Per la Fiom Cgil le linee guida discusse al tavolo col governo non bastano. Aumenta ancora la cassa integrazione per i lavoratori. Cig per tutto il 2019 per i 268 addetti di Flumerì, ma potrebbe riguardare anche Bologna
C'è il piano industriale per Industria italiana autobus, ma si prolunga la cassa integrazione per i lavoratori. E' quanto emerge dal tavolo che si è tenuto oggi a Roma tra governo, azienda e sindacati sul futuro degli stabilimenti ex Bredamenarinibus di Bologna ed ex Irisbus Flumeri in provincia di Avellino.
"L’azienda ha illustrato le linee guida del piano industriale 2019-2021 per la ripresa produttiva, occupazionale e sviluppo sostenibile. E’ stata descritta la compagine societaria che è così suddivisa: 42,76% Invitalia, 28,65% Leonardo e 28,59% Karsan; prevedendo entro il 29 luglio del 2019 l’ingresso di un socio industriale che ad oggi non c’è". Ne danno notizia Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil, Massimiliano Guglielmi, segretario generale Fiom Campania, Sandra Ognibene, segretaria Fiom Bologna, Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom Avellino, Franco Fiordellisi, segretario generale Cgil Avellino.
"L’azienda - proseguono i sindacalisti Fiom - ha comunicato che a Flumeri saranno allestite due linee di produzione, una per l’elettrico e l’altra per il gasolio, mentre a Bologna saranno rafforzati la produzione a metano e gasolio, e la ricerca e sviluppo. Il piano prevede la realizzazione di 626 autobus nel 2019 di cui il 25% prodotto in Italia, 650 nel 2020 di cui il 60% e 700 nel 2021 di cui l’80% nel Paese".
Il Governo sta procedendo nella direzione del polo pubblico attraverso un percorso di ricapitalizzazione dell’azienda che ancora non si è concluso. "Il punto centrale per noi - sottolinea la Fiom - è che la maggioranza del capitale è costituito da Invitalia e Leonardo. Occorre ristabilire un’interlocuzione stabile con l’azienda, sia a livello di stabilimento, sia a livello di rapporti formali tra l’azienda e le organizzazioni sindacali".
La Fiom ha chiesto di investire per la partecipazione a nuove gare per garantire i volumi per il futuro. Il sindacato ha chiesto inoltre di "investire nella progettazione per l’innovazione della produzione di autobus elettrici che non sono mai partiti. Serve un vero piano industriale con un cronoprogramma delle attività per far finalmente ripartire a pieno regime gli stabilimenti di Bologna e di Flumeri e per far tornare le persone al lavoro".
Al termine dell’incontro è stata raggiunta un’intesa per la cassa integrazione per tutto il 2019 per i 268 lavoratori di Flumeri. Mentre per Bologna l’azienda ha annunciato la volontà di aprire la discussione per la cassa integrazione ordinaria. "Lo scenario - commenta la Fiom - è ancora caratterizzato da incertezze sul ritorno al lavoro di tutte le maestranze e riteniamo negativa la comunicazione di apertura della procedura di cassa ordinaria per lo stabilimento di Bologna”.