PESCARA«Fermatevi, fermate questa fucina di incarichi, questa fabbrica di strutture semplici, di concorsi, perché i ministeri dell'Economia e della Salute hanno comunicato alla Regione che dal 15 novembre gli atti aziendali sono fallaci. In caso contrario sia chiaro che manderemo alla Corte dei conti tutti gli incarichi affidati dopo quella data». È l'invito-suggerimento-consiglio che Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, appena rieletti in Regione con Forza Italia, e in attesa di convalida, hanno rivolto ai manager delle aziende sanitarie abruzzesi. Un «penoso circo», secondo Sospiri, «quello degli atti aziendali firmati dai direttori generali delle Asl dopo il 15 novembre, tra incarichi e riorganizzazione dell'organigramma, atti che non hanno alcun valore giuridico». DIMISSIONI SUBITO. E a rincarare la dose, alla presenza del coordinatore regionale del partito, il senatore Nazario Pagano, è stato Umberto D'Annuntiis, altro consigliere regionale di FI appena eletto all'Emiciclo, che ha invitato i direttori generali a farsi da parte. «Sarebbe il caso», ha detto, «che i direttori generali portassero le dimissioni sul tavolo della nuova giunta regionale, perché ho letto che alcuni sono stati confermati per 18 mesi. Poi potranno anche essere rinominati, se hanno lavorato bene, ma ora devono dimettersi». Le Asl attualmente sono dirette da Rinaldo Tordera (L'Aquila), Roberto Fagnano (Teramo), Armando Mancini (Pescara) e Pasquale Flacco (Chieti). IL VERBALE SEGRETO. A scatenare le ire di FI il verbale datato 15 novembre 2018 della riunione del tavolo tecnico di monitoraggio per la verifica degli adempimenti a carico delle regioni e del comitato per la verifica dei livelli essenziali di assistenza. Un verbale «tenuto secretato fino a oggi dal 15 novembre scorso», secondo Febbo, Sospiri e D'Annuntiis, «che rivela le tante ombre presenti sia sulla rete ospedaliera sia nella rete emerga - urgenza che dovranno necessariamente essere riscritte e riprogrammate in base alle vere esigenze della sanità abruzzese».LE URGENZE. Contorni, ha ironizzato Febbo in riferimento alla rete delle urgenze, «che non possono essere stabiliti con Google maps, ma che devono tenere nella debita considerazione la situazione disastrosa in cui versa la viabilità abruzzese».SALVARE LE VITE. La rete delle emergenze, gli ha fatto eco Sospiri, «deve garantire in caso di ictus, infarto o trauma grave lo stesso livello di assistenza sia a chi abita sulla costa, sia a chi vive in montagna. Dobbiamo cercare di salvare la vita a tutti». GLI OSPEDALI. Il primo obiettivo, hanno detto i tre consiglieri di Fi, sarà la riorganizzazione della rete ospedaliera. «Abbiamo una mobilità passiva del 15.7% contro una media dell'8,3%. Per quanto riguarda il punto nascita di Sulmona il ministro è venuto il ministro a dirci che lo lasciava aperto, ma il verbale dice tutt'altra cosa, ma soprattutto dice che le carte non le sono state date». I SOLDI. «I conti non tornano», hanno concluso i tre consiglieri regionali, « poiché abbiamo i bilanci delle Asl che si apprestano a chiudere con un deficit di circa 43 milioni di euro, che possono arrivare intorno ai 100 milioni, visto che vi sono stati caricati i recuperi della curatela fallimentare dell'ex Villa pini. Somme che non verranno mai recuperate per intero. Oggi invece abbiamo una situazione totalmente diversa da quella racconta dall'ex assessore Silvio Paolucci, come invece il Tavolo di Monitoraggio sottolinea e mette ben in evidenza».