CHIETI Spintona il controllore dell'autobus e lo colpisce con un pugno in pieno volto. Antonio Travaglini, 38 anni di Francavilla, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Chieti Luca De Ninis: è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio. Il processo inizierà il prossimo 8 luglio. Il controllore picchiato, un dipendente dell'azienda del servizio pubblico Tua, si è costituito parte civile con l'avvocato Angelo D'Aurelio e chiede il risarcimento dei danni. L'aggressione risale al 9 ottobre di due anni fa. Secondo la ricostruzione del pm Marika Ponziani, Travaglini si è scagliato contro l'operatore mentre questi interveniva per evitare che l'imputato scendesse dall'autobus «senza aver prima esibito il biglietto, ove posseduto». Nel giro di pochi secondi, dalle parole si è passati ai fatti. Così il controllore, un uomo di 47 anni di Montesilvano, è stato prima spintonato e poi ferito con un pugno sulla faccia. Il dipendente della Tua è finito al pronto soccorso e ha riportato una prognosi di una settimana. Ma le accuse nei confronti del 38enne non terminano qui. L'imputato, infatti, «colpiva ripetutamente con i pugni la porta centrale e quella anteriore del pullman di linea al fine di indurre l'autista ad aprirgli nonostante il mezzo fosse in movimento». A un certo punto, dopo l'aggressione, il conducente è stato costretto a fermare il bus. Da qui l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Travaglini è difeso dall'avvocato Emanuele Iezzi. Da Chieti a Vasto, passando per Pescara e Montesilvano, è lungo l'elenco dei controllori picchiati dai passeggeri che viaggiavano senza biglietto. Ma sugli autobus, come sottolineato a più riprese dai sindacati, accade di tutto. Un esempio? Qualche mese fa, a Chieti, un giovane di 26 anni ha preso a schiaffi e pugni il conducente della Tua per poi insultare anche i carabinieri intervenuti per fermarlo. Tutto è cominciato 10 minuti dopo la mezzanotte in zona Tricalle, nei pressi della chiesa di San Francesco Caracciolo: il bus si è fermato per permettere al giovane e alla fidanzata ventenne di salire. Il ragazzo è salito subito mentre la ragazza avrebbe continuato a parlare con un conoscente. L'autista così le avrebbe chiesto di entrare velocemente e, poi, è ripartito. Nel giro di pochi minuti, però, il 26enne si è alzato dal proprio posto e si è avvicinato al conducente dicendogli che, per colpa sua, la ragazza si era fatta male a un braccio che sarebbe rimasto intrappolato nella porta. Mentre l'autista continuava a guidare il mezzo, il 26enne lo ha picchiato e colpito più volte in faccia fino a fargli cadere gli occhiali per terra.