L'AQUILA - Al primo summit per la nuova Giunta regionale subito una spaccatura nel centrodestra, quindi partenza in salita per la coalizione guidata dal neo presidente, Marco Marsilio, senatore di Fratelli d’Italia, chiamata, dopo il trionfo alle elezioni del 10 febbraio scorso, a dare all’Abruzzo un esecutivo in tempi brevi.
Forza Italia ha rotto con gli alleati con un’azione lampo: dopo 10 minuti di confronto, il coordinatore regionale azzurro, il senatore Nazario Pagano, ha abbandonato il tavolo dopo il diniego, da parte di Lega, Fratelli d’Italia e Azione politica, alla istanza forzista di rappresentare anche gli interessi della lista Udc-Dc-Idea, ripudiata dalla coalizione per via della candidatura di Marianna Scoccia, poi eletta, nonostante il veto del centrodestra perché moglie dell’ex consigliere ed assessore regionale di centrosinistra Andrea Gerosolimo.
L’intesa sancita a livello nazionale tra il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, e il vice presidente di Fi, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, è finalizzata all’unione delle forze con quattro consiglieri per chiedere due assessori.
Una richiesta nemmeno presentata da Pagano visto che l’alleanza è stata subuto rispedita al mittente.
I tre partiti rimasti sul tavolo hanno comunque formulato due ipotesi di Giunta: una della Lega con 4 assessori, compreso il vice presidente e poi il presidente del consiglio regionale, uno a Fdi e uno ad Azione Politica, con l’assessore esterno che andrà al leader civico, l’imprenditore pescarese Gianluca Zelli, presente alla riunione.
E per concludere il sottosegretario alla presidenza a Fratelli d’Italia.
A questo assetto ha fatto seguito una controproposta presentata a nome di Marsilio, non presente al confronto tra i segretari di partito, dal coordinatore regionale di Fdi, Etel Sigismondi: 3 posti alla Lega e uno a ciascuno a Fdi, Fi e Azione Politica con il sottosegretario alla presidenza ancora ai meloniani.
Le due proposte saranno poste al vaglio dei leader nazionali, poi dopo le indicazioni Marsilio chiamerà in riunioni individuali i responsabili.
Ma come era nell’aria, non sarà facile risolvere il nodo Forza Italia che potrebbe anche sfilarsi dalla maggioranza di centrodestra facendo partire in salita la legislatura visto che il centrodestra può contare su 18 consiglieri.
Per evitare il pericolo, Pagano chiama il neo presidente: “Attendo che Marsilio comunichi a tutti i partiti della maggioranza che anche la lista dell’Udc ha contribuito alla vittoria del centrodestra – ha spiegato in serata il senatore azzurro -. Non siamo d’accordo sul fatto che si contesti a Forza Italia di rappresentare l’Udc come stabilito dai due partiti l’ultima volta ieri a Roma in un incontro per le europee al quale erano presenti Silvio Berlusconi e Cesa. Chiediamo a Marsilio di fare chiarezza in tempi brevi”.
Una ultima annotazione: il summit si è svolto a Roseto degli Abruzzi in una insolita location, l’abitazione del leader abruzzese Giuseppe Bellachioma, che ha chiesto la cortesia ai colleghi di coalizione per le sue non perfette condizioni di salute e al fine di evitare che l’incontro saltasse.
Una prova del fatto che nonostante le difficoltà, il centrodestra vuole chiudere subito la importante partita. (b.s.)