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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Alitalia, 400 milioni da Delta-EasyJet. Le due compagnie pronte a fare la loro offerta. Incontro a Londra tra le Fs e i partner, prende forma la bozza del piano

ROMAComincia a prendere forma la newco per la nuova Alitalia. Delta, EasyJet e Ferrovie dello Stato provano a stringere: i due partner industriali, che potrebbero investire fino a 400 milioni, hanno pronta la proposta da sottoporre a Fs.Una prima verifica è attesa domani a Londra, quando è previsto uno dei vari incontri a tre per fare il punto sul progetto di rilancio. Resta sul tavolo il nodo del Tesoro, dopo che il ministro Giovanni Tria ha frenato sulla quota del Mef nella nuova società, ricordando che è subordinata a ferree condizioni. La compagnia Usa e la low cost inglese sarebbero pronte a mettere sul piatto fino a 400 milioni di euro, spiegano fonti vicine alla trattativa citate dall'agenzia di stampa Bloomberg. La cifra confermerebbe le indiscrezioni circolate finora che parlavano di una disponibilità delle due compagnie ad entrare nella newco con una quota complessiva del 40% (ciascuna con un 20%). La nuova compagnia, infatti, secondo quanto si apprende, dovrebbe avere una dotazione iniziale di circa 1 miliardo, ma è probabile che questa dotazione aumenti ancora di più. Il vicepremier Luigi Di Maio ha infatti sempre indicato la soglia di due miliardi per non far fallire il progetto relativo alla compagnia di bandiera italiana. Queste settimane sono dunque decisive per mettere in chiaro i numeri e capire quale ruolo avranno i vari player. Ferrovie dello Stato potrebbe detenere fino al 30% della quota azionaria e, secondo il disegno illustrato dal vicepremier Di Maio ai sindacati, potrebbe arrivare insieme al Tesoro (che deterrebbe oltre il 15%, potrebbe arrivare fino al 20%) oltre il 50%. Si lavora anche al coinvolgimento di altre partecipate pubbliche (nel mirino ci sarebbe Poste). Sulla quota del Tesoro, però, nulla è ancora deciso, come chiarito nei giorni scorsi dal titolare del ministero dell'economia Tria («non sono state fatte cifre: quindi se parliamo di 15%, non sappiamo neppure il 15% di cosa»), che ha anche puntualizzato che l'intervento di via XX Settembre è condizionato al fatto che la «nuova compagnia aerea possa stare sul mercato con regole di mercato» e che tutto «avvenga secondo le regole europee». Quel che è certo è che le prossime settimane saranno cruciali anche per definire gli altri temi caldi sul tavolo della trattativa su Alitalia: dalle strategie industriali al management, fino agli esuberi, che nel progetto di Delta di un'Alitalia più piccola (con 110 aerei e 9-10 mila dipendenti) sarebbero 1,5-2,5 mila, ma che il Governo punta ad azzerare grazie alla presenza dello Stato come garanzia.

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