PESCARA Sara Marcozzi, candidata del M5s alla presidenza della Regione, chiuderà domani sera la sua campagna elettorale con un evento fissato per le 19 al Pala Dean Martin di Montesilvano. Tra gli ospiti dell'ultima kermesse elettorale è atteso anche il vice premier Luigi Di Maio, non proprio un volto nuovo in Abruzzo nelle ultime settimane, assieme al vice presidente del Senato, Paola Taverna e al giornalista-parlamentare Gianluca Paragone. Ieri la candidata dei 5 stelle, tra un sopralluogo e un altro nel territorio teatino in compagnia del Ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli ha trovato il tempo per un video messaggio agli elettori realizzato nella villa comunale di Chieti, dove si è prodotta in un duro affondo contro la Lega di Matteo di Salvini. Si parte dalla spinosa questione della Tav, che sta dividendo il governo-giallo verde, per arrivare ai problemi infrastrutturali dell'Abruzzo, a cui la Marcozzi invita a rivolgere una maggiore attenzione rispetto al trasporto ferroviario sulla Torino-Lione. «Ho un messaggio importante per voi - esordisce la candidata del M5s -. In questi giorni si fa un gran parlare della Tav Torino-Lione, un'opera che è già stata giudicata inutile da uno studio di fattibilità commissionato dal governo. Non si parla invece della necessità di un collegamento veloce sulla linea adriatica e su quella Pescara-L'Aquila-Roma. Per noi - ha continuato la Marcozzi - quello che serve davvero è proprio una Tav Pescara-L'Aquila-Roma. La Lega è evidentemente ancora Lega Nord e vuole concentrare un'altra opera inutile al Nord. Pensiamo prima a noi - conclude il video messaggio - e non a chi le infrastrutture le ha già».
Così, lo slogan tanto caro a Matteo Salvini: Prima gli italiani, viene riproposto dalla candidata dei 5 stelle in chiave regionale: Prima gli abruzzesi, mettendo in luce quello che era ben chiaro a tutti ancor prima che partisse la campagna elettorale per le regionali: Di Maio e Salvini, seduti l'uno al fianco all'altro a Palazzo Chigi, nei rispettivi ruoli di vice premier e ministri della Repubblica, si sono ritrovati avversari in Abruzzo a sostegno dei rispettivi candidati: Sara Marcozzi e Marco Marsilio. I due si sono ben guardati dall'incrociarsi in Abruzzo in queste settimane, anche se spesso si sono ritrovati in piazze molto vicine per dare la carica ai propri elettori. I candidati per la presidenza della Regione invece no: spesso si sono affrontati seduti gomito a gomito in confronti elettorali sollecitati dalle forze sociali e dalle associazioni di categoria, e lì non si poteva più usare il fioretto, come avviene nel governo di Roma sotto la mediazione del premier Conte, ma è stato necessario sfoderare la spada. Così Marsilio ha parlato di Medioevo a proposito dei 5 stelle. Marcozzi ha replicato ieri con l'affondo sulla Tav.