L'AQUILA I tempi della giunta non saranno brevi ma brevissimi. Parola di Matteo Salvini. Il nuovo governo regionale sarà presentato sabato 23 febbraio. Mercoledì scorso Salvini e il coordinatore regionale del Carroccio, Giuseppe Bellachioma, hanno avuto un primo incontro. Ieri mattina i due si sono risentiti. Subito dopo Bellachioma ha contattato il neopresidente della giunta regionale, Marco Marsilio, per darsi appuntamento nel pomeriggio a Roma dove l'incontro informale c'è stato ma senza esito. È stato aggiornato a oggi. La Lega, azionista di maggioranza, farà valere il proprio diritto di prelazione: chiederà, anzi vorrà un posto per ogni due consiglieri eletti. È questa l'equazione matematica decisa da Salvini. I consiglieri leghisti sono dieci, i posti opzionati quindi saranno 5. Che si traducono in quattro assessori e la presidenza del Consiglio regionale. Lega asso pigliatutto. Non sarà facile per Marsilio sbarrare la strada al partito che ha determinato la sua vittoria. Per la Lega alcuni nomi sono indiscutibili, come l'ex sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, la candidata pescarese Nicoletta Verì, che rappresenterebbe la quota rosa scalzando la vastese Sabrina Bocchino, e infine l'aquilano Emanuele Imprudente. A questi tre si aggiungerebbe un quarto eletto nel Chietino, Nicola Campitelli. Ma il tema è un altro: come saranno distribuiti i due posti rimanenti se i partiti e le liste che aspettano sono quattro? Interpellato dal Centro, il segretario regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, non ha alcun timore ad affermare che agli azzurri spettano almeno due assessorati. Il che comporterebbe un passo indietro di Fratelli d'Italia che ha già la presidenza della giunta. Ci può anche stare. Ma come la mettiamo con Azione Politica di Gianluca Zelli? Per quanto riguarda invece Udc-Dc-Idea, l'ipotesi dell'ingresso di Marianna Scoccia, super votata dopo una campagna elettorale vissuta nell'ostracismo da parte del centrodestra, viene esclusa a priori. Sarebbe un segnale di eccessivo cedimento da parte di Marsilio che per ora l'ha solo riaccolta in campo. Ma non è detto che non ceda. Torniamo in campo azzurro dove, in queste ore, si consumano due sfide. La prima è fra tre aspiranti assessori per due o una sola poltrona. Parliamo di Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo e Umberto D'Annuntiis. Chi sarà sacrificato alla logica della spartizione dei posti? A deciderlo sarà Pagano nell'incontro che i segretari dei partiti terranno con Marsilio la prossima settimana. Ma c'è una seconda sfida in atto. La notizia è dell'ultim'ora, solo perché tenuta celata, ed è legata alla proclamazione degli eletti da parte della Corte d'Appello dell'Aquila, prevista per oggi, ma slittata alla prossima settimana. Non sembra però che sia un lavoro in discesa. Si parla infatti di un problema sull'attribuzione dei seggi che chiama in causa Azione Politica. Nulla di ufficiale ma, sempre secondo voci, ci sarebbe stato un errore materiale che avrebbe attribuito l'unico seggio di Ap all'Aquila anziché Chieti. Ma il vero effetto di questo presunto intoppo sarebbe un altro. A catena, come in un domino, il seggio teatino di Forza Italia si sposterebbe in direzione contraria, cioè all'Aquila, rimettendo in gioco Emilio Iampieri a discapito di Febbo. Interpellato dal Centro, il forzista aquilano conferma di aver incaricato un docente universitario per accertare la fondatezza di questa ipotesi. Il docente gli darà la risposta oggi. Ma abbiamo sentito anche l'altra campana. E Febbo, al contrario, ritiene che il seggio non gli può essere tolto. Anche lui ha consultato un esperto.