L'AQUILA«... E ora mi "tocca" darti questa...». Così Giovanni Lolli, vicario reggente, ha consegnato la Regione Abruzzo nelle mani di Marco Marsilio, il neo presidente del centrodestra, che da ieri mattina ha ufficialmente assunto le funzioni per le quali il popolo abruzzese lo ha votato."Questa", come l'ha detta Lolli, era la targa con i diciotto nomi dei predecessori di Marsilio. Una battuta naturalmente, visto il clima di amicizia che ha caratterizzato il passaggio di consegne ieri mattina all'Aquila, nell'Auditorium di Palazzo Silone, sede della presidenza della Regione.Alla presenza del coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano, di Gianluca Zelli, leader del movimento Azione Politica; Pietro Quaresimale e Piero Fioretti della Lega (assenti il segretario regionale Giuseppe Bellachioma e il deputato Luigi D'Eramo), e il coordinatore regionale di FdI, Etelwardo Sigismondi, oltre a diversi sindaci - tra i quali Gabriele De Angelis, di Avezzano, e Pierluigi Biondi, dell'Aquila -, il direttore generale Vincenzo Rivera, e molti dirigenti, Lolli ha passato il testimone a Marsilio: «Lascio una Regione in linea con il bilancio».«Ci lega un rapporto di amicizia e mi sento di dirgli che c'è molto da lavorare. Se posso permettermi un consiglio», ha detto Lolli, «bisogna evitare che i tanti problemi di ogni giorno non lascino il tempo di guardare la prospettiva. Questa è una Regione che dal punto di vista dell'apparato industriale e agricolo, è a tutti gli effetti più vicina al Centro Nord. Ma dal punto di vista delle infrastrutture, vecchie e nuove, dei servizi e del funzionamento della pubblica amministrazione, no. È la contraddizione di fondo, che rischia di strangolarla e non farle esprimere tutte le sue potenzialità. Un altro problema che lascio - al quale mi sono dedicato molto - è seguire i nostri concittadini che rischiano di perdere il posto di lavoro. Sono tanti, io ce l'ho messa tutta e sono convinto che anche tu (rivolto a Marsilio), direttamente o incaricando qualcuno, lo farai».Infine, sul suo futuro: «Io ti osserverò "dall'alto" - visto il colore della mia faccia, puoi capire da dove (la montagna, il suo grande hobby, ndr) -. Ti faccio i migliori auguri. E mi "tocca" consegnarti questa...». «Sento tutto il peso della responsabilità ed è con grande emozione che assumo formalmente l'incarico di presidente della Regione Abruzzo. Condivido l'analisi che ha fatto Giovanni. Il programma punta molto sulle infrastrutture», sono state le prime parole del neo presidente Marsilio. « Siamo consapevoli che questa regione potrebbe essere in grado di moltiplicare la propria capacità di produzione, ricchezza, lavoro, benessere dei cittadini, se riuscissimo a risolvere alcune importanti vertenze, che non si risolvono solo lavorando qui, ma sui tavoli nazionali ed europei, dove si fanno le scelte strategiche e si individuano le risorse. Mi metto al servizio di questo progetto, insieme a tutta la coalizione, alla quale chiedo di essere aiutato a portare avanti questo immane lavoro».E un appello all'opposizione: «Lavorare nell'interesse della regione, insieme, per sfidarci sulla qualità delle proposte e non per bloccare quelle che si fanno; suggerire, proporre, aiutare, soprattutto nelle cose che ci accomunano e che sentiamo insieme come utili per la nostra regione. Questo è lo spirito con il quale assumo questo incarico. E spero di avere la forza e di conservare sempre la serenità e la lucidità nonostante, immagino, la giornata sarà piena di faldoni e di dossier che piovono sul tavolo. Cercherò di comporre una squadra che mi aiuterà a entrare in queste emergenze, dividere il peso di queste responsabilità e assumere le decisioni che servono». E, infine, rivolto a Lolli: «Grazie, ti auguro un meritato riposo. E ti invidio un po'. Hai fatto un lungo lavoro tra pienezza di poteri e supplenza, anche in situazioni delicate, alle quali hai fatto fronte con equilibrio e saggezza, che ti riconosco. Ti conosco da tempo e so quanto vali, come persona e come uomo politico. Sarà sempre utile ogni consiglio da parte di chi mi ha preceduto e ha forza e radicamento sul territorio; può aiutarci a rappresentare un punto di vista e assumere le decisioni». Poi, il fuoco di fila di domande: dalla giunta («sono qui non per fare annunci, ma per fare la giunta»), ai manager Asl («due sono in scadenza naturale, dagli mi attendo un atto di correttezza, le dimissioni»), fino alla sua vita familiare: dove sposterà il suo domicilio? L'Aquila? Tocco da Casauria (dove ha il papà Luigi e vive anche lo zio Mario, ndr)? Pescara? Oppure resterà a Roma e viaggerà? «Questo è un rebus», la risposta di Marsilio.