L'AQUILA - Nuova Giunta regionale, non ci sarà nessun vertice nazionale tra i leader del centrodestra per chiudere la partita: la Lega, a sorpresa, non fa sconti e ufficializza con fermezza la richiesta di 4 assessori regionali, tra cui la vice presidenza, e la presidenza del Consiglio regionale.
Senza spazio per ripensamenti, una decisione insindacabile “alla luce dei circa 160 mila voti degli abruzzesi (27,5 per cento) ai salviniani alle regionali del 10 febbraio scorso, nell’ambito dei 299.503 della coalizione andati al presidente, Marco Marsilio (Fdi) e dei 10 consiglieri regionali eletti all’Emiciclo”.
La comunicazione arriva in serata direttamente dal deputato e segretario regionale, Giuseppe Bellachioma, che oggi stesso, dopo contatti telefonici, ha avuto il via libera dal leader nazionale e vice premier, Matteo Salvini, sulla proposta originaria fatta sul tavolo dei partiti di giovedì scorso a Roseto degli Abruzzi, proprio a casa di Bellachioma che aveva chiesto agli alleati il “sacrificio” perché in non buone condizioni di salute.
“Io e Matteo abbiamo ragionato e confermiamo che la Lega ha diritto a 4 assessorati, tra cui la vice presidenza, e alla presidenza del Consiglio regionale nel rispetto della dignità e della volontà di 160mila abruzzesi che ci hanno votato, il 60 per cento della coalizione. Ho mandato pieno da Salvini a trattare senza nessun intervento da Roma, per noi non ci saranno più incontri di colazione, ma direttamente con il presudente - spiega con parole ferme al nostro giornale.
Il giorno dopo la proclaziome del presidente Marsilio e dei 30 consiglieri e alla vigilia dell’insediamento del neo governatore con il passaggio di consegne con il presidente vicario uscente, Giovanni Lolli, in programma domattina, la palla ripassa in Abruzzo ai partiti della coalizione, Forza Italia (9,07 per cento dei consensi), Fratelli d’Italia (6,5), Azione Politica (3,47) e lista Udc-Dc-Idea (2,88), che dovranno giocarsi le “briciole” visto che ai quattro partiti rimangono due assessorati, il sottosegretariato alla presidenza della Giunta, la vice presidenza del Consiglio regionale e l’assessorato tecnico.
La decisione della Lega gela le ambizioni di Fratelli d’Italia che nella stessa riunione di giovedì sera aveva presentato una controproposta da parte del coordinatore regionale, Etel Sigismondi, che l’ha difesa in una intervista ad Abruzzoweb, che prevedeva 3 assessori ai salviniani, un assessore a ciascuno per Fi, Fdi e Azione Politica, con il sottosegretariato ancora al partito del presidente.
“La gente ha votato in massa la Lega è giusto che nella rappresentanza in Regione si tenga fede a quel voto - continua Bellachioma -, per questo non accettiamo compromessi, non vogliamo fare sconti né ripicche, e non entriamo nel merito delle decisione in riferimento agli altri posti, due assessori, il sottosegretario e la vice presidenza del consiglio. Il nostro è un ordine di partito nel rispetto di regole di coerenza e buon senso per il successo della Lega che ha chiesto una posizione di governo ogni due consiglieri eletti in attuazione del manuale Cancelli, né più né meno”.
Il piglio con cui ha parlato il leader abruzzese della Lega la lascia spazio a ripensamenti. E così da domani i quattro partiti della coalizione ma, soprattutto, il senatore Marsilio si ritroveranno a trovare la quadra e a sciogliere i nodi dai quali la Lega si è sfilata, a cominciare dalla posizione di Forza Italia che minaccia di uscire dalla coalizione lasciando dopo 10 minuti la riunione di giovedì scorso con il coordinatore, Nazario Pagano, per il no degli alleati all’alleanza tra Fi e Udc, ripudiata in campagna elettorale dal neo presidente, Marsilio, perché ha candidato Marianna Scoccia, poi eletta con oltre 5mila voti, nonostante il veto, in particolare, di Lega e Fdi, perché moglie dell’ex consigliere e assessore regionale di centrosinistra, il civico Andrea Gerosolimo.
Ci sarà un lavoro di mediazione da fare anche da parte del coordinatore regionale dei meloniani, Sigismondi, che ieri sera ad AbruzzoWeb, rispetto alla controprioposta alla Lega aveva spiegato: “È una proposta di buon senso che tiene presenti i reali voti, è una buona base di lavoro per costruire la futura Giunta. Comunque, i numeri sono da ponderare anche con i singoli pesi degli assessorati, io sono per il buon senso, ma deleghe, assessorato tecnico e nominativi saranno oggetto di successiva valutazione, mi preoccupo di far prevalere la giusta ripartizione”.
Sigismondi per la decisione definitiva riteneva determinate la il vertice nazionale della Lega del quale per tutta oggi si è stati in attesa, sottolineando che la controproposta alla richiesta dei salviniani “è stata condivisa con la Meloni e quindi è istanza ufficiale del partito”. Sigismondi ha anche sbattuto la porta in faccia alla intesa Fi-Fdi bollata come “fantasiosa aggregazione dopo le elezioni”.
“Le giunte si fanno in base alle risultanze elettorali, l’Udc ha corso da sola rispetto a Forza Italia. Sull’Udc c’è una chiara presa di posizione antecedente al voto e una successiva al voto di Marsilio, in questa ultima il presidente ha spiegato che ci sarà modo e tempo di un dialogo e rinsaldare un percorso comune, quindi, c’è un’apertura - ha continuato Sigismondi -. Se arriverà la posizione della Lega, per quanto mi riguarda il tavolo si è tenuto e chi voleva poteva dire la propria in quel tavolo. Marco è stata una persona umile, ha chiesto ai partiti una prima scrematura e ragionamento, fase che per me e Fratelli d’Italia si è conclusa. Attendiamo le risultanze del confonto anche degi altri partiti che avevano esigenza di vedere i vertici, se sarà accettata la controporposta andremo a presentarla a Marsilio. Il risultato vero, guardando i dati, è quattro posizioni alla Lega, e uno a ciascuno a Fdi, Azione Politica e Forza Italia, alla sette posizioni, questo al di là delle fantasiose aggregazioni dopo le elezioni - ha concluso il dirigente di Fdi.