafforzare l'asse con la Lega e convincere i 5Stelle a dialogare. Un cda che, almeno nelle intenzioni dell'Eliseo, dovrebbe prendere atto delle decisioni del governo italiano (sempre che arrivino) e, contestualmente, sbloccare appalti per circa 2,5 miliardi di euro. Insomma, non c'è nessuna intenzione di aspettare ancora, di temporaggiare. Visto che proprio la Telt ha scritto nero su bianco in un rapporto riservato che fare marcia indietro sulla Torino Lione costerebbe all'Italia fino a 3,4 miliardi di euro, Un buco enorme nei conti pubblici a causa delle spese che andrebbero sostenute per la rescissione dei contratti, il pagamento delle penali, il ripristino degli scavi e i rimborsi per i lavori e gli studi già avviati, Una cifra quasi sovrapponibile a quella indicata dal dossier della Lega che, va ricordato, fissava i costi dello stop tra 2,8 e 4,2 miliardi. Ieri il vice premier Matteo Salvini ha ribadito che l'infrastruttura per collegare Italia e Francia con una nuova tratta ferroviaria si farà, magari tagliando e risparmiando qualcosa, ma che un blocco è davvero impensabile. Del resto proprio - il ministro francese dei Trasporti, Elisabeth Borne, in occasione di una visita ai cantieri della Tav Torino-Lione in Savoia, ha invitato il nostro Paese a prendere una decisione rapidamente «per fare i modo che i calendari dei lavori siano rispettati». In ballo, come detto, ci sono miliardi di appalti da avviare e una tempistica da rispettare, come del resto già ribadito da Bruxelles. «I nostri vicini italiani volevano delle consulenze supplementari e noi rispettiamo il loro processo decisionale ha spiegato la Borne - ma ci sono anche scadenze che richiedono decisioni da prendere nell'ambito di un calendario compatibile con i tempi dei finanziamenti europei». Il rischio è quello di perdere i fondi europei e di dover pagare sostanziose penali. Oltre a quello, ben più grave , di mandare in fumo migliaia di posti di lavoro. Non solo. A questo proposito iI commissario del governo Paolo Foietta, che ha incontrato ieri Salvini, ha parlato di 75 milioni al mese di costi in più nel caso in cui l'Italia chiedesse altro tempo all'Europa. Da qui il pressing crescente del vicepremier sui 5Stelle. E l'offerta, per non far perdere la faccia a Luigi Di Maio, di partire con una Tav low cost, ma di partire subito. Prima cioè che Francia ed Europa scelgano una linea più dura. Per il ministro Born , la posizione della Francia è chiara: «il Paese è a favore del completamento dell'opera, ma per fare questo tunnel bisogna essere in due. Questo progetto è stato portato avanti per anni dai due governi. È stato oggetto di impegno molto forte da parte di Italia e Francia e di finanziamenti europei consistenti, ed ora il piano va portato a compimento». Borne ha comunque aggiunto di «essere fiduciosa che si troverà insieme una strada per realizzarlo, Parigi ha confermato il suo impegno nel progetto e il rispetto degli accordi firmati tra i due Paesi».
Adesso la palla passa ai grillini che devono mostrare la carte. Il rapporto della commissione guidata dal prof Mario Ponte, dichiaratamente No Tav, è da mesi nelle mani del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli con il verdetto già scritto. In netto contrasto con quanto sostenuto dall'analisi costi benefici elaborata dalla Lega. Difficile immaginare se il nodo verrà sciolto in meno di due settimane, di certo la Francia non ha nessuna intenzione di aspettare le elezioni europee e di togliere ai grillini le castagne dal fuoco. La stessa linea della Lega.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it