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Data: 05/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Casello autostradale assaltato a picconate. Incursione all'Aquila Est. I banditi, forse tre, hanno rapinato l'unico addetto alle colonnine: prese poche migliaia di euro

L'AQUILA Assaltano a picconate il casello autostradale L'Aquila Est e portano via poche migliaia di euro. I malviventi, forse stranieri, sono riusciti a fuggire ma c'è qualche indizio che gli investigatori stanno vagliando. Resta comunque il fatto della singolarità di quel tipo di rapina che, all'Aquila, non si era mai registrata.
RAPINA. L'assalto c'è stato intorno alle 23 di domenica scorsa quando i malviventi (due dei quali a volto coperto) hanno preso d'assalto il casello dell'A/24 dove in servizio si trovava un solo bigliettaio. L'uomo, dipendente di Strada dei parchi, nonostante i colpi inferti alla guardiola, non ha voluto assecondare la richiesta di aprire la porta, e dopo aver resistito qualche istante, ha gettato loro una manciata di soldi, perlopiù spiccioli, nella speranza che questo potesse indurli a desistere dalle loro intenzioni. I rapinatori hanno insistito e hanno scassinato una serie di cassettine nelle quali erano custoditi i soldi lasciati dagli automobilisti, che erano nella cabina accanto, quella che funzionava automaticamente senza la presenza di un addetto. Alla fine i contenitori, aperti con un frullino, sono stati quattro, ma il bottino è soltanto di poche migliaia di euro, niente rispetto ai rischi che ha comportato la rapina e al fatto che la somma verrà divisa tra i complici. L'unica colonnina che si è salvata è quella dove si transita col telepass.
LA FUGA. L'allarme è stato dato dal casellante, che nel frattempo si era allontanato, e sul posto si sono precipitate diverse pattuglie. Ma è probabile che i malviventi, i quali hanno agito in pochi istanti, si siano dileguati a piedi verso scarpata vicina al casello, probabilmente facendo a ritroso lo stesso percorso fatto per arrivare lì senza essere notati. Possibile che qualcuno li stesse aspettando lì con una macchina per allontanarsi. Secondo quanto trapelato sembra che si trattasse di stranieri, stando almeno alle poche parole pronunciate. Non può nemmeno escludersi, però, che i malviventi, che avevano addosso cappelli e sciarpe, abbiano volutamente pronunciato qualche parola simulando inflessioni di idiomi stranieri allo scopo di ingannare gli agenti.
LE INDAGINI. Gli investigatori, ovvero gli uomini della Sottosezione della Polizia Stradale dell'Aquila Ovest, diretti dal sostituto commissario Alberto Ravanetti, hanno a loro disposizione diversi indizi. A cominciare dal fatto che ci sono diverse telecamere i cui filmati sono al loro vaglio. C'è poi la testimonianza dell'addetto di Strada dei parchi che si è trovato faccia a faccia coi banditi, seppur travisati. I rapinatori, inoltre, hanno lasciato nelle vicinanze un paio di picconi che sono stati sequestrati. Sul posto si sono portati anche gli agenti della polizia scientifica che hanno fatto i loro rilievi. In corso anche delle valutazioni su alcuni tabulati telefonici.
IL CASELLO. Il casello è stato chiuso per alcune ore per permettere agli investigatori di fare i loro rilievi e ai tecnici di riparare i vari danni. Nella mattinata di ieri si sono concluse le riparazioni e tutto è tornato alla normalità.
IL PRECEDENTE. Sembra esserci un accanimento nei riguardi dei caselli autostradali aquilani. Poche settimane fa, infatti, un 55enne di Campotosto danneggiò le strutture del casello L'Aquila Ovest: il suo bancomat, al momento del pagamento, era stato "mangiato" dall'apparecchio elettronico senza restituirlo. L'uomo perse il senno e distrusse la struttura con una sega elettrica che aveva all'interno del portabagagli della sua macchina. Il 55enne, che poi venne arrestato, potrà accedere al regime di messa in prova per evitare sanzioni penali molto più gravi.

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