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Pescara, 23/07/2024
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Data: 14/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Lega guarda a Landini e Chiavaroli

L'Opa di Salvini sul Comune di Pescara ha aperto in casa Lega la ricerca del miglior candidato sindaco possibile per un partito finora abituato a selezionare la propria classe dirigente al di sopra del Po. Con la straordinaria prova offerta alle Regionali in Abruzzo il partito si trova proiettato in una dimensione nazionale con l'esigenza di rinfoltire i ranghi, di fatto esauriti con l'elezione dei consiglieri regionali approdati da esperienze diverse, leggi i pescaresi Vincenzo D'Incecco e Nicoletta Verì. Con l'ingresso di quest'ultima in giunta, le porte dell'emiciclo si apriranno anche per Luca De Renzis, che dunque non sarà candidato sindaco a Pescara.
SCELTA INTERNA
Considerato che il segretario regionale Giuseppe Bellachioma, dopo la grande imbarcata dalla primavera scorsa, ha cominciato a selezionare le new entry con maggior rigore per evitare di trasformare la Lega in una grande ammucchiata, ecco che per la corsa a sindaco potrebbe uscire uno dei nomi di peso che già fanno parte della grande famiglia leghista. Guardando alla scala gerarchica, un gradino sotto il coordinatore pescarese Gianfranco Giuliante spiccano infatti i nomi di Ricardo Chiavaroli, ex consigliere regionale di Forza Italia, e dell'accademico Piergiorgio Landini, in passato già candidato del centrodestra alla presidenza della Regione nonché vice sindaco al Comune di Pescara nel primo mandato di Carlo Pace. Altro pescarese in casa Lega è Adelchi Sulpizio, approdato dopo uno smarcamento dal centrosinistra: la sua esperienza nell'esecutivo di Alessandrini rende tuttavia meno probabile l'indicazione del suo nome. Il casting avviato dalla Lega alla ricerca di personalità della società civile, del mondo delle professioni e della politica alza invece le quotazioni di Landini e di Chiavaroli, sempre che Salvini non voglia un leghista doc, profilo che non sembra esistere nel panorama cittadino.
IL TAVOLO ROMANO
L'alternativa concreta è che l'indicazione del candidato sindaco di Pescara passi a Forza Italia o a un altro partito della coalizione, finanche all'Udc piuttosto che a Fratelli d'Italia che ha già incassato la presidenza di Marsilio alla Regione. Sono 23 i comuni capoluogo che vanno alle urne il 26 maggio e il tavolo politico romano potrebbe rimescolare le caselle, cosa auspicata dagli aspiranti candidati forzisti Marcello Antonelli, Luigi Albore Mascia e Carlo Masci se sapranno combinare le loro legittime ambizioni personali con l'unità della coalizione: l'errore di cinque anni fa con il duello fratricida Mascia-Testa ha lasciato il segno.
CINQUESTELLE E PD
Il centrodestra punta al successo al primo turno consapevole delle difficoltà di M5S e Pd. I grillini sono chiamati ad analizzare le ragioni del risultato negativo delle Regionali e devono dimostrare maturità nel ritrovare la strada maestra. La lista è in preparazione, Erika Alessandrini è alfiere del Movimento in virtù dell'esperienza maturata insieme con Enrica Sabatini e Massimiliano Di Pillo in Comune ma ogni scelta sul candidato sindaco è demandata alla base secondo le regole dei cinquestelle. Di Maio ha aperto un ragionamento sull'ipotesi di alleanze con altre liste civiche, ma difficilmente ci si arriverà per maggio. Nel Pd si guarda al modello Legnini, cioè a un nome capace di unire e rafforzare la coalizione: solo così il sindaco uscente Marco Alessandrini sarebbe disposto a un passo indietro. Altrimenti sarà lui a metterci di nuovo la faccia.

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