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Data: 28/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Verso la pensione - Da quota 100 all'Ape tutte le possibilità per la pensione 2019. In Abruzzo sono oltre duemila le domande per anticipare l'uscita con 58 anni e 35 di contributi. Ecco gli altri casi

PESCARA Ieri il Senato ha approvato il decretone nel quale sono contenute le norme per la conversione in legge del decreto 4/2019 per l'introduzione di Quota 100 per la pensione anticipata. Il testo dovrà passare alla Camera per il via libera definitivo. Il quadro è comunque delineato per mettere il fila tutte le opzioni a disposizione di chi vuole andare in pensione nel 2019. Ricordiamo che al momento le domande presentate in Italia per quota 100 sono 70.910, quelle presentate in Abruzzo 2.182, un numero destinato certamente a crescere.
QUOTA 100 La norma dà la possibilità ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi. Se i requisiti sono raggiunti entro il 31 dicembre 2018, gli interessati possono accedere alla pensione dal 1° aprile 2019. Chi li matura dal 1° gennaio 2019 può accedere alla pensione dopo tre mesi dalla loro maturazione per gli effetti della cosiddetta finestra mobile. Questa regola vale per il settore privato. Per il settore pubblico, chi matura i requisiti entro il 29 gennaio 2019 può andare in pensione dal 1° agosto; chi li matura dopo tale data l'attesa è di sei mesi. Per il comparto scuola, in sede di prima applicazione, entro il 28 febbraio 2019, dunque entro oggi, il relativo personale a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall'inizio rispettivamente dell'anno scolastico o accademico, quindi al 1° settembre 2019.
PENSIONI ANTICIPATE Il provvedimento ferma retroattivamente l'adeguamento alla speranza di vita dei requisiti per la pensione anticipata scattato il 1° gennaio 2019. Pertanto anche nel 2019 si potrà andare in pensione anticipata indipendentemente dall'età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne (sia del settore pubblico che del privato). Anche qui però tornano le finestre mobili: 3 mesi dalla maturazione dei requisiti pensionistici con la prima decorrenza - per chi ha maturato i requisiti entro il 29 gennaio 2019 - al 1° Aprile 2019. Beneficiano dello stop agli adeguamenti e dell'inserimento della finestra mobile trimestrale anche i lavoratori precoci.
PENSIONE DI VECCHIAIA Non ci sono cambiamenti per la pensione di vecchiaia che vede confermato lo scatto di cinque mesi dell'aspettativa di vita. In particolare nel 2019 l'età pensionabile sale da 66 anni e 7 mesi a 67 anni con 20 anni di contributi. Lo scatto non si applica ai lavoratori addetti alle mansioni gravose con almeno 30 anni di contribuzione che, pertanto, mantengono l'uscita a 66 anni e 7 mesi.
CUMULO CONTRIBUTIVO Tutti i requisiti contributivi possono essere raggiunti con il sistema del cumulo dei periodi assicurativi. Il lavoratore può dunque mettere assieme la contribuzione sparsa in diverse gestioni previdenziali non coincidente temporalmente al fine di guadagnare il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia, per la pensione anticipata ed anche per la quota 100 senza necessariamente ricorrere alla totalizzazione (in diversi casi più penalizzante) o alla ricongiunzione onerosa dei periodi. Il cumulo è consentito anche con riferimento alle gestioni previdenziali dei liberi professionisti (ad eccezione del caso in cui si debba raggiungere il requisito contributivo di 38 anni per la quota 100).
APE SOCIALE E PRECOCI Previsti anche nel 2019 scivoli pensionistici per le categorie lavorative disagiate (disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregivers e addetti alle mansioni gravose) introdotti dallo scorso anno. Si tratta in particolare dell'Ape sociale, che permette ai soggetti con requisiti il raggiungimento della pensione dai 63 anni. Pensione anticipata anche per i precoci (coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età) con un requisito di contribuzione ridotto a 41 anni. Chi matura i requisiti nel corso del 2019 dovrà, come accaduto nel 2018, produrre una doppia domanda all'Inps: la prima volta alla verifica dei requisiti, la seconda volta all'accesso alla prestazione vera e propria.
OPZIONE DONNA Si rinnova poi l'opzione donna per le lavoratrici che hanno raggiunto i 58 anni (59 se autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018 a condizione che optino per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, che può risultare particolarmente penalizzante.
APE VOLONTARIO Il 2019 sarà l'ultimo anno di sperimentazione dell'Ape volontario, cioè l'anticipo della pensione (con mutuo bancario) per i soggetti che hanno 63 anni, 20 anni di contributi e si trovano a non più di tre anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia.
LAVORI USURANTI Anche gli addetti alle mansioni usuranti e notturni possono uscire nel con requisiti ridotti: 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi ed il contestuale perfezionamento del quorum 97,6.

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