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Data: 11/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Marsilio senza rivali, alle spalle c’è Legnini. Il candidato del centrodestra al 49 per cento, il M5S crolla al 21,2 per cento. L’ex vicepresidente del Csm a quota 28,7 per cento. L’affluenza in lieve calo. Per la Lega si profila un risultato superlativo. Forza Italia in calo

L'AQUILA Primi dati che vanno dal successo addirittura al trionfo. Già, perché ci sono anche proiezioni che danno Marco Marsilio, centrodestra, vicino al 48%. Magari l'alba porterà dati meno roboanti, ma una cosa è certa: il vantaggio del senatore di Fratelli d'Italia è nettissimo. Un solco incolmabile. Sarà lui il governatore dell'Abruzzo, il terzo della storia non nativo di questa terra. Colpiscono altri due elementi: la rimonta evidente di Giovanni Legnini, che potrebbe arrivare secondo, attorno al 30 per cento, e l'incubo terzo posto per i Cinque Stelle, con un calo netto (tra otto e dieci punti) rispetto all'exploit delle Politiche del 4 marzo scorso. Una vittoria, quella di Marsilio, trainata dalla forza dirompente della Lega, che le proiezioni danno addirittura tra il 27 e il 28%, con una crescita di 12-13 punti rispetto alle Politiche. E' la vittoria di Salvini, indubbiamente: basti pensare che una Forza Italia tra il 10 e l'11% è in calo sia rispetto al 4 marzo, ma anche se si guarda alle regionali del 25 maggio 2014, quando gli azzurri totalizzarono, nonostante la sconfitta di Gianni Chiodi, il 16,7%. Le liste del centrodestra, complessivamente, avrebbero addirittura conquistato più della maggioranza assoluta e più dello stesso Marsilio. Fratelli d'Italia, la lista del presidente, si assesterebbe su una percentuale più che dignitosa, crescendo di qualche punto rispetto alle Politiche e molto nettamente rispetto alle regionali ultime. Rimanendo alle proiezioni, nel centrosinistra si assisterebbe a una vera e propria rivoluzione, con un Pd addirittura attorno al 10% e la lista Legnini presidente, civica, ma con tanti dem dentro, a giocarsi il primo posto nella coalizione. In ogni caso, come hanno sottolineato a caldo sia il sindaco di Francavilla Antonio Luciani che la deputata Stefania Pezzopane, un risultato di cui tenere conto: «Significherebbe che Legnini ha compiuto un percorso molto lungo e, partendo da previsioni iniziali del 15-16%, avrebbe comunque raddoppiato i consensi. Una proposta politica che il centrosinistra dovrebbe immediatamente replicare a livello nazionale». Evidente il calo Cinque Stelle, certamente penalizzato dalla logica che premia le coalizioni, ma molto al di sotto delle attese, se si pensa al roboante 40% delle Politiche. Addirittura Francesco Giro, senatore di Forza Italia, ha parlato di «catastrofe Cinque Stelle». Anche per questo il voto rischia di avere un'eco fragorosa a livello nazionale. Salvini si è giocato la partita fino in fondo, con apparizioni praticamente quotidiane, e porta a casa un risultato clamoroso che apre le porte all'avanzata verso il Sud finora a trazione grillina e lancia un messaggio chiarissimo al governo. Anche perché anche Di Maio & C. hanno fatto dell'Abruzzo, in queste settimane, un palcoscenico in vista delle Europee, con uno vasto spiegamento di ministri ed esponenti di primo piano. Tra Salvini e Di Maio, insomma, vince il leader lumbard. E questo rischia di avere ripercussioni immediate. Nonostante l'evidenza dei primi numeri, il centrodestra ha preferito non abbandonarsi a facili trionfalismi. Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, tra i primissimi sponsor di Marsilio, si è limitato a esprimere una contenuta soddisfazione: «Siamo difronte ad un risultato importante per il centrodestra che premia l'offerta politica della coalizione su cui Fratelli d'Italia ha creduto fin dall'inizio e che investe Marsilio di un ruolo di grande rilievo. Sono certo che Marsilio sarà in grado di gestire e assolvere al meglio il compito perché persone preparata, capace ed esperta, con una grande capacità di ascolto delle esigenze dei territori, soprattutto gli amministratori locali, che è un po' quello che è mancato negli anni di governo regionale di centrosinistra. A Marsilio chiederemo di assumere l'impegno che, una volta definito l'assetto di Giunta, è quello di lavorare al riequilibrio della Aree interne, in particolare nei settori della Sanità, Mobilità e Infrastrutture». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha parlato di «un risultato molto importante per Fratelli d'Italia, abbiamo fatto un lavoro straordinario, è una giornata storica». Riproponendo la questione del «modello nazionale» a cui il centrodestra dovrebbe far riferimento dopo questo risultato. Il leader di Idea, il senatore Gaetano Quagliariello, ha commentato a caldo: «La prudenza e d'obbligo, ma il podio è definito, i dati la medaglia d'oro ce l'ha Marsilio, la medaglia d'argento ce l'ha Legnini, quella di bronzo Marcozzi». Il primo commento della Lega è stato quello del coordinatore Giuseppe Bellachiomna: «Se i risultati saranno confermati la Lega si attesterà al 28%. Siamo felici, ma anche frastornati. L'Abruzzo vuole cambiare veramente. La Lega ha trascinato l'intera coalizione». Giovanni Lolli, Pd, ha praticamente ammesso la sconfitta: « Mi pare che l'andamento sia sintomatico secondo la proiezione, ovviamente bisogna mantenere la prudenza, però il dato dimostra che c'è una vittoria del centrodestra e un profondissimo arretramento del Movimento cinque stelle». Il post di Salvini: «Grazie Abruzzo, più forti delle polemiche, da domani al lavoro». L'affluenza è stata bassa: 52,5 per cento, secondo il dato definitivo diffuso da Eligendo. Nel 2014 il dato era stato di 59,7 per cento.

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