I suoi primi obiettivi sono ridare agli abruzzesi un servizio sanitario efficiente e investire in occupazione per giovani ed over 40. Sara Marcozzi è candidata alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle, una sola lista formata da 28 cittadini contro le otto del centro sinistra e le cinque del centro destra. Davide contro Golia? La sfida non sembra spaventare la Marcozzi, avvocato, 41 anni, nata a Pescara ma cresciuta a Chieti, laureata all'Università di Teramo, consigliere regionale nella scorsa legislatura.
Quale offerta di sanità immagina per le zone interne?
«Faremo ordine nella sanità abruzzese a cominciare dalla rimozione di tutti i direttori generali delle Asl che ne hanno contribuito al declino. Gli obiettivi sono ridurre le liste d'attesa, garantire una valida offerta sanitaria nelle aree interne, assumere nuovo personale, reinternalizzare i servizi oggi in gestione a società cooperative, procedere all'adeguamento sismico di tutti gli ospedali e un piano concreto di anticorruzione e lotta agli sprechi. I soldi per riuscire a realizzare tutto questo ci sono, basta non sprecarli in mille rivoli come hanno sempre fatto destra e sinistra. C'è una speranza per risollevare la sanità in Abruzzo, agli abruzzesi chiedo di darci fiducia e riconsegneremo una sanità pubblica efficiente. Gli abruzzesi devono essere consapevoli che il voto che daranno il 10 febbraio inciderà pesantemente sulla qualità del servizio sanitario che avranno per i prossimi cinque anni. Come hanno (mal) governato destra e sinistra lo abbiamo provato sulla nostra pelle, ora è tempo di cambiare».
Porterà avanti i progetti per la costruzione di nuovi grandi ospedali come quello di Chieti?
«Io non sono mai stata contro la costruzione di nuovi ospedali, ma mi sono battuta fermamente contro il ricorso al project financing per costruirli. Avremmo speso milioni di euro in più del dovuto affidandone la realizzazione, gestione e speculazione ai soliti noti privati. Le risorse pubbliche per rigenerare l'edilizia sanitaria in Abruzzo ci sono. Lo abbiamo dichiarato più volte, dopo le nostre visite al Ministero della Salute e i confronti con il direttore generale per la programmazione, e lo ha confermato anche il Ministro Giulia Grillo nella sua visita in Abruzzo per visitare gli ospedali della zona. Il lavoro del governo regionale del M5S in sinergia coni Ministeri segnerà la svolta per questa regione».
Pensa ad incentivi per favorire nuovi insediamenti produttivi in grado di creare posti di lavoro?
«Negli ultimi 5 anni l'Abruzzo registra 30.000 disoccupati in più e 4.000 imprese in meno. Questi sono i risultati di quelli che si autodefiniscono competenti e che oggi si ricandidano nelle liste di centrodestra e centrosinistra. Per me l'aumento dell'occupazione in Abruzzo è la sfida principale. E uno dei grandi temi che ispirano le politiche per una crescita con occupazione è relativo a Europa 2020. Dal punto di vista delle politiche di sviluppo locale, si possono immaginare tre filoni di intervento, la cui realizzazione necessita della programmazione sinergica Fondi Europei Fesr e del Fse. Devono essere garantiti programmi di attrattività industriale, ove la Regione Abruzzo deve prevedere percorsi a favore dell'assunzione e formazione di capitale umano qualificato (con il Fse), a seguito della realizzazione di nuovi insediamenti produttivi (anche innovativi) stimolati con specifici progetti (finanziati con il Fesr). La realizzazione di una effettiva integrabilità tra soggetti di dimensione e competenze differenti, ma integrate, in una logica di rete-filiera nazionale ed internazionale, che riprenda ed attualizzi gli strumenti nati in Italia con i distretti. Nello specifico, l'uso sinergico di Fse e Fesr deve stimolare percorsi di autoimprenditorialità e di sostegno ai piccoli imprenditori, l'avvio di una campagna di incentivi alle assunzioni, volti a favorire rapporti tempo indeterminato,anche part-time di almeno 20 ore e con penalità in caso di licenziamento intervenuto nel corso dei primi due anni di lavoro, prevedendo, altresì, un bonus sulle assunzioni maggiorato in caso di contratto con un lavoratore svantaggiato o molto svantaggiato. Lavoro vuol dire anche formazione. Sulla formazione, non c'è una vera linea di indirizzo, non si è nemmeno riusciti a costruire un catalogo delle qualifiche professionali riconosciute, coerente con la fotografia dei fabbisogni formativi. Ad esempio non siamo in grado di poter dire di quanti operatori socio sanitari, o meccanici o pizzaioli avremo bisogno nei prossimi 5 anni. È strettamente necessario programmare per tempo e con serietà la formazione inseguendo le reali esigenze del mercato del lavoro. La precedente Giunta Regionale ha continuato ad affidarsi solamente ai corsi riconosciuti a pagamento dei che per adesso rappresentano l' 80% del totale e continuano a non rispondere alle esigenze reali delle imprese».
L'Aquila attende da dieci anni il completamento della ricostruzione post terremoto. Ci sarà una svolta?
«Abbiamo le idee chiare sulla ricostruzione all'Aquila e negli altri Comuni del cratere, e sappiamo che dobbiamo innanzitutto ristabilire una corretta programmazione e la fiducia tra Stato, cittadini ed imprese. Sarà necessario agire in deroga per gli appalti pubblici, così da ridurre le tempistiche, e potenziare la Soprintendenza speciale per L'Aquila. Non solo. Il governo nazionale sta valutando l'ipotesi di affidamento diretto per i lavori nei comuni legati al sisma. Se avremo la possibilità di governare questa regione, ripartiremo da un riordino del piano urbanistico nel rispetto del territorio della salvaguardia del suolo. Lavoreremo in costante confronto con tutti i portatori d'interesse e i professionisti del settore, così da garantire le scelte politiche migliori per gli abruzzesi e per il territorio. E il governo sarà con noi in questo cammino verso il cambiamento».
E' verosimile nei prossimi 5 anni avviare la bonifica dei siti inquinati di Bussi dopo che tanti anni sono già trascorsi invano?
«Il ministro Costa ha affermato qui in Abruzzo di aver dato mandato all'Avvocatura dello Stato per iniziare la causa civile nei confronti di chi ha inquinato. Se, purtroppo, i reati sono prescritti, i danni civili restano: chi ha inquinato pagherà. Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha scelto l'Abruzzo per firmare un provvedimento storico come la riforma dei reati ambientali. Il decreto prevede l'istituzione del Daspo ambientale per allontanare dal territorio chi inquina e l'inversione dell'onere della prova, applicandolo anche ai casi di inquinamento dell'ambiente, prevedendo il sequestro del patrimonio ottenuto inquinando il territorio».
Bloccherete la realizzazione del cosiddetto Megalò 2 a Cheti e quale sarà la politica nei confronti della grande distribuzione?
«Per ogni posto di lavoro creato con l'insediamento di un nuovo centro commerciale, se ne perdono 7 negli esercizi della piccola distribuzione. Il saldo è negativo, dunque il mio no non è ideologico ma di buon senso e buona amministrazione. Chi ci ha preceduto ha fallito miseramente, noi ripareremo a tutti i danni provocati. Oltre a ciò Megalò 2 dovrebbe sorgere in una zona a rischio alluvione. La domanda giusta è: come si può ancora pensare di sostenere questo progetto? Bisogna capire che le piccole attività commerciali sono la forza trainante dell'economia dei nostri Comuni, perciò vanno sostenute e incentivate, protette dalla concorrenza sleale dei grandi centri commerciali. I negozi di vicinato, con una buona politica di marketing e la valorizzazione dei nostri prodotti tipici, potranno finalmente essere apprezzati in Italia e all'estero».