L'AQUILA - Slitta di qualche giorno la proclamazione, da parte della Corte d'Appello dell'Aquila, del neo presidente della Regione, Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia, che ha guidato il centrodestra, e dei 30 consiglieri regionali eletti nella consultazione dello scorso 10 febbraio.
Secondo quanto si è appreso da fonti vicine agli uffici che si stanno occupando del delicato compito, come riporta l'Ansa, il via libera ci sarebbe tra giovedì e venerdì prossimo: i quattro tribunali capoluoghi di provincia non hanno ancora terminato l'invio dei verbali alla Corte d'appello, quindi verifiche e conteggi non sono ancora entrati nel vivo.
I giudici vogliono approfondire per evitare errori anche alla luce delle novità della legge elettorale tra cui il voto di genere.
Alcuni consiglieri attendono la proclamazione per valutare ricorsi: tra questi il centrosinistra che attraverso il candidato alla presidenza, Giovanni Legnini, ha sottolineato l'incongruenza legata al fatto che una coalizione che ha ottenuto il 31 per cento dei consensi ha cinque seggi a palazzo dell'Emiciclo, un'altra, il Movimento cinque stelle, presentatosi con una sola lista, con circa il 20 per cento dei consensi, ne ha ottenuti 7.
Proprio giovedì, in serata a Pescara, si dovrebbe tenere ol primo summit per la formazione della nuova Giunta regionale dopo la netta vittoria del centrodestra alle elezioni del 10 febbraio scorso,
Ma non ci sarà Marsilio.
Intorno ad un tavolo si ritroveranno i coordinatori regionali e i dirigenti dei partiti della coalizione, ovvero Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Azione Politica: secondo quanto si è appreso, non ci saranno i dirigenti di Udc, Dc e Idea, lista ripudiata da Marsilio, dopo il caso della candidatura di Marianna Scoccia, poi eletta, moglie dell’ex consigliere ed assessore regionale di centrosinistra Andrea Gerosolimo, nonostante i veto della coalizione.
L’Udc potrebbe essere rappresentato da Forza Italia in seguito all’intesa nazionale tra il segretario regionale ed europarlamentare dell’Udc, Lorenzo Cesa, e il vice presidente di forza Italia e presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.