PESCARA Non è affatto scontato che sarà un esponente della Lega a correre per la carica di sindaco di Pescara. Forza Italia non intende mollare una piazza così importante. Lo ha detto chiaro e tondo ieri sera il coordinatore regionale e senatore Nazario Pagano.«Abbiamo dimostrato di saper fare un passo indietro quando si è trattato di scegliere la candidatura alla Regione e prima ancora quelle dell'Aquila e di Teramo», ha fatto presente, «non si può pensare che Forza Italia faccia sempre passi indietro. Certo, è normale che la Lega possa avanzare la richiesta di una candidatura a Pescara, ma Forza Italia non può cedere anche stavolta considerando anche che ha candidature idonee».Tuttavia, le dichiarazioni rilasciate durante la giornata da altri esponenti di Forza Italia erano state un po' più soft. Quasi tutti hanno avanzato la proposta di un tavolo nazionale per discutere. Anche se il vice premier e leader del Carroccio Matteo Salvini, lunedì scorso all'Aquila, dopo il grande successo registrato dal suo partito con il voto delle regionali, ha ipotecato la candidatura annunciando con sicurezza che «il prossimo candidato sindaco di Pescara, anzi il prossimo sindaco di Pescara, sarà della Lega». Una frase che non poteva passare inosservata da parte di Forza Italia, già pronta a calare sul tavolo delle trattative con le forze alleate di centrodestra tre candidature, quelle del consigliere e coordinatore provinciale Carlo Masci, del capogruppo in Comune Marcello Antonelli e del consigliere ed ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia. Non sono mancate, dunque, le repliche a Salvini anche se la reazione di Forza Italia, almeno in giornata, era stata molto composta per evitare attriti con l'alleato, diventato di fatto la locomotiva che potrebbe trascinare al successo la coalizione anche a Pescara. «È normale che il leader di un partito che ha preso il 27-28 per cento alle elezioni regionali appena concluse abbia il diritto di rivendicare la candidatura di Pescara», ha detto Sospiri riconfermato consigliere regionale, nonché esponente storico di Forza Italia, «questo, però, non vuol dire che possa decidere autonomamente. Non è escluso che la Lega possa proporre un candidato, così non è escluso che lo possa fare anche Forza Italia». E ha avvertito: «Se non si riesce a trovare un nome valido che possa mettere d'accordo tutti a livello locale, allora la cosa verrà affrontata a un tavolo nazionale». Sospiri ha poi indicato le caratteristiche del futuro candidato. «Dovrà essere competente», ha sottolineato, «avere la forza e la capacità di tenere insieme la coalizione, anzi di allargarla».La pensa allo stesso modo Antonelli. «È naturale che il leader di un partito che ha preso il 28 per cento di voti alle regionali rivendichi la candidatura di Pescara», ha affermato, «ma è anche vero che ci sono altri capoluoghi di provincia in Italia in cui si voterà il 26 maggio per rinnovare le amministrazioni comunali. Per questo motivo, per fare delle scelte sarà necessaria la convocazione di un tavolo nazionale della coalizione».«Del resto», ha continuato, «non è pensabile che una forza politica diventata il primo partito debba scegliere tutti i candidati. Allora, anche Forza Italia lo avrebbe dovuto fare lo stesso quando era il partito leader del centrodestra. Ripeto, la rivendicazione di Salvini ci sta tutta, ma credo che la scelta del nome per la corsa a sindaco vada discussa a Roma».Invece, Mascia ha rilanciato l'idea di un sondaggio commissionato ad una società specializzata per individuare il candidato migliore.
Ma per il Carroccio spuntano già due nomi. L'ex assessore Sulpizio e l'ex presidente di quartiere De Renzis in pole position per la corsa a sindaco
PESCARANon è vero che la Lega non ha politici da far scendere in campo il prossimo 26 maggio per la corsa a sindaco di Pescara. All'indomani delle dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini lunedì scorso all'Aquila, il quale ha dato per certo che il prossimo sindaco del capoluogo adriatico sarà del Carroccio, è partito il toto candidati. E sono già spuntati i primi due nomi. Si tratta di Luca De Renzis, candidato alle elezioni regionali appena concluse e non eletto solo per una manciata di voti pur ottenendo 4.934 preferenze, e di Adelchi Sulpizio, assessore nell'attuale giunta Alessandrini fino al 2016. De Renzis, con una breve esperienza amministrativa come presidente del quartiere Porta Nuova nel 2003 quando ancora esistevano le circoscrizioni, potrebbe però rientrare in consiglio regionale nel caso in cui uno degli eletti dovesse lasciare il posto nell'emiciclo per andare a ricoprire l'incarico di assessore.A questo punto, la scelta potrebbe cadere proprio su Sulpizio che, al contrario di De Renzis, non si è candidato alle elezioni regionali. Tra l'altro, può vantare un'esperienza più lunga dell'ex presidente di circoscrizione. Sulpizio è stato eletto per la prima volta consigliere comunale nel 2009 con la lista dell'Italia dei valori. Alle elezioni comunali del 2014 è stato rieletto con una lista civica in appoggio al centrosinistra, quella dei Liberali centro democratico popolari. Carica che ha poi lasciato quando è stato nominato assessore prima alle politiche della casa e alla polizia municipale e, successivamente, al bilancio e ai tributi. La sua esperienza come amministratore si è conclusa bruscamente nell'ottobre 2016, quando il sindaco Marco Alessandrini ha deciso di sostituire lui e altri due assessori. La rottura dei rapporti con il primo cittadino è stata inevitabile e Sulpizio, nel 2017, è stato uno dei primi ad aderire alla Lega di Pescara.