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Pescara, 23/11/2024
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13/02/2019
Il Messaggero
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Numero dei seggi, bagarre Legnini-Sospiri «Se Legnini si lamenta di avere meno seggi, se la prenda con l'attuale onorevole Pd D'Alessandro e con l'ex presidente D'Alfonso: hanno avuto 5 anni per modificare una legge elettorale, nata a marzo 2014 come sistema bipolare e per le coalizioni» |
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L'AQUILA A urne chiuse è esplosa la polemica sul presunto perverso meccanismo dell'assegnazione dei seggi. La miccia l'ha accesa Giovanni Legnini, candidato del centrosinistra, che ha portato a casa il 31,2% ma che si è visto assegnare meno seggi del M5S che con il 20,20% se n'è aggiudicati 7 contro 5. Tuona Legnini contro la legge elettorale che premia i partiti e non i risultati delle coalizioni, parla di ingiustizia, ma a rispondergli è Lorenzo Sospiri, rieletto consigliere Fi alla Regione: «Se Legnini si lamenta di avere meno seggi, se la prenda con l'attuale onorevole Pd D'Alessandro e con l'ex presidente D'Alfonso: hanno avuto 5 anni per modificare una legge elettorale, nata a marzo 2014 come sistema bipolare e per le coalizioni. Nella scorsa legislatura ho presentato un emendamento per modificare l'assegnazione dei seggi alla minoranza, ma l'ostruzionismo degli esponenti M5S, che non sono fessi fino a questo punto, lo ha impedito. Insomma, è sempre colpa di D'Alfonso: prima, durante e dopo». Sospiri insiste e dice che «l'assegnazione di 7 seggi a chi ha preso il 20% e 5 a chi ha preso 32% dei voti è politicamente immorale, sono d'accordo. Il mio emendamento fu scambiato con l'incompatibilità di Legnini, il colpevole ritardo è tutto del Pd. L'unica anomalia appunto riguarda l'assegnazione dei seggi alla minoranza. Quindi Legnini se la può prendere solo col Pd». Pronta la risposta del Pd tramite D'Alessandro: «Sospiri è imbarazzante, proprio lui che ha concepito allora l'imbroglio della legge elettorale ora sembra che non lo riguardi. Allora, epoca Chiodi, solo noi del Pd votammo contro la legge elettorale. Forza Italia pensando di perdere, sempre allora, costruì una legge per tutelare la supposta forza politica che avrebbe perso meglio le elezioni, Forza Italia, per guadagnare qualche seggio in più». Sempre a proposito della composizione del Consiglio, va ricordato che è in vigore la norma sulla surroga degli assessori: il consigliere che andrà in giunta lascerà il posto al consigliere primo dei non eletti nello stesso collegio, a «invarianza di spesa», ovvero senza aggravio di costi per l'assise. Qualora l'assessore dovesse poi essere rimosso dalla giunta o avvicendato, tornerebbe al suo posto in Consiglio, facendo uscire il sostituto. Infine ieri Silvio Berlusconi, in una intervista tv, ha dato un giudizio netto sul risultato abruzzese: «Quando c'è da votare quanti votano Berlusconi? 5-6 italiani su 100, una cosa fuori dal mondo, gli italiani sono quasi tutti fuori di testa. Si guardino nello specchio».
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