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Data: 25/02/2019
Testata giornalistica: Mapero'
Salvini, lo strappo: quattro assessori, non trattiamo

Matteo Salvini non cede di un millimetro. Quattro assessorati più la presidenza del Consiglio regionale: qui non si tratta di poltrone ma di rispetto degli elettori, fa sapere da Roma mentre aspetta il risultato del voto in Sardegna. Le minacce di Forza italia, quelle di Antonio Martino che venerdì ha fatto sapere che il partito di Berlusconi è pronto a uscire dalla maggioranza se non verrà accolta la richiesta di due assessorati, a lui gli fanno un baffo.

E’ scontro all’interno del centrodestra sulla composizione della giunta regionale abruzzese, uno scontro che non vede soluzioni al momento. E che lascia la palla degli assessorati da dividere tra Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Azione politica, nelle mani di Marco Marsilio che domani mattina riceverà da Giovanni Lolli le chiavi della Regione. Il passaggio delle consegne è fissato per le 11 all’Aquila a Palazzo Silone.

Non c’è margine per trattare, a questo punto: a meno che qualcuno degli alleati non faccia un passo indietro. Potrebbe farlo Fratelli d’Italia, se glielo chiedesse Marsilio, visto che ha ottenuto la poltrona del presidente e avrà quella del sottosegretario.

Ma anche Forza Italia dovrà tornare sui suoi passi: il no al secondo assessorato e a Marianna Scoccia in giunta, è secco. Marsilio, che aveva detto alla moglie di Gerosolimo che per ora non sarebbe entrata in maggioranza, non può perdere la faccia: per lei è il tempo del purgatorio, poi si vedrà, magari tra un anno. Quindi gli azzurri non possono sommare ai propri voti quelli dell’Udc, dicono Lega e Fratelli d’Italia, perché si tratterebbe di falsare il risultato uscito dall’urna. Pagano, che la settimana scorsa ha abbandonato il vertice con gli alleati riuniti a casa di Giuseppe Bellachioma a Roseto, urlando come un ossesso e sbattendo (letteralmente) la porta, dovrà farsene una ragione.

Per quanto riguarda Azione Politica e Gianluca Zelli, loro potranno accontentarsi della vice presidenza del Consiglio regionale, oppure toccherà sempre a Marsilio tirare la coperta corta per cercare di farci stare dentro tutti.

Queste sono le condizioni, ribadisce la Lega da Roma, e se il centrodestra vuole fare la giunta in tempi rapidi, loro sono pronti. Pronti anche con i nomi da calare sul piatto: ma non conterà il numero di preferenze, non verrà premiato chi ha portato più voti; conteranno il merito e le competenze.

ps: E non ci sarà molto da trattare, a quanto pare: il timbro è sempre Salvini che lo mette.

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