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Pescara, 23/11/2024
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24/02/2019
Il Centro
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Regione, confermati tutti i consiglieri. Marsilio presidente, via libera agli altri ma con i voti corretti. Già domani si celebra il passaggio di consegne. Lolli lascia, cerimonia alle 11 all’Aquila. Marsilio: subito al lavoro pancia a terra. Esulta Mauro Febbo (Fi) ma Iampieri ricorre al Tar per tornare in consiglio |
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L'AQUILA Alle 12,15 di ieri la Corte d'Appello dell'Aquila ha chiuso la partita sui nomi degli eletti per l'undicesima legislatura. Il verbale di 55 pagine, firmato dai giudici Rita Sannite, Alberto Iachini Bellisarii e Nicoletta Orlandi, è stato trasmesso al Consiglio regionale d'Abruzzo. Marco Marsilio è stato proclamato Presidente della Regione Abruzzo con 299.503 voti. Confermati la ripartizione dei seggi e i nomi degli eletti sanciti da Eligendo, la società che opera per il ministero dell'Interno. La maggioranza di centrodestra ha 18 seggi (10 Lega, 3 Forza Italia, 2 Fratelli d'Italia, uno Azione politica, uno Udc-Dc-Idea, più Marsilio), mentre alla minoranza ne spettano 13 (7 al M5S, 3 al Pd, uno alla lista Legnini presidente, uno ad Abruzzo in Comune, più Giovanni Legnini, 195.146 voti, candidato presidente giunto secondo). Le preferenze sono state corrette. I NOMI DELLA MAGGIORANZA. La maggioranza, capeggiata da Marsilio, è così composta. Lega: Nicola Campitelli (8.168 voti), architetto, ex assessore provinciale e coordinatore nella provincia di Chieti della Lega; Manuele Marcovecchio (4.288), sindaco di Cupello; Sabrina Bocchino (3.795), imprenditrice ed ex consigliere comunale di Vasto; Emanuele Imprudente (8.793), assessore comunale dell'Aquila; Simone Angelosante (3.824), reumatologo e sindaco di Ovindoli; Vincenzo D'Incecco (6.675), consigliere comunale a Pescara; Nicoletta Verì (4.945), ex assessore regionale nella giunta Chiodi; Pietro Quaresimale (8.695), ex sindaco di Campli; Emiliano Di Matteo (8.474), ex sindaco di Ancarano; Antonio Di Gianvittorio (6.217), vicesindaco di Notaresco.Forza Italia: Mauro Febbo (5.447), consigliere uscente; Lorenzo Sospiri (6.002), capogruppo uscente; Umberto D'Annuntiis (5.571), sindaco di Corropoli.Fratelli d'Italia: Guido Quintino Liris (6.169), vicesindaco dell'Aquila e Guerino Testa (2.749), ex presidente della Provincia di Pescara. Udc-Dc-Idea: Marianna Scoccia (5.266), sindaco di Prezza, moglie di Andrea Gerosolimo e che, dopo essere stata la spina politica con cui Marsilio deve fare i conti, è stata riammessa in maggioranza. Infine Azione Politica: Roberto Santangelo (2.645), consigliere comunale all'Aquila. I NOMI DELLA MINORANZA. La componente del centrosinistra, capeggiata da Legnini, è la seguente. Pd: Silvio Paolucci (6.313), assessore uscente; Antonio Blasioli (3.741), vicesindaco di Pescara, e Dino Pepe (5.404), assessore uscente.Lista Legnini Presidente: Americo (Chicco) Di Benedetto (4.026), consigliere di minoranza all'Aquila; Abruzzo in Comune-Regione Facile: Sandro Mariani (4.109), ex consigliere regionale e capogruppo del Pd. La minoranza è completata dai 5 Stelle: Sara Marcozzi (6.557 voti e 125.675 da candidata presidente), rientrata grazie alla candidatura a consigliere nella lista di Chieti; Pietro Smargiassi (3.291) consigliere regionale uscente di Vasto; Francesco Taglieri Sclocchi (3.141) di Lanciano; Domenico Pettinari (9.515), consigliere regionale uscente di Pescara; Barbara Stella (2.289), geologa di Cepagatti; Giorgio Fedele (2.880), di Avezzano e Marco Cipolletti (2.189), agronomo teramano. ORA CHE COSA ACCADE. I volti nuovi sono 23, i consiglieri che tornano in sella 8. Le donne in Emiciclo salgono da 2 a 5 grazie alla doppia preferenza di genere. Entrano 5 sindaci, tutti della coalizione di centrodestra. Grazie alla legge elettore e al metodo D'Hondt, che stabilisce la suddivisione dei seggi, il M5S, arrivato terzo, conquista 7 poltrone che ieri la Corte d'Appello ha convalidato. Infine il primo Consiglio regionale della nuova legislatura verrà convocato dalla consigliera Verì non prima di 10 giorni e non oltre 20 a partire da ieri.
Già domani si celebra il passaggio di consegne. Lolli lascia, cerimonia alle 11 all’Aquila. Marsilio: subito al lavoro pancia a terra. Esulta Mauro Febbo (Fi) ma Iampieri ricorre al Tar per tornare in consiglio
Il passaggio di consegne tra il presidente vicario, Giovanni Lolli e il neo governatore, Marco Marsilio, è fissato per domani, alle 11, a Palazzo Silone all’Aquila. Come simbolo della continuità amministrativa alla guida della massima istituzione regionale, è stata scelta una targa d’argento - con incisi i nomi dei 18 Presidenti che dal 1970 ad oggi si sono succeduti alla guida della Regione Abruzzo - che passerà dalle mani di Lolli in quelle di Marsilio. La cerimonia, che si terrà nella sala "Auditorium Piervincenzo Gioia", sarà trasmessa in diretta streaming sul portale della Regione e su Facebook. A CALDO. Parla Marsilio che, raggiunto telefonicamente in Sardegna dove sta sostenendo anche nelle ultime ore prima del voto il candidato presidente di centrodestra, Christian Solinas, dichiara dopo la proclamazione degli eletti: «Da lunedì al lavoro. Come? Ventre a terra, ma non voglio esprimere giudizi sulle discussioni in corso tra i partiti», sottolinea, «perché a me compete fare la giunta e non commentare le trattative». ESULTA. Il verdetto della Corte d’appello sgombera il campo anche dai discorsi di presunti ribaltoni. E Mauro Febbo (Forza Italia) esulta. «Ora che c’è l’esatta composizione del consiglio bisogna solo iniziare a lavorare per dare una svolta all’Abruzzo. La mia aspirazione di tornare in consiglio regionale si è concretizzata. La priorità in assoluto è quella di mettere mano alla rete ospedaliera recuperando una sanità territoriale che è stata lasciata troppo all’abbandono e poi ricreare un rapporto di dialogo con il ministero della Salute che ci permetterà di ottenere le deroghe finora solo annunciate ma non realizzate né accolte nel modo in cui sono state chieste. E non penso», continua Febbo, «che sarà difficile dialogare con un ministro che fa parte di un movimento che in Regione è all’opposizione perché quando si rappresenta una istituzione non si deve tener conto dell’appartenenza politica. Per di più», aggiunge, «c’è un partito che governa in Abruzzo e che fa parte della maggioranza di governo. Dopo la sanità», conclude il forzissta, «metto tra le priorità la sistemazione della rete viaria abruzzese e la riprogrammazione e l’erogazione dei fondi europei con particolare attenzione a quelli agricoli. A Emilio Iampieri invece preferisco non dire nulla». L’ALTRA CAMPANA. Ma proprio il consigliere forzista escluso che fino a ieri mattina sperava di rientrare al posto di Febbo, annuncia in serata che ricorrerà al Tribunale amministrativo regionale. E scrive: «Non un solo voto, tra quelli espressi nei miei confronti e degli amici candidati di Forza Italia, verrà sprecato perché, e ne sono convintissimo, i voti riportati dalla lista nella Provincia dell’Aquila sono sufficienti per eleggere un rappresentante in Consiglio Regionale. L’errore, macroscopico e incredibile, si verifica all’ultimo passaggio quando, invece di utilizzare i resti per ciascuna lista, viene utilizzato un dato numerico corrispondente ai voti di ogni lista. Ricorreremo senza dubbio al Tar. Tra meno di tre mesi, la verità elettorale sarà ristabilita». GIUNTA IN PORTO. Passiamo al rompicapo-giunta. Lo strappo tra Forza Italia e gli altri tre alleati, Lega, Fratelli d’Italia e Azione Politica, non si è ancora ricucito. Anzi, a sentire il coordinatore azzurro, Nazario Pagano, la frattura si è allargata. Alle voci incontrollate che ieri indicavano la neo consigliera Marianna Scoccia passata dall’Udc a Forza Italia per portare realmente a quattro il numero dei consiglieri forzisti e garantire due assessori agli azzurri secondo le regole del manuale Cencelli, Pagano ribatte: «Sono chiacchiere. A noi non serve il quarto consigliere. Forza Italia, con i voti presi e la sua storia, ha diritto ai due assessori a prescindere dagli accordi nazionali con l’Udc. E non credo», aggiunge, «che Salvini abbia un piano per scaricarci. Lo conosco bene e lo ritengo leale». La bacchetta magica passa nelle mani di Marsilio. Che la userà domani sera.
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