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Pescara, 23/11/2024
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21/02/2019
Il Messaggero
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Verso il Governo regionale - Eletti e assessori si decide tutto in pochi giorni. Consiglio, i software del Viminale confermano il risultato. Oggi il primo vertice per la nuova giunta senza Marsilio. Centristi, Bianco respinge le accuse di Zelli «Forza Italia già confederata con Dc e Udc» |
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L'AQUILA A dispetto del chiacchiericcio, anche un po' scomposto, degli ultimi giorni, non ci si aspettano sorprese dalla proclamazione ufficiale degli eletti in Consiglio regionale, che potrebbe slittare, secondo i rumors delle ultime ore, a lunedì. Se i dati fossero confermati, e quindi senza errori catalogabili come macroscopici, la ripartizione dei seggi formulata da Viminale e Regione (attraverso costosissimi software), verrebbe riproposta tal quale con la proclamazione. Lo certificano, a ulteriore conforto, anche altri autorevoli studi, tra questi quello di Abruzzo Innova (pubblicato dal Messaggero). Pare di poter dire, insomma, che il dibattito degli ultimi giorni con annesse rivendicazioni di alcuni singoli finirà solo con l'aver creato un'azione di disturbo al lavoro della commissione. Questo il quadro oggettivo della situazione. COLLEGA Come è noto Emilio Iampieri, Forza Italia, non eletto, ha puntato il seggio ottenuto a Chieti da Mauro Febbo, collega di partito. Iampieri, che dà una interpretazione assolutamente personale della legge, suffragata da un parere, ne fa una questione di ponderazione del voto su base territoriale (benché questo aspetto sia insito nella legge vigente con la ripartizione dei seggi: 7 L'Aquila, Teramo e Pescara, 8 Chieti) e ritiene che il sesto seggio assegnato con i resti, oggi a Chieti, debba andare all'Aquila. Qualora si dovesse ragionare con i voti, invece, Iampieri ne dovrebbe recuperare 500 da eventuali errori nei verbali affinché il suo coefficiente (8,26) sorpassi quello del seggio pescarese attribuito a Lorenzo Sospiri (8,59). Impresa quasi impossibile al netto di errori grossolani. Discorso identico, ma con proporzioni diverse, per la lista di Abruzzo in Comune: qui Sandro Mariani risulta eletto nel Teramano (coefficiente 5,46), ma Lorenzo Berardinetti (collegio aquilano) è a una manciata di voti (coefficiente 5,40). Ma anche qui: servirebbero errori evidenti nei verbali per giustificare una ripartizione differente. Per le stesse ragioni appare complesso che possa saltare il settimo seggio del collegio aquilano, quello attribuito a Roberto Santangelo di Azione Politica (dovrebbe rientrare Iampieri). TRATTATIVE Aspettando gli eletti, oggi entrano nel vivo le trattative per la composizione della nuova giunta nel vertice previsto per questa sera a cui non parteciperà il governatore Marco Marsilio. Si ragionerà innanzitutto sugli schemi. La Lega parte dalla richiesta di 4 assessori più la presidenza del Consiglio. Forza Italia punta a due. Azione Politica a una posizione. Fratelli d'Italia dovrebbe accontentarsi, per così dire, del governatore e di posizioni esterne alla giunta. La Lega dovrà sciogliere alcuni nodi al suo interno. Il fronte aquilano potrebbe spingere per Imprudente alla presidenza dell'assise, in modo da evitare di restare in minoranza con l'ingresso in consiglio della marsicana La Porta. Ai salviniani probabilmente andrà la quota rosa (Verì?), mentre è da dirimere il caso Giuliante, che è deciso a giocarsi fino in fondo la partita come esterno. Gli altri posti (uno o due) a questo punto andrebbero ai teramani, fedelissimi del coordinatore Bellachioma. Forza Italia vuole incamerare due caselle: in ballo Sospiri, Febbo e D'Annuntiis, con i primi due favoriti dall'esperienza già maturata in Regione.
Centristi, Bianco respinge le accuse di Zelli «Forza Italia già confederata con Dc e Udc»
PESCARA Si vedranno oggi, ma il vertice del centrodestra fissato per questa sera a Pescara si annuncia solo interlocutorio. Per la formazione della nuova giunta regionale occorrerà infatti attendere la proclamazione degli eletti, dove è in ballo l'attribuzione di un seggio a Forza Italia. Questione in mano alla Corte d'Appello dell'Aquila e che dovrebbe essere sciolta nei prossimi giorni. Per il resto le posizioni sono chiare: la Lega non cederà di un passo alla richiesta di almeno tre assessorati (su sei) e non è detto che le pretese del partito di Salvini si fermino qui. Gli altri posti in giunta andranno distribuiti tra Forza Italia, la lista Azione politica di Gianluca Zelli e Fratelli d'Italia, che esprime però già il presidente Marco Marsilio. In realtà c'è un altro assessorato nascosto, il settimo, che potrebbe essere utilizzato per mettere tutti d'accordo: la figura del sottosegretario della giunta, il cosiddetto consigliere delegato che nella maggioranza D'Alfonso ha rivestito funzioni di primissimo piano. Non a casa in quel ruolo, dopo i vari rimpasti nell'esecutivo, si sono alternati Camillo D'Alessandro e Mario Mazzocca, a cui sono state attribuite deleghe importanti: dai Trasporti all'Ecologia. Poi c'è l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale, gli incarichi dirigenziali e le varie commissioni. Non ultima quella chiamata a indicare i nuovi direttori generali delle Asl. Tutte cose che richiedono esperienza e grande conoscenza della macchina regionale, requisiti che oggi vengono attribuiti ai due grandi veterani dell'Emiciclo: Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, considerato che tanto i leghisti quanto il presidente Marsilio sono al loro debutto nell'ente Regione. Intanto dal cartello dei centristi (Dc-Udc-Idea) arriva la replica al leader di Azione Politica, Zelli, che aveva parlato di scorrettezza dopo l'accorso sancito con Forza Italia per fare fronte comune in consiglio regionale. «La Democrazia cristiana e l'Udc - precisa Angelico Bianco - sono già di fatto confederati con Fi a livello di Governo centrale». L'esempio che si fa è quello di Gianfranco Rotondi: presidente nazionale della Dc e vice presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera. «Per cui - aggiunge Bianco -, ciò che dice Zelli non ha alcun senso. Proprio lui - continua la segretaria regionale della Dc - parla di scorrettezza quando, negli incontri del centrodestra propedeutici alle candidature, affermava di essere contrario ad ogni accordo con personaggi che dal centrosinistra passassero nella coalizione del centrodestra. Ma di fatto - incalza Angelica Bianco - nella sua lista ha poi inserito svariati candidati e amministratori proprio di centrosinistra». Uno scontro che ha molto a che vedere, anche qui, con le caselle da riempire nel nuovo esecutivo regionale.
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