CHIETI «Abbiamo i prodotti migliori del mondo ma senza infrastrutture non arrivano da nessuna parte. L'Abruzzo è al centro della penisola, ma sembra tagliato fuori da tutto». La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, ospite ieri di Confartigianato Chieti-L'Aquila, lancia la sfida sulle infrastrutture. Ricevuta a Chieti nella sede di Academy ForMe, la scuola dei mestieri più grande d'Abruzzo creata da Confartigianato, la Meloni tocca anche il tema della formazione professionale e propone l'idea di un Liceo del Made in Italy, per superare la barriera tra scuole professionali e licei e far sì che non si perdano i mestieri della tradizione che hanno reso celebre l'Italia nel mondo. Insieme con lei c'è il candidato presidente Marco Marsilio, che raccoglie le sollecitazioni degli artigiani a cominciare dalla creazione di un'unica Agenzia regionale di sviluppo.
TRA DOLCETTI E PIZZETTE. La scuola delle professioni realizzata con fondi propri da Confartigianato, avendo all'interno un laboratorio di cucina, accoglie la visita con prelibatezze sfornate al momento. La maestra pasticcera Valeria Giangiacomo offre dolcetti che tutti assaggiano con gusto. La Meloni si informa su dosi e ingredienti e alla fine sentenzia: «Sono 150 calorie a dolcetto». Ma poi si prenota per tornare un'altra volta ad imparare i segreti di tanta bontà. Poi parte l'incontro e al termine i cuochi e i loro allievi sono già pronti con pizzette di ogni genere.
L'ALLARME DEGLI ARTIGIANI. «Al di là delle promesse dell'ex presidente della Regione D'Alfonso, che aveva parlato di 100mila posti di lavoro in più per l'artigianato, il bilancio di settore è negativo: siamo a 12mila posti di lavoro in meno in regione». Dati allarmanti, quelli del direttore di Confartigianato Chieti-L'Aquila, Daniele Giangiulli, che chiede al futuro presidente, chiunque esso sia, più attenzione al settore. «In cinque anni 12mila posti di lavoro persi. Come se chiudessero due Sevel insieme», continua, «è un dato che non ha fatto clamore, perché il piccolo artigiano che chiude lo fa in silenzio, ma comunque molto pesante». Giangiulli denuncia anche alcune scelte regionali poco apprezzate della categoria: «Dalla chiusura, dopo 60 anni di attività, dello sportello Artigiancassa, a quella dell'ufficio artigianale, che assicurava consulenza e assistenza, ai ritardi sulla spesa dei fondi europei». Per Giangiulli, inoltre, «è inutile che la Regione abbia due società strumentali come Fira e Abruzzo Sviluppo che, a nostro parere, sono sovrapponibili: si dovrebbe creare, invece, un'unica agenzia regionale in grado di rilanciare lo sviluppo, a partire dai fondi europei». Posto anche il problema dell'accesso al credito, aggravato dalla fine delle banche locali, sparite ad eccezione delle Bcc. Altro tema quello della formazione: «Pochi bandi», continua il direttore, «e pubblicati dall'oggi al domani. Occorre molta più attenzione a questo settore fondamentale per creare lavoro. Oltre a Giangiulli hanno preso la parola il presidente di Confartigianato Chieti-L'Aquila Francesco Angelozzi, il vicepresidente Alberto De Cesare e il responsabile del Patronato Inapa, Mario Proietti. Ad ascoltarli molti artigiani, insieme ai candidati FdI, Antonio Tavani, Marco Di Paolo, Monia Scalera e Maria Elia.
IL LICEO DEL MADE IN ITALY. Sulla formazione la Meloni ha lanciato l'idea di una scuola che permetta di non disperdere l'enorme patrimonio della tradizione italiana. Il brand, apprezzatissimo all'estero, starebbe rischiando di venir meno anche a causa di un'offerta formativa non adeguata. Con questo tipo di scuola, invece, si potrebbe superare la differenza tra i licei e le scuole professionali.
INFRASTRUTTURE, LA SFIDA. «No alla rassegnazione di una Regione che si trova al centro della penisola ma tagliata fuori da tutto». Il candidato presidente Marsilio raccoglie l'invito della Meloni sulle infrastrutture e promette impegno per far sì che gli abruzzesi smettano di «pagare dazio». «Quello delle autostrade più care, dei treni più lenti e dei porti e aeroporti che potrebbero funzionare meglio. A queste condizioni», rilancia Marsilio, «è logico che nessuno verrà qui a investire. Ma noi non ci rassegniamo. Raccogliamo la sfida e cerchiamo di migliorare le nostre vie di comunicazioni. Perché l'Abruzzo non resti mai più tagliato fuori». La giornata di Marsilio insieme alla Meloni è poi continuata all'ospedale di Ortona, alla cantina Masciarelli di Casacanditella, alla Honda di Atessa e infine a Vasto, con un incontro al Multisala del Corso.