PESCARA«Come mi sento? Più responsabilizzato rispetto a prima, perché devo rispondere ai cittadini di questo grande consenso». Domenico Pettinari, il candidato più votato in tutto l'Abruzzo, è «contento, molto contento», delle 9.563 riportate alle elezioni regionali di due giorni fa. Grazie a questo «risultato eccezionale», come lo definisce lui stesso, resta in consiglio regionale e resta all'opposizione, dove è stato negli ultimi 5 anni. Ma la differenza rispetto alle regionali del 2014 è abissale, in termini di voti, perché allora Pettinari aveva ottenuto «2300 preferenze». «Continuo a fare quello che ho sempre fatto, in mezzo alla gente, mettendoci la faccia», dice il rappresentante del Movimento 5 stelle che si è sempre distinto per i suoi interventi in favori dei rioni popolari e per una sanità pubblica più efficiente.A cosa attribuisce questo consenso?Al mio coraggio, anche quello di rischiare la vita nei quartieri periferici. Perché serve coraggio: non bastano la competenza, la professionalità, la trasparenza, l'umiltà e l'onestà, che pure mi accompagnano. Io ritengo che non ci si possa fermare ad una attività di sindacato ispettivo. Bisogna andare oltre, anche firmando delle denunce, e arrivare a fare giustizialismo puro. Io non mi volto dall'altra parte, io rischio (pur avendo ricevuto delle minacce di morte, nel 2011). Un esempio su tutti è la mia denuncia sul presunto sperpero di denaro pubblico per l'acquisto di una palazzina da parte della Asl che mi è costato una condanna a un risarcimento danni per 50mila euro. Sono certo di aver fatto sempre il mio dovere di servitore dello Stato.Era questo il risultato che si aspettava?Immaginavo un grande risultato personale, sì. Perché lo avvertivo, stando in mezzo alla gente. Avvertivo il consenso. Ma io ci sono sempre stato: non mi sono mai tirato indietro quando i cittadini mi hanno chiamato. Ho lavorato 10-12 ore al giorno e ci ho anche rimesso in termini di salute. Ho fatto tanto perché ci credo ma anche perché penso tutti dovrebbero farlo.Si è rimproverato qualcosa nella consiliatura che si è conclusa?Di più non potevo fare.Nonostante la valanga di voti resta all'opposizione. Stare sui banchi della minoranza la motiva lo stesso? Sì, certo, anche se avrei voluto governare. Stando all'opposizione non risolvi i problemi, ma li denunci. Comunque sono pronto a fare una opposizione dura, e non sono disposto a fare compromessi. Non faremo sconti a nessuno, saremo la spina nel fianco di questo governo regionale. Anche perché penso che centrodestra e centrosinistra siano due facce della stessa medaglia. Per me sono uguali, è come se ci fosse continuità tra prima e ora.Cosa si augura per l'Abruzzo per i prossimi 5 anni?Di avere una sanità migliore, più giusta e più equa, senza disparità. E questo lo dico perché la Regione si occupa per l'83% di sanità. Servono più lavoro per i giovani e sostegno per le imprese. Vanno messe al centro le aree interne. E mi auguro che venga garantita la sicurezza dei cittadini.Chi ringrazia alla fine di questa campagna elettorale?I cittadini che hanno dato fiducia al Movimento cinque stelle.E alla politica cosa dice?Di tagliarsi lo stipendio, come ho fatto io restituendo 150mila euro della mia indennità, utilizzati per acquistare ambulanze e turbine. Non siamo tutti uguali, come politici: e non è la stessa cosa intascare l'intero stipendio (attorno ai 9000 euro) e intascarne solo una parte. Un messaggio per il presidente Marsilio?Di mettere al primo posto l'interesse generale degli abruzzesi.Per il M5s è andata male...Eravamo 29 candidati contro 250: è una lotta sleale. Ma noi ce l'abbiamo messa tutta.