PESCARA Sono 231 i comuni abruzzesi che hanno scelto Marco Marsilio, 70 quelli nei quali a vincere è stata la coalizione guidata da Giovanni Legnini, 4 le località, tutte in provincia di Chieti e con meno di 5mila abitanti, che hanno premiato la candidata presidente dei Cinquestelle, Sara Marcozzi. I COMUNI. Sempre restando nell'affascinante mondo dei numeri, si scopre che dei 70 comuni che hanno scelto Legnini, ben 69 hanno una popolazione inferiore a cinquemila abitanti; altri 177 piccoli comuni hanno scelto Marsilio, ma sono 48 quelli compresi nel range tra 5mila e 40mila che hanno premiato il centrodestra. Salendo ancora, come si evince dai dati di Eligendo, il portale del Ministero dell'Interno, l'unica coalizione risultata vincente nei centri più grandi, quelli con popolazione superiore ai 40mila abitanti, è stata quella di centrodestra, che ha vinto nei quattro capoluoghi di provincia, a Montesilvano e Avezzano. I PARTITI. Analizzando i dati non per coalizione, ma per singole liste, si scopre che a fare man bassa di voti è stata la Lega di Matteo Salvini. Il partito del Carroccio è stato quello che ha ottenuto la percentuale più alta di consensi in 165 comuni abruzzesi; al secondo posto c'è la lista del Movimento Cinque Stelle, che ha ottenuto la maggioranza relativa in 49 località. Tutto quello che rimane se lo dividono Fratelli d'Italia (prima lista in 18 comuni), Abruzzo in Comune (12, di cui uno con popolazione fino a 15mila abitanti), Udc e Pd entrambi fermi a quota 11, Forza Italia (9), e altre liste. I CAPOLUOGHI. I comuni dell'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo hanno voltato per il centrodestra, con qualche distinguo per quanto riguarda le liste di coalizione. La Lega si conferma in tutti e quattro i casi la più votata. A insidiare il Carroccio (che comunque raggiunge il 24,06%), nel capoluogo di regione è Fratelli d'Italia, il partito del sindaco Pierluigi Biondi, che ha raggiunto la bella soglia del 14,57%, superando di gran lunga FI (ferma al 9,12%). Complessivamente la coalizione guadagna il 51,17%. La lista più forte a sostegno di Legnini è il Pd con il 13,26%, seguita da Legnini presidente che totalizza il 12,40.I Cinquestelle si fermano al 9,35%. A Chieti capoluogo la coalizione prende il 42,58%, ripartito fra il 22,47% della Lega, il 13,26% di Forza Italia, il 4,28 di FdI, il 3,15 dell'Udc e l'1,63% di Azione politica. L'avversario Legnini totalizza il 31,16, con il Pd che raggiunge quota 9,93 seguito dalla lista del presidente (7,09). M5S si ferma al 25,18. A Pescara capoluogo la Lega fa incetta di voti e raggiunge il 27,48%, seguita da FI (7,36), FdI (6,07), Azione politica (2,53) e Udc (0,6). Legnini incassa il 34,12%, con in testa il Pd a quota 16,25% seguito dalla lista del presidente a 6,73. Il M5S conquista il 22,76%. A Teramo, infine, Marsilio incassa il 45,23%, con la Lega in testa al 27,11%, seguita da FI (9,24) e FdI (4,60). Legnini prende il 36,79% dei voti, grazie al la sua lista che conquista il 13,79% dei consensi, Abruzzo in Comune (7,13) e il Pd che scende al 6,36%. Il M5S si aggiudica il 17,62% dei voti.LE CURIOSITÀ. A San Pio delle Camera, borgo in provincia dell'Aquila che ha dato i natali all'ex presidente del Senato, Franco Marini, vince Marco Marsilio con FdI in testa (20,55%), ma il candidato di Casapound, Stefano Flajani, ottiene la stessa percentuale della Lega (18,46%). Exploit della Lega a Cupello, dove Marsilio ottiene il 62,55% e la Lega arriva al 55, 36% grazie anche alle preferenze ottenute dal sindaco Manuele Marcovecchio, eletto in consiglio regionale. A Fara San Martino Marsilio ottiene il 61,63, con FdI a fare da traino(49,56%). A Furci Marsilio ottiene il 61,45% con la Lega al 44,68%. A Gissi, il paese di Remo Gaspari, Marsilio stravince con il 49,80%, con la Lega al 33,97. Vittoria schiacciante a Palombaro per Marsilio, con il 60,23%, ma a tirare stavolta è Fi, che ottiene un insperato, dati i tempi che corrono, 45,29%. La Lega deve accontentarsi dell'8,61%. A Perano vince con il 72,17%, tirato da Azione Politica che ottiene 58,10% grazie alla candidatura del sindaco Gianni Bellisario. Exploit di FdI a Pietraferrazzana, dove Marsilio vince con il 54,16%. Il partito della Meloni guadagna il 26,47% delle preferenze. FdI bissa il successo anche a Rapino, ottenendo il 43,80% grazie al sindaco candidato Rocco Micucci, e con Marsilio che si attesta al 58,83.
Salvini: Gamberale, la Pontida d'Abruzzo. Nel centro del Medio Sangro la Lega prende il 63,39% delle preferenze. Il "Capitano" ringrazia in tv
PESCARA È Gamberale la Pontida d'Abruzzo, almeno a giudicare dal risultato ottenuto dalla Lega. Nel comune chetino del Medio Sangro il candidato presidente Marco Marsilio ha vinto con il 71,37% dei consensi, trainato dalla Lega che ha conquistato il 63,39% delle preferenze. A rivelarlo con un certo orgoglio davanti alle telecamere di Porta a Porta, è stato direttamente lui, il "Capitano", il vice premier Matteo Salvini, che si è speso in lungo e in largo per l'Abruzzo durante la campagna elettorale a sostegno del presidente Marsilio. «Innanzitutto mi faccia dire grazie perché ho trovato gente straordinaria», ha detto a Bruno Vespa che lo intervistava sull'esito delle elezioni abruzzesi, «e una terra straordinaria. Non solo i capoluoghi, ma anche l'entroterra, i comuni piccoli. Ne cito due o tre che ci hanno dato una fiducia che vediamo di meritarci: Gamberale, in provincia di Chieti, Lega al 63%; Ancarano, Teramo , 61%, Catignano, Pescara, 49%, e Ovindoli, in provincia dell'Aquila, 46%». Salvini ha detto di invidiare le percentuali ottenute in Abruzzo, «perché a Milano non le ho ancora raggiunte. Molte piazze piene le ricordo come se fosse ieri, mi sono portato a casa parecchi compiti e ora mi aspetto una giunta subito senza litigare, fatta seriamente, velocemente, che inizia a mettersi subito al lavoro».Un voto, quello abruzzese, che potrebbe essere foriero di novità anche per le sorti del governo. Anche se è stato lo stesso Salvini a smentire ripercussioni o rivendicazioni, lo stesso vicepremier ieri sera alle 21 ha convocato una riunione di gruppo proprio per analizzare il voto dell'Abruzzo, con l'invito rivolto ai parlamentari di non "strappare", e di evitare ulteriori tensioni. Un alleato di governo «scomodo» viene definito da qualche pentastellato. E il timore cresce dentro M5S, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Infatti, dopo l'Abruzzo, il timing è serrato: il 24 febbraio si voterà in Sardegna, il 24 marzo in Basilicata e, infine, il 26 maggio in Piemonte in concomitanza con le elezioni europee.