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Data: 04/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Per i big applausi e contestazioni Salvini, Giulianova si dissocia. E ad Atri la protesta silenziosa. Davanti alla cattedrale un monumento alle vittime: ci sono quattro segnalati. Di Maio, bagno di folla e proteste degli operai

Salvini, Giulianova si dissocia E ad Atri la protesta silenziosa
`Davanti alla cattedrale un monumento alle vittime: ci sono quattro segnalati
POLITICA

Presa di posizione del Real Giulianova in merito alla maglia giallorossa indossata dal ministro Salvini: «Il Real Giulianova a nome del Presidente Luciano Bartolini, dei dirigenti e di tutti i suoi tesserati si dissocia da quanto accaduto ieri in occasione del comizio politico tenuto dal Ministro Salvini a Giulianova. Occasione nella quale è stata fatta indossare, da politici locali, allo stesso Ministro, la maglia della nostra squadra del cuore. Premettendo che nulla abbiamo contro il Ministro ribadiamo con forza che non permettiamo a nessuno di strumentalizzare i nostri colori per fini politici. Le stesse persone che hanno ritenuto motivo di orgoglio far apparire la nostra maglia su tv e social non hanno mai sostenuto in alcun modo il calcio giuliese e ora vantano senso di appartenenza.I nostri colori e la nostra maglia hanno una storia gloriosa e un valore inestimabile per tutti i nostri tifosi e proprio per questo rivendichiamo il rispetto che non ci è stato dato. La maglia è sacra!A Giglie di Capitano ne abbiamo solo uno e il suo nome è Federico Del Grosso.Una nota che ha fatto un pieno di visualizzazioni sui social con la vicenda che è finita su molti quotidiani nazionali e riportate anche da Il Messaggero.it. Il presidente Bartolini ha polemizzato con chi ha criticato invece il documento, ribadendo che sono da tre anni a Giulianova e posso affermare che da destra e da sinistra nessuno ci ha dato niente, non abbiamo mai fatto politica e abbiamo fatto tutto da soli, vicendo due campionato e disputando con dignità il terzo. Ha difeso anche i tifosi sostenendo:«che sarebbe assurdo colpirli da un Daspo in quanto le responsabilità sono di altri. In contemporanea a Giulianova è iniziata la caccia a chi abbia offerto la maglia a Salvini ed alla fine è venuto fuori il nome di una donna di Giulianova, la quale non si è nascosta, si è assunta ogni responsabilità minacciando anche querele anche se, qualora il gesto fosse da considerare sbagliato, la colpa è di chi questo ha permesso. Protesta silenziosa invece a piazza Duomo ad Atri. Decine di mani che si alzano dall'asfalto in una muta richiesta di aiuto a simboleggiare i migranti in mare. È l'accoglienza preparata nella mattinata di ieri da alcuni cittadini al vicepremier e Ministro dell'Interno a Matteo Salvini in visita nella cittadina per promuovere il candidato presidente alla regione del centro destra Marco Marsilio. In un angolo della piazza, un cartellone con la scritta Ministro, sentiti libero di esprimere qui, con i tuoi elettori, idee disumane di società, qui tra queste mani che affondano, silenti come coloro che, in mare, hanno la testa nell'acqua. Coraggioso è chi mette in gioco la propria vita, non chi gioca con quella degli altri e decine di mani al centro della piazza, che si alzano dall'asfalto in una muta richiesta di aiuto a simboleggiare i migranti in mare. È il messaggio preparato da alcuni dimostranti contro le politiche del Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ieri pomeriggio è stato in visita nella cittadina ducale. L'installazione è stata smantellata poche ore dopo dalle forze dell'ordine che hanno identificato gli autori. In una nota il segretario nazionale di Rifondazione Comunista afferma: Mentre le forze dell'ordine smantellano l'opera e identificano gli autori noi di Rifondazione Comunista ringraziamo i compagni artisti e attivisti che hanno realizzato questo intervento politico-artistico: Gianluigi Antonelli, Ilaria Fini, Marco Palermo, Caterina Anello, Giuseppe Forcella, Barbara Della Torre. Alla demagogia razzista e xenofoba contrapponiamo la consapevolezza e il rispetto della vita umana.. L'installazione artistica atriana arriva dopo lo striscione con l'aforisma ovidiano srotolato a Sulmona la scorsa settimana.

Di Maio, bagno di folla e proteste degli operai

Bagno di folla, ieri mattina, per il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, per l'ex deputato 5s Alessandro Di Battista e per la candidata alla Regione Abruzzo Sara Marcozzi. Il teatro Tosti ha registrato il sold out e non è bastato a contenere la folla accorsa, tanta la gente rimasta fuori ad ascoltare in piazza tramite un impianto audio.
I LAVORATORI
Ad accogliere però Di Maio e Di Battista c'è stata anche una nutrita rappresentanza dei lavoratori delle multinazionali che hanno sede in città e che operano nel comparto oil and gas, geotermia, metalmeccanica e perforazioni, che hanno pacificamente ma fermamente contestato i 5 Stelle per il decreto blocca trivelle.
«In questo momento - dice uno dei lavoratori - l'Italia non può fare a meno del settore oil and gas. Se il governo dovesse rinunciare a questa opportunità lavorativa perderemmo quasi 20mila di posti lavoro, ma non solo: i costi salirebbero a dismisura perché, non essendo più autosufficienti, dovremmo iniziare a comprare tutto all'estero. Siamo qui per salvaguardare i nostri posti di lavoro». I lavoratori hanno fatto sentire la loro voce e hanno avuto un confronto con Di Maio e Di Battista che, però, sul palco del Tosti hanno ribadito la loro posizione: «Il cambiamento ha un prezzo - ha detto Di Battista -: capiamo la protesta dei lavoratori e la loro preoccupazione, ma noi offriremo nuova occupazione potenziando il settore del turismo che è il piano A di questa regione e dell'Italia».
Posizione netta anche per quanto riguarda il gpl. Ortona avrebbe dovuto ospitare un impianto costiero di 25mila metri cubi di gpl, progetto che ha suscitato l'opposizione unanime di cittadini e dell'Amministrazione del sindaco Leo Castiglione. La procedura è ancora aperta e il sindaco ha scritto due volte al Mise per ribadire la posizione contraria del comune. I 5 Stelle, con la candidata Marcozzi, hanno ribadito il loro secco no: «Garantiamo che il Mise non darà mai l'ok a un simile progetto».
Di Maio ha poi sottolineato una rivoluzione in tema di sanità: «Niente più raccomandati ai posti di rilievo degli ospedali. Con noi conterà solo il curriculum. Salvaguarderemo i cittadini che non dovranno più raccomandarsi per avere una prestazione di qualità».

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