PESCARA - E paralisi è stata. Detto e fatto. l'Abruzzo come tutte le atre regioni si è fermato per lo sciopero generale indetto dalle sigle sidacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti. A regnare è stato il caos: traffico in tilt per il numero eccesivo di auto che si sono riversate lungo le strade cittadine, pendolari penalizzati dal blocco, difficoltà soprattuto per anziani e bambini. Ostacoli per chi semplicemente doveva raggiungere il posto di lavoro. Insomma un incubo per chi ieri aveva in programma un viaggio, una vera e propria impresa per quanti dovevano obbligatorimante spostarsi da un capo all'altro della città. Se incubo è stato per i cittadini e automobilisti, il bilancio è positivo per i sindacati che minacciano un'altro sciopero entro quindici giorni se il Governo non offrirà garanzie per il futuro. In regione, come altrove, gli unici mezzi garantiti sono stati quelli del servizo di trasporto interregionale. Per il resto paralisi. A incrociare le braccia sono stati gli addetti dell'Anas, i casellanti delle autostrade, gli autoferrotranvieri, ferrovie, insomma il mondo dei trasporti: niente autobus, treni, navi , aerei. Bloccate perfino le pratiche automobilistiche, i soccorsi stradali, le merci su gomma e gli autonoleggi. «Adesione di massa. Certo i disagi sono stati innumerevoli, ma per noi - ha commentato Franco Rolandi della Filt Cgil - un bilancio positivo. Quello che conta è che è stata percepita la risonanza dello sciopero. Non è stato lo sciopero solito per il rinnovo contrattuale, ma l'adesione al 90 per cento degli addetti al servizio trasporti, è il segno che il problema esiste ed è stato sentito». La questione è la Finanziaria: «Non ci sono risorse sufficienti - aggiunge Rolandi - e il prossimo anno sono previste cifre che potrebbero garantire al più la sopravvivenza, chiediamo qualcosa di più strutturale e soprattutto maggiori garanzie per il futuro. All'inizio sembrava che l'impegno di questo governo fosse in tutt'altra direzione, pronto cioè a venire incontro alle esigenze dei lavoratori e a garantire una vita dignitosa al comparto. Dopo la nascita della cabina di regia invece non è successo più niente». Adesione di massa, olte il 95 per cento, dalla GTM che ha cominciato lo sciopero dalle 16 fino alle 24. Tallonato da Arpa, con adesione maggiore soprattuto nel Teramano. Numerosi coloro che hanno incorociato le braccia delle FS, Anas e autostrade. Meno evidenti in regione gli effetti dello sciopero aereo: gli addetti fanno capo a Roma. Ma due voli sono stati ugualmente cancellati all'aeroporto d'Abruzzo. Cosa cambia? «Con lo siopero di oggi (ieri per chi legge, ndr.) - conclude Rolandi - ci si è resi conto di cosa sigifica il blocco dei trasporti, data l'alta risonanza. Non ci fermeremo qui, andremo avanti. Vogliamo risposte certe. Non abbiamo molte chance a disposizione: qualora il Governo non si decidesse, scatterà la programmazione di altre azioni di lotta, una delle quali a breve termine, al massimo entro quindici giorni».