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Data: 12/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Qui Chieti - La Lega fa il vuoto. Forza Italia travolta. L'effetto Salvini regala tre consiglieri. Nel Pd regge solo Paolucci

CHIETI La provincia di Chieti si affida alla Lega con 45.404 voti. È una dote di preferenze che vale quasi il 26%, il triplo dei voti dell'alleato (locale) Forza Italia (15.099 pari all'8,63%). Ma metà degli elettori di Chieti e provincia non è andata a votare: in 189.263 (49,82%) sono rimasti a casa.
SELFIE CON SALVINI. In questa situazione, l'effetto Salvini si fa sentire: nella sua visita a Chieti dello scorso 4 gennaio, il ministro dell'Interno con la giacca della polizia era stato assalito dai sostenitori tanto da riuscire a percorrere appena 40 metri di corso Marrucino in due ore. E i baci di quel giorno con la neve, gli abbracci e i selfie di una città paralizzata sono diventati voti. Così tanti da proiettare la Lega a primo partito della provincia con tre consiglieri regionali eletti: Nicola Campitelli di Castel Frentano (8.160 voti), il sindaco di Cupello Manuele Marcovecchio (4.305) e l'imprenditrice vastese Sabrina Bocchino (3.777). «Un vento fortissimo si è levato: è il vento del cambiamento», dice Antonello D'Aloisio, responsabile area teatina della Lega, «ora si lavori tutti nell'esclusivo interesse dell'Abruzzo e degli abruzzesi. Gli insulti non servono a nessuno». Un messaggio al M5S che recrimina.
FORZA ITALIA TRAVOLTA. È un asso pigliatutto la Lega chietina: sono in tre a superare duemila preferenze, a partire dal sindaco di Orsogna Fabrizio Montepara (2.917), l'avvocato Anna Lisa Bucci (2.580) e il consigliere di San Giovanni Teatino Efrem Martelli (2.051). Altri due, poi, sfiorano quota duemila: l'ortonese Anna Rita Guarracino (1.938) e l'assessore di Chieti Alessandro Bevilacqua (1.804). Messa così, la Lega schiaccia Forza Italia che rielegge un solo consigliere, Mauro Febbo, forte di 5.553 preferenze conquistate in 100 incontri di campagna elettorale. E per Febbo, adesso, si potrebbero aprire 5 anni da presidente del consiglio: le trattative per comporre la giunta del nuovo presidente Marco Marsilio con una girandola di incarichi sono aperte.
SENZA FRATELLI D'ITALIA. Nella coalizione di centrodestra, a Chieti, Fratelli d'Italia ha un peso modesto: solo il 5% - all'Aquila 11,71% - tanto da non riuscire a eleggere neanche un consigliere e, almeno per ora, il testa a testa tra il vastese Francesco Prospero (2.113) e Antonio Tavani (2.008), ex sindaco di Fara San Martino, si rivela inutile. «Qualcosa è stato sbagliato», commenta Tavani. LEGNINI E PAOLUCCI. La coalizione civica di Giovanni Legnini raccoglie 58.403 voti pari al 31,64%. Il risultato più forte, 63,76%, a Roccamontepiano, paese di origine dell'ex vice presidente del Csm. Legnini vince anche a Guardiagrele, Torricella Peligna, Torrebruna, Tollo, Rosello, Roio del Sangro, Roccascalegna, Ripa Teatina, Quadri, Palmoli, Palena, Paglieta, Montenerodomo, Montelapiano, Monteferrante, Montebello sul Sangro, Lentella, Lama dei Peligni, Giuliano Teatino, Gessopalena, Frisa, Fresagrandinaria, Colledimezzo, Colledimacine, Civitella Messer Raimondo, Civitaluparella, Castelguidone, Carpineto Sinello e Borrello. Piccoli paesi. In tutti gli altri comuni è un'altra storia. Un dato su tutti: il Pd non arriva al 12%. Ma in questa disfatta, gli elettori di centrosinistra premiano Silvio Paolucci, l'ex assessore regionale alla sanità di Tollo, con 6.349 preferenze: è un miracolo in una lista che annaspa. «Un risultato straordinario, il più alto di tutto il centrosinistra», dice Paolucci. LISTE CIVICHE. Sei liste civiche di Legnini, che avrebbero dovuto essere il motore della vittoria, non arrivano neanche al 4%: Centro Democratico +Abruzzo e Progressisti per Legnini superano di poco il 3%; Abruzzo Insieme e Abruzzo in Comune appena il 2; Centristi X l'Europa e Avanti Abruzzo non arrivano neanche all'1%. L'unica lista civica che supera la soglia è Legnini Presidente con 9.237 voti (5,28%) ma le 1.845 preferenze dell'attivista frentano Alessandro Lanci non bastano per trovare posto in consiglio. FACCIA NUOVA NEL M5S. Il M5S sfiora il 24%: è il secondo partito, dopo la Lega. Meglio delle ultime elezioni regionali di 5 anni fa, ma un tracollo rispetto alle ultime elezioni politiche con picchi del 40%. Rientrano all'Emiciclo due grillini uscenti e un volto nuovo: Sara Marcozzi, sconfitta per la seconda volta, Pietro Smargiassi da Vasto e l'infermiere di Treglio Francesco Taglieri Sclocchi.

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