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Data: 26/02/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sardegna, vince il centrodestra Il crollo di M5S. Governo, competizione “soft” per frenare la caduta dei 5Stelle

ROMA Il candidato del centrodestra Christian Solinas è il nuovo governatore della Sardegna con circa il 48% dei voti. La sua coalizione è al 52%. I 5Stelle, che alle politiche 2018 avevano annientato gli altri partiti dall'alto del loro 42,5%, si sono schiantati scendendo sotto il 10%. Il centrosinistra raccoglie il 33% circa dei consensi con il Pd che, a sorpresa, è anche il primo partito dell'isola ma con solo il 13% dei consensi e con un'ottima resa sul campo del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
Con un M5s fortemente ridimensionato, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Maloni vede la crisi di governo più vicina. Ma il premier Conte e i due vice, Di maio e Salvini, all'unisono, assicurano che per l'esecutivo «non cambia niente».
L'ENFASI
«Non dobbiamo enfatizzare le regionali - osserva Giuseppe Conte - sono importanti per la Sardegna ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale». Secondo Luigi Di Maio «per il governo non cambia nulla». Stesse parole scelte come un mantra anche da Matteo Salvini: «Al livello nazionale non cambia nulla, il governo - garantisce - non è a rischio». Al di là del governo, il commento del ministro dell'Interno punta a rilanciare l'orgoglio di partito: «Dalle politiche a oggi - rivendica Salvini - su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l'Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega».
Il centrodestra punta già alle regionali di fine mese, in Basilicata. Tuttavia, già in queste ore, tornano le frizioni nei rapporti tra Forza Italia e Lega, con gli azzurri convinti che «il peggio sia passato», che l'Opa ostile lanciata da Salvini sull'elettorato azzurro, vincente il 4 marzo, sia ormai stata ormai arginata.
Concetto ribadito dall'ex premier, Silvio Berlusconi nei suoi colloqui post voto: la Lega al 12 e Forza Italia all'8% in Sardegna - ragiona il Cavaliere - dimostra che Salvini è stato ridimensionato e non è autosufficiente. Berlusconi analizza con evidente favore il tracollo pentastellato.
Alla luce di queste considerazioni, la palla passa nelle mani del segretario leghista, preoccupato dal rischio che la permanenza di un governo sempre meno amato, i troppi compromessi accettati sull'altare del contratto, alla fine possano frenarlo nelle urne e indebolire il vigore della sua leadership.
E chissà che lo sfondamento parzialmente mancato in Sardegna contro il secco 27% raggiunto in Abruzzo sia un campanello d'allarme riguardo alla sua strategia di partner leale ai Cinque Stelle a Roma.


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