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Pescara, 23/11/2024
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22/02/2019
Il Centro
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L'effetto Scoccia si abbatte sulla giunta. Stop di Lega, Fdi e Zelli a Pagano (FI) che vuole due assessori. L'incontro diventa scontro. La parola passa a Salvini e Meloni. Lega a Forza Italia: «Non sta né in cielo, né in terra» |
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ROSETO Divisi alla meta. È durata appena dieci minuti la riunione dei partiti di centrodestra per tentare di far quadrare il cerchio della nuova giunta. Ma il tentativo è fallito nel peggiore dei modi. Alla richiesta perentoria di Nazario Pagano (Forza Italia) di due assessorati su sei, gli altri tre, Giuseppe Bellachioma (Lega Salvini Abruzzo), Etel Sigismondi (Fratelli d'Italia) e Gianluca Zelli (Azione Politica) hanno risposto all'unisono con un secco no. Che ha spinto il coordinatore degli azzurri allo strappo immediato: Pagano ha abbandonato il tavolo. Gli altri hanno siglato un patto a tre che si riassume in quattro assessorati alla Lega, uno a Forza Italia e il sesto a Fratelli d'Italia o ad Azione Politica con quest'ultima favorita (è la proposta dominante fatta da Bellachioma). Ma c'è un'opzione due (fatta da Fratelli d'Italia): tre assessori al Carroccio, e gli altri tre a ciascuno degli alleati. Ma prima di comunicarlo al neo presidente, Marco Marsilio, c'è un passaggio intermedio fondamentale: Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ieri notte, sono stati informati dai segretari regionali e oggi daranno il via libera all'una o all'altra ipotesi.Per la seconda volta deve intervenire Roma per risolvere i contrasti in Abruzzo, com'è già accaduto per la scelta del candidato presidente risultata vincente. Ma facciamo un passo indietro, a quando, alle 19.30 di ieri, la riunione politica più importante del dopo voto è iniziata non a Pescara, com'era previsto, ma a Roseto, in casa Bellachioma (rientrato da Roma dopo un breve ricovero al Gemelli per un problema di salute subito superato). L'azionista di maggioranza della coalizione, per via del 28% raggiunto e i dieci consiglieri ottenuti, vanta un diritto di prelazione. Che si traduce - secondo il manuale Cencelli - in cinque poltrone: quattro assessori e il presidente del consiglio regionale. Agli altri tre restano due assessorati e lo "sgabello" del sottosegretario di giunta. Ma Pagano non ci sta e dice di poter vantare quattro consiglieri perché ai tre azzurri, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo e Umberto D'Annuntis, si aggiunge Marianna Scoccia, moglie di Andrea Gerolosimo, eletta in quota Udc-Dc-Idea, in virtù di un patto federativo già siglato a livello nazionale tra Antonio Tajani (Forza Italia) e Lorenzo Cesa (Udc). Un patto che nessuno dei tre alleati riconosce perché non è mai stato calato in Abruzzo dove, invece, vige l'accordo siglato tra la coalizione e il candidato presidente poi eletto. Pagano non cede. Gli altri neppure. Il tavolo si spacca e Marsilio è subito chiamato alla prima operazione di taglia e cuci.
Lega a Forza Italia: «Non sta né in cielo, né in terra»
ROSETO Solo le reazioni a caldo del tavolo politico regionale danno l'idea del grado della spaccatura. «La posizione della Lega resta di 4 assessori più la presidenza del consiglio», esordisce Bellachioma, «c'è una controproposta di Fratelli d'Italia di tre assessori alla Lega e gli altri tre a loro, Forza Italia e Zelli che rimetto subito nelle mani di Salvini perché non dobbiamo dare agli abruzzesi l'immagine di chi litiga per le poltrone. Se Matteo mi dirà che gli va bene, cediamo un assessorato, nonostante che i rapporti di forza non si discutano. La proposta di Pagano di volere due assessorati invece non sta né in cielo, né in terra», esclama infine il leader regionale del Carroccio che sgombera anche il campo da chiacchiere sul suo futuro dando una ghiotta anticipazione politica: «La Lega sarà commissariata in tutt'Italia per l'organizzazione del nuovo partito Lega Salvini Premier. Ma in Abruzzo io resterò segretario politico. Lo ha detto Matteo». Passiamo a Pagano che taglia corto: «Bisogna rivedersi alla presenza di Marsilio. Con quattro consiglieri ci toccano due assessori. Basta conoscere l'aritmetica della terza elementare!».
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