L'AQUILA Marco Marsilio non può più accontentare tutti. La posizione dominante è quella della Lega. Forza Italia, finita nel mirino di Matteo Salvini in persona, sarà costretta a rinunciare a uno dei due assessorati chiesti. Così come tra Fratelli d'Italia e Azione politica c'è chi dovrà accettare il sacrificio. Il borsino della giunta, in questo caso, dà per sfavoriti i primi.Ma il vero scontro nel centrodestra si consuma tra Lega e Forza Italia. È il quadro emerso ieri mattina dopo il primo giro di consultazioni tra Marsilio e i partiti al quale non ha partecipato il coordinatore della Lega, Giuseppe Bellachioma che, sentito dal Centro, ha dettato la linea del partito: nessuna concessione. E Salvini lo ha ribadito in modo eclatante ieri sera in tv, da Nicola Porro, davanti a una platea di telespettatori pari al doppio di tutti gli elettori abruzzesi.Per la Lega non c'è margine di trattativa. Il primo a dirlo è stato Bellachioma: «L'elettorato del centrodestra ha votato Lega e vuole che sia la Lega a governare l'Abruzzo al di là delle richieste degli altri. La Lega ha fatto vincere Marsilio e la coalizione, tutti gli altri debbono solo fare un bagno d'umiltà perché senza di noi non avrebbero avuto nulla. Non ne faccio una questione di poltrone ma di rispetto del voto di 160mila abruzzesi. La Regione dev'essere gestita da un governo leghista in ogni forma ed espressione. La nostra richiesta è semplice: tradurre in termini di governo il risultato del voto: quattro assessorati e la presidenza del consiglio regionale». E se Marsilio dovesse chiedere a Bellachioma di scendere a tre assessori? «L'hanno già fatto, Matteo ha già detto no. Aspetto solo che Marsilio mi chiami per accettare la nostra richiesta. Io sono tranquillissimo». Passiamo a Forza Italia: accetterà di fare il passo indietro? «Ho confermato a Marco Marsilio due cose», esordisce Nazario Pagano, «la prima è che Forza Italia, sulla base dei voti presi, della storia del partito e dell'autorevolezza degli eletti, chiede una doppia presenza in giunta. La seconda è che sia lui a farsi carico di questo problema elevandosi a super partes». Ma se Marsilio dovesse dire di no a Forza Italia? «Se per ipotesi dovesse accadere», risponde Pagano, «non sbatterò i pugni sul tavolo ma riunirò i miei consiglieri regionali per valutare insieme le conseguenze». Alle 21,30 in punto però Salvini sgancia la bomba su Forza Italia e mette Pagano con le spalle al muro durante l'intervista che Porro gli fa a "Quarta Repubblica", su Rete4. «Una parentesi sull'Abruzzo», attacca, «ci hanno dato una marea di fiducia, vogliamo cominciare a lavorare, ma non è possibile che si stia perdendo tempo perché c'è qualche partito che sta litigando per un assessore in più o in meno. Ogni riferimento a Forza Italia è puramente casuale. Gli abruzzesi meritano una giunta che cominci a lavorare domani mattina, rispettando il voto degli elettori. La pazienza ha un limite».