Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/11/2024
Visitatore n. 740.933



Data: 13/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il Governo regionale - Per la giunta c'è già la rosa dei nomi. Posti assicurati per i mister preferenze: via libera quindi a Quaresimale, D'Annuntiis, Imprudente e Campitelli. I tempi: serve ancora un mese. La proclamazione entro 10 giorni, ma c'è già chi prennuncia ricorsi

L'AQUILA I tempi li detta Matteo Salvini che dice "fate presto". Ma i criteri li ha già stabiliti Marco Marsilio, nuovo presidente della Regione. Tutti e cinque i partiti e le liste della coalizione avranno una propria rappresentanza nella giunta di centrodestra. Ma il numero degli assessori di ciascun partito sarà direttamente proporzionale alla quantità dei voti, cioè al peso politico di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc-Dc- Idea e Azione politica di Gianluca Zelli. Ma se è vero, come dichiara Marsilio, che tutto dipenderà dai voti (e dalle competenze), è facile prevedere che a far la parte del leone sarà la Lega Abruzzo. E a seguire Forza Italia. Per Fratelli d'Italia, che ha già nel carniere il presidente della Regione, resta un posto di prestigio extra- giunta. E per gli altri due schieramenti altre due poltrone un po' più in basso. La decisione sarà presa in maniera collegiale ma è già possibile fare una rosa di nomi se il diritto di prelazione spetta ai mister preferenze. Quattro assessorati potrebbero quindi andare alla Lega e i nomi che vengono fatti, nomi che rappresentano tutte e quattro le province, sono quelli di Pietro Quaresimale per il Teramano, Emanuele Imprudente per L'Aquila, Nicoletta Verì per Pescara e Nicola Campitelli per la provincia di Chieti. Passiamo a Forza Italia: i nomi sono tre ma i posti due. Chi tra Umberto D'Annuntiis per il Teramano, Mauro Febbo per Chieti e Lorenzo Sospiri per Pescara, è disposto a fare un passo indietro? Saranno gli azzurri a deciderlo tenendo presente che oggi sono previsti incontri tra questi tre protagonisti delle preferenze. Non si può escludere poi che Guido Quintino Liris, passato da Forza Italia a Fratelli d'Italia, avrà un posto di prestigio. Liris è considerato persona di fiducia del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi che, a sua volta, è personaggio chiave per il successo di Marsilio nell'intera provincia del capoluogo regionale. Il posto è quello che sta per liberare Giuseppe Di Pangrazio, la presidenza del Consiglio regionale. Ma anche il teramano Emiliano Di Matteo ci ambisce. È lui l'outsider? Alle altre due componenti della coalizione (la lista dell'ex ribelle Marianna Scoccia e la civica di Zelli), restano le "poltroncine" della vice presidenza del Consiglio e del sottosegretario di giunta. Ma non è poco per chi, in termini di voto, non può paragonarsi agli altri tre schieramenti. Ma c'è anche un ultimo nome che viene dato in corsa e in quota rosa per la Lega. Ed è quello della vastese Sabrina Bocchino. Ma le sue quotazioni sono inferiori a quelle di Verì per un motivo legato a rapporti politici indiretti.La nomina di Nicoletta Verì infatti spalanca le porte del consiglio regionale a Luca De Renzis come consigliere supplente. E De Renzis gode della protezione di Giuseppe Bellachioma coordinatore regionale della Lega. Il quadro è questo. I nodi da sciogliere riguardano Forza Italia e quota rosa. Marsilio si affida al dialogo e a un incontro a cinque previsto già per la prossima settimana.

I tempi: serve ancora un mese. La proclamazione entro 10 giorni, ma c'è già chi prennuncia ricorsi

L'AQUILAPerché il nuovo consiglio regionale sia operativo sarà necessario attendere l'espletamento di una serie di procedure burocratiche. Intanto, la proclamazione degli eletti da parte della Corte d'Appello e si tratta di una doppia proclamazione, consiglieri e presidente. Solitamente trascorre una settimana e nel 2014 in occasione dell'elezione di Luciano D'Alfonso trascorsero 10 giorni. Quindi, sempre che non ci siano ricorsi, trascorre un mese per la convocazione del primo consiglio con insediamento e passaggio di consegne. Potrebbe trascorrere un mese anche per formare la giunta.CASO TENAGLIA. I conti non tornano, secondo Raffaele Tenaglia, capolista di Udc-Dc-Idea nella circoscrizione di Pescara, che si dice pronto a fare ricorso contro il risultato elettorale. «Ho già contattato un avvocato esperto in materia elettorale». All'appello, secondo Tenaglia, mancherebbero solo a Pescara ben 4.000 voti: «Non è possibile che in provincia la lista Udc abbia solo 736 preferenze, 421 delle quali ripartite fra i 7 candidati. Tenaglia, secondo il portale del ministero dell'Interno, ne ha riportate 206. Un ricorso è stato annunciato da Lorenzo Berardinetti (Abruzzo in Comune).

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it