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Data: 22/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Nuova giunta falsa partenza Pagano se ne va

PESCARA Il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ieri ha abbandonato, già dopo pochissime battute, il primo tavolo ufficiale tra partiti per trattare la composizione della nuova giunta regionale guidata da Marco Marsilio. E' riesploso, in modo clamoroso, il cosiddetto caso Scoccia: forte dell'accordo nazionale su base federativa tra Tajani (Fi) e il segretario nazionale dell'Udc Cesa, Pagano ha esordito dinanzi agli alleati (Bellachioma per la Lega, Sigismondi per Fratelli d'Italia e Zelli per Azione politica), dicendo di parlare a nome di quattro consiglieri. I tre di Forza Italia, appunto, e Marianna Scoccia, eletta nella lista Udc-Dc-Idea dopo essere stata inserita in extremis, nonostante un veto preciso dettato dall'essere moglie di Andrea Gerosolimo, ex assessore della giunta D'Alfonso.
Il tavolo, in modo particolare Zelli, ma anche Sigismondi, ha nettamente respinto questa posizione. Per motivi politici, certamente, ma anche aritmetici: con quattro consiglieri Pagano ha rivendicato due posizioni in giunta, una di troppo secondo le altre forze. E così il coordinatore azzurro si è alzato e se n'è andato, abbandonando repentinamente la discussione. Più tardi, al Messaggero, ha chiarito la posizione: «Siamo il partito che l'ha creato il centrodestra, non ci sottrarremo a un accordo, ma alla presenza del governatore Marsilio. E' evidente che il presidente della Regione non può sottrarsi a una responsabilità che è innanzitutto sua». Chiaro il messaggio: Marsilio se vuole conservare l'appoggio di quattro consiglieri- decisivi per la maggioranza- deve assumersi l'onere di remunerare adeguatamente Forza Italia. Altrimenti si rischia una clamorosa rottura ancor prima di cominciare.
L'INTESA
La riunione è poi andata avanti senza Pagano. L'accordo finale, se di accordo si può parlare, dovrà passare il vaglio delle segreterie nazionali. E cioè di Salvini, a cui oggi Bellachioma relazionerà l'esito del vertice, e Giorgia Meloni. Un passaggio che sembra anticipare l'intesa sovranista di cui molto si parla a livello nazionale. L'Abruzzo potrebbe essere laboratorio anche in questo. La linea è che «tutti saranno rappresentati». Nei dettagli, però, si è partiti, da queste richieste: la Lega vuole cinque posizioni, ovvero quattro assessori più la presidenza del Consiglio. A quel punto il tavolo ha formulato una controproposta di tre assessori più la vice presidenza del Consiglio. Fratelli d'Italia rivendica un assessorato, ma Bellachioma ha fatto presente che il partito ha sia il governatore e, probabilmente, avrà il sottosegretario. Il coordinatore della Lega parlerà a Salvini e deciderà se fare un passo indietro o meno. Anche Azione Politica rivendica una posizione, mentre a Forza Italia è stato attribuito un posto, in contumacia. La trattativa è appena cominciata, le frizioni erano nell'aria, ma certamente non ci si attendeva uno start così teso. La palla passa a Marsilio che ora dovrà necessariamente provare a mediare le posizioni.

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