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Data: 19/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Regione, scontro sulla sanità

PESCARA La sanità, la madre di tutte le battaglie in Regione. Nel bene e nel male. Soprattutto quando c'è da riempire la casella di quell'assessorato. Questione oggi in mano al neo governatore, Marco Marsilio. Terreno scivoloso ma anche la voce di spesa più importante della Regione: circa 2,3 miliardi l'anno destinati all'Abruzzo dal Fondo nazionale. Un fiume di soldi e di rogne, come raccontano le cronache. «La sanità? Deciderà il presidente della giunta» si schermiva ieri Nazario Pagano. Il senatore e coordinatore regionale di Fi ci tiene a misurare ogni sillaba nelle ore in cui con gli alleati di centrodestra si sta trattando proprio sulla distribuzione degli assessorati in Regione. Ma quando chiedi se il suo partito si accontenterà di un solo assessorato, come proposto dalla Lega: «No, non è questa - spiega - la ripartizione proporzionale al nostro contributo». A meno che quell'unico assessorato offerto agli azzurri non riguardi una delega pesante.
Non a caso Pagano si è presentato ieri al fianco dei tre consiglieri regionali del suo partito: Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e il neo eletto Umberto D'Annuntiis, che avevano molto da dire sul verbale del Tavolo nazionale di monitoraggio sulla sanità del 15 novembre scorso, reso pubblico soltanto dopo il voto delle regionali. Sospiri ha fatto subito accenno alle molte ombre sollevate dai due ministeri interessati: Salute ed Economia. Febbo ha definito l'ultimo atto di sciacallaggio il documento che sarebbe stato secretato dalla giunta uscente nonostante le ripetute richieste inoltrate dalla Commissione di vigilanza della Regione, da lui presieduta, e consegnato solo dopo l'esito del voto. D'Annuntiis ha chiesto ai quattro direttori generali delle Asl, in deroga per altri 18 mesi, di rimettere il mandato. Nel merito, tutti gli atti aziendali prodotti negli ultimi quattro mesi non avrebbero alcun valore giuridico secondo i tre consiglieri di maggioranza, perché da quanto emerso dal tavolo romano l'organizzazione sanitaria trasmessa dall'assessore uscente sarebbe stata bocciata quasi totalmente.
RIFERIMENTI
I riferimenti sono tanti: dal punto nascita di Sulmona, visto che le note trasmesse dalla Regione non sarebbero state ritenute soddisfacenti per mantenere aperta la struttura; all'ospedale di Atessa, per l'istituzione dell'Area disagiata, a quello di Guardiagrele. In più, per i tecnici del ministero la Regione non avrebbe assicurato l'equilibrio dei conti per il 2017, visto che le Asl si appresterebbero a chiudere i bilanci con un deficit complessivo di 43milioni di euro, che potrebbero arrivare a 100milioni in considerazione del fatto che nella stessa contabilità sono stati caricati crediti per circa 60milioni attribuiti alla curatela fallimentare di Villa Pini: «Soldi - ha spiegato Febbo - che in realtà sarà difficile recuperare». Dal Tavolo di monitoraggio sarebbero state espresse perplessità anche sulla programmazione della Rete Emergenza-urgenza. «La sintesi di quel verbale - incalza Sospiri - è: cara Regione, non c'è riscontro a quello che scrivete. Ma la loro risposta, molto grave, è stata: se la vedrà chi verrà dopo di noi». Analisi completamente ribaltata dall'assessore uscente Silvio Paolucci: «A conferma del buon lavoro svolto, la Regione Abruzzo ha avuto la premialità di 70milioni di euro dal Fondo nazionale e ha raggiunto il punteggio Lea di 202, risultando tra le prime 8 d'Italia per i Livelli essenziali di assistenza».
DECRETO
Paolucci precisa che anche il Decreto commissariale n.79 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera è stato approvato dal Ministero, di conseguenza tutti gli atti aziendali sarebbero legittimi: «Spetta al nuovo governo regionale - aggiunge - concludere l'iter per le definitive approvazioni riguardanti Popoli e Atessa». Paolucci suggerisce piuttosto al nuovo governo regionale di avviare un confronto sulla rete ospedaliera con i ministri in carica, in particolare con il vice premier Matteo Salvini «per chiedere a quest'ultimo - spiega - di mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale. Sui conti, gli unici soldi certi che devono essere restituiti sono i 49milioni della Lega». Altra sottolineatura: «Al quarto trimestre, il risultato complessivo del sistema sanitario abruzzese fa segnalare un utile di + 0,4 milioni». Curiosamente, anche Forza Italia chiede all'attuale ministro della Salute, Giulia Grillo (del Movimento 5 stelle) di mantenere gli impegni assunti in Abruzzo durante la campagna elettorale: «Si scordino la chiusura dei nostri presidi ospedalieri. Noi, e siamo tutti d'accordo su questo, andremo in deroga».

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